Vaccini. La scienza medica è campo della lotta di classe

Mentre la classe dominante alimenta la guerra fra poveri (vaccino Sì, vaccino NO), ai “piani alti” va in scena l’ulteriore – patetica – dimostrazione della sottomissione del governo italiano alla Comunità Internazionale degli imperialisti USA e UE.
In virtù degli “accordi” cui si è piegata, l’Italia ha ricevuto, ad oggi, un numero limitato di vaccini (risibile anche rispetto al nostro “Piano vaccini” che – per chi sventola l’obiettivo di “vaccinare tutti” – è già di per sé debole), solo della tipologia decisa dalla UE (per ora Pfizer/Biontech) e al prezzo da essa deciso.
La salute pubblica è in mano alla cricca dei malavitosi delle aziende farmaceutiche e alla banda di funzionari delle autorità economiche comunitarie: niente male per un paese sovrano!
La questione vaccini non è una questione “principalmente etica” o “esclusivamente medico-sanitaria”: è una questione politica, un campo della lotta di classe.

Già in fase di progettazione del vaccino, è iniziata la corsa degli Stati più ricchi all’accaparramento delle dosi che si prevedeva sarebbero state disponibili nel 2021: dosi sufficienti a coprire solo il 30% della popolazione mondiale… che certamente non è quella dei paesi del Terzo Mondo.
Nonostante ciò, anche nei paesi capitalisti mancano i “vaccini per tutti” e mancano persino le dosi di richiamo per i pochi che sono riusciti a ricevere la prima somministrazione.
I paesi UE pongono sul banco d’accusa la Pfizer che ha operato “una sostanziale riduzione delle dosi secondo una logica né anticipata né condivisa con i paesi acquirenti”. Mentre scriviamo, il governo italiano sta ancora (sic!) valutando di intraprendere azioni legali contro l’azienda farmaceutica che, a detta di alcuni, sta favorendo la distribuzione negli USA anziché negli altri paese. Nulla di più verosimile: il gioco sporco è diffuso tra gruppi di affari e praticato da tutti indistintamente. A fine dicembre scorso, il governo tedesco che ora domanda “Come mai le dosi aggiuntive vengono consegnate più velocemente negli Stati Uniti che in Ue?”, ha stretto con Biontech un accordo bilaterale per l’acquisto di 30 milioni di dosi di vaccino fuori dagli accordi europei…
Il capitalismo funziona così: è guerra tra bande condotta sulla pelle delle masse popolari dove l’unica legge che vale è quella del profitto.

I vaccini sono una conquista scientifica che ha consentito di debellare malattie prima mortali. Il progresso tecnologico raggiunto, assieme alle conoscenze scientifiche acquisite, rendono possibile produrne di sicuri in tempi relativamente brevi. Ma se la scienza e le risorse sono piegate al profitto, se i dati vengono manipolati o addirittura nascosti (gli accordi che l’UE ha fatto con Pfizer e le altre multinazionali farmaceutiche sono segreti), allora scatta un cortocircuito che mette la sicurezza di tutti a repentaglio.
Il vaccino Pfizer è sicuro? Probabilmente lo è, ma quello che sta accadendo con le forniture e i dati poco chiari che circolano, spingono molti a dubitarne. Ad oggi, però, ci sono anche altri vaccini testati contro il Covid-19. Alcuni di essi come il Soberana (prodotto da Cuba) ispirano sicuramente più “fiducia” per il fatto che usano tecniche già testate per altri vaccini (ad esempio quello per il meningococco); perché sono più “stabili” (non richiedono di essere conservati a temperature di -70 gradi come il Pfizer); ma soprattutto perché sono prodotti in un paese in cui l’industria biotecnologica è all’avanguardia, la sanità completamente pubblica e la ricerca slegata da ogni logica di profitto.

Un discorso analogo si può fare per il CoronaVac cinese, mentre lo Sputnik V, prodotto in Russia, a breve otterrà l’approvazione dell’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) – anche se il fatto che ancora non ce l’abbia non ha impedito, giustamente, al governo ungherese di acquistarlo.
I vaccini per arrestare la pandemia, quindi, ci sono e ciò che ci impedisce di ottenerli è esclusivamente la sottomissione ai diktat degli imperialisti USA e europei cui si presta il governo italiano.
Fermare il virus è possibile e va fatto ora! Altro che attendere l’esito di azioni penali contro Pfizer!

Per fermare la pandemia occorre:
– avviare costruttivi rapporti di collaborazione con quei paesi come Cuba e Cina che hanno dimostrato al mondo di saper fronteggiare efficacemente la pandemia e che mettono i loro vaccini a disposizione,
– incentivare e garantire sull’intero processo di progettazione, distribuzione e impiego dei vaccini un controllo “dal basso” attraverso la collettivizzazione dei dati e la partecipazione attiva di organizzazioni popolari – come la Rete Sostenibilità e Salute – che già oggi sono disponibili a mettere le loro capacità e professionalità a disposizione,
– abolire i brevetti e i diritti di proprietà per garantire a tutti il diritto alla cura.
“I vaccini sono una grande conquista dell’umanità” dicono i vari portavoce delle multinazionali farmaceutiche, non dicono, però, che sono una conquista solo se messa nelle mani delle masse popolari.

I medici di base, i medici ospedalieri, gli infermieri e gli altri operatori sanitari che sono stati in prima linea nella lotta al Covid-19 possono e devono porsi a capo della mobilitazione per ottenere i farmaci e i vaccini.
Hanno tutti i requisiti per farlo:
– sono tra le categorie che hanno pagato e pagano il prezzo più alto nella lotta al Covid-19 a causa dei profitti fatti sulla loro pelle e su quella delle persone loro affidate. Non solo in termini di contagiati e morti, ma anche in ragione degli attacchi che continuano a subire sul posto di lavoro,
– godono della fiducia e della stima delle masse popolari,
– hanno competenze specifiche per esercitare un controllo dal basso e garantire maggiore trasparenza.

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