La propaganda di regime inventa e indica costantemente un nemico pubblico contro cui aizzare le masse popolari affinché si accaniscano contro questo, anziché contro la classe dominante, vera responsabile del disastro in cui versa la società.
In genere il nemico è una parte delle masse popolari stesse: è il meccanismo della guerra fra poveri. Gli esempi sono tanti e si ripetono: quando passa di moda un nemico pubblico ce n’è subito un altro pronto!
Il nemico pubblico numero 1 di queste settimane sono i NO VAX.
Pubblichiamo stralci di una lettera che la Redazione ha ricevuto.
Lettera alla Redazione
“(…) Chi sono i NO VAX?
Quando nel 2017 la ministra Lorenzin (governo Gentiloni/PD) ha portato da 4 a 10 (più altri 4 “fortemente raccomandati”) il numero dei vaccini obbligatori in età neonatale, si è sviluppato in risposta un movimento popolare eterogeneo: tante persone comuni, per lo più genitori preoccupati per la salute dei figli, ma anche medici e personale sanitario. Il movimento che poi è stato bollato come NO VAX è nato così.
Se guardiamo ai fatti, i NO VAX sono ben diversi da quelli che giornali e telegiornali ci rappresentano: una cricca di bifolchi ignoranti che ripudia la scienza. In loro, io vedo piuttosto una manifestazione della perdita di fiducia nelle istituzioni, una forma di organizzazione popolare che non intende sottostare passivamente agli arbitrii di chi ha il potere e non guarda in faccia nessuno pur di fare profitti.
L’Italia è l’unico Stato, fra i paesi a capitalismo avanzato, a imporre un numero così alto di vaccinazioni. In una situazione in cui il Ministero della Salute da decenni si occupa principalmente di mandare in malora la sanità pubblica, siamo davvero sicuri che l’aumento del numero di vaccini obbligatori sia “una misura a tutela della salute?”. Non sembra, piuttosto, un favore elargito alle multinazionali farmaceutiche e ai loro bilanci?
Guarda caso, i 10 vaccini della Lorenzin sono obbligatori nelle scuole pubbliche mentre per i bambini che frequentano quelle private sono facoltativi: obbligatori per i poveri, facoltativi per chi può permettersi una scuola privata. (…)
E i sospetti diventano certezze quando poi le istituzioni, anziché dare risposte alle questioni che poni (anche se fossero questioni campate per aria forse una risposta la meriterebbero), minacciano di revocarti la patria potestà e autorizzano i media a descriverti come il peggiore criminale o peggio ancora come un ritardato mentale.
(…) Non vi sembra che qualcosa non quadri in questa rappresentazione?
Io credo che, da comunisti, dobbiamo rigettare le semplificazioni e le criminalizzazioni della propaganda di regime.
Se c’è qualcuno che si definisce comunista – e c’è! – che si sottomette a queste menzogne e che addirittura se ne fa promotore, allora siamo di fronte a una dimostrazione concreta dei danni prodotti dal revisionismo moderno e dall’influenza della sinistra borghese tra le nostre fila! Siamo di fronte alla ricerca di scuse per nascondere i propri limiti.
Possono i comunisti accodarsi alla propaganda reazionaria di Repubblica (ne cito uno, ma tutto il circo dei media di regime è responsabile) e condannare una parte delle masse popolari che, evidentemente, si ribella al corso delle cose?
Io credo, invece, che i “NO VAX” e “Sì VAX” (in questi giorni il cortocircuito della propaganda è totale: parlano di obbligo vaccinale quando i vaccini disponibili non sono sufficienti nemmeno per chi la vaccinazione la farebbe!) devono unirsi nella battaglia per difendere e ricostruire il sistema sanitario nazionale, nella lotta per costituire il Governo di Blocco Popolare e nella lotta per il socialismo, che in definitiva è la soluzione positiva alla guerra fra poveri che la borghesia imperialista alimenta.
Il passo iniziale? Unirsi subito, NO VAX e Sì VAX, per pretendere trasparenza sui costi, sugli accordi, sull’efficacia dei vaccini e sui loro effetti collaterali. Noi comunisti dobbiamo occuparci di questo, non della “caccia al NO VAX”! (…).
Fabiola D’Aliesio, Segreteria Federale campana del P.CARC