La sinistra borghese fa coincidere i termini “nazionalismo” e “sovranismo”, ma le masse popolari hanno interesse a tenerli ben distinti.
Il nazionalismo è la politica promossa dalla borghesia imperialista per intruppare le masse popolari nella mobilitazione “per difendere la nazione”. Si tratta di una forma di mobilitazione reazionaria.
Il nazionalismo è lo strumento con cui la borghesia imperialista contrappone, ad esempio, gli operai italiani agli operai che vivono e lavorano in Germania, in Francia, in Spagna e, in Italia, gli operai “di razza italiana” (sic!) agli operai che provengono da altri paesi. È nutrimento per la guerra tra poveri.
Il sovranismo, termine “scippato” dalla Lega e da altri partiti di destra, è la politica per cui chi vive e lavora in un dato paese decide la politica di quel paese.
L’Italia deve essere un paese sovrano. A decidere la politica italiana non devono essere gli speculatori della finanza e i banchieri di Strasburgo, le multinazionali USA, la NATO o i cardinali del Vaticano.
Nella lotta per impedire il saccheggio e la distruzione dell’apparato produttivo e per difendere i posti di lavoro, il discorso diventa chiarissimo.
Whirlpool, multinazionale USA, decide di chiudere lo stabilimento di Napoli e di lasciare in mezzo alla strada i 400 operai che vi lavoravano. Il governo Conte chiede timidamente la disponibilità a trattare e riceve picche come risposta. Non serve essere dei geni o dei rivoluzionari per capire che l’azienda deve essere espropriata, nazionalizzata e rimessa in funzione secondo le esigenze e gli interessi delle masse popolari italiane, ma il servile governo Conte dice che “non si può”.
Bene, chi comanda? La multinazionale USA o il governo italiano? O meglio, per conto di quali interessi opera il governo italiano: per quelli della multinazionale USA o per quelli dei lavoratori e delle masse popolari del nostro paese?
Discorso simile vale per l’ex-ILVA di Taranto. Abbiamo pubblicato su Resistenza n.1/2021 un articolo in cui diciamo: badate che quella che viene spacciata come “nazionalizzazione” è un regalo alle multinazionali e un’ulteriore sottomissione del governo ad Arcelor Mittal. Ma insomma, che il paese sia in grado di produrre acciaio, di produrlo in modo sicuro e compatibile con l’ambiente è cosa che riguarda il futuro del paese e delle masse popolari o riguarda solo il fatturato di una multinazionale?
Dunque, al paese serve un governo deciso a recuperare la sovranità nazionale che opera nell’interesse delle masse popolari italiane e sviluppa relazioni di reciproco scambio e solidarietà con altri popoli, non un governo nazionalista.