Il centenario della fondazione del PCd’I è stato celebrato con una mobilitazione di piazza promossa unitariamente da partiti e gruppi che hanno in quell’evento storico un punto di riferimento importante: P.CARC, PCI, Centro Sociale 28 Maggio, PRC, Movimento 48, Sinistra Anticapitalista e Potere al Popolo.
La costruzione unitaria dell’iniziativa affonda le sue radici nel lavoro comune che da più di due anni portiamo avanti nel campo della mobilitazione della classe operaia. Parlo dell’intervento che congiuntamente svolgiamo contro la morte lenta dello stabilimento Iveco di Brescia, con la costruzione del Comitato Futuro Iveco a cui aderiscono alcuni dei partiti su citati e del recente avvio dei lavori dell’Assemblea dei Lavoratori Combattivi.
L’idea di celebrare unitariamente il centenario è partita da un compagno del Centro Sociale 28 Maggio che l’ha proposta alle varie realtà presenti nel bresciano. In una riunione convocata a questo fine, il confronto è stato sulle parole d’ordine da portare e su cosa fare concretamente. La riunione è stata anche l’occasione per raccogliere la solidarietà con Rosalba Romano, che di lì a poco verrà condannata dalla Cassazione nel processo contro Vigilanza Democratica: tutte le realtà politiche presenti hanno voluto fare una foto per esprimerle il loro sostegno. Dal dibattito siamo usciti con la decisione di convocare un presidio in piazza per il 21 gennaio, da promuovere nel rispetto delle misure di sicurezza. Abbiamo voluto trasmettere, in questo modo, il segnale che, anche in questa fase, è possibile mobilitarsi in presenza, contrastando la tendenza a farci rinchiudere in casa. In preparazione al presidio, abbiamo convocato una conferenza stampa e redatto un comunicato.
Nonostante fossimo in zona rossa, che si trattasse di un giorno feriale, pure piovoso, e fosse innegabile la paura del contagio, la partecipazione è andata oltre le aspettative.
Hanno preso parte al presidio circa trenta compagne e compagni con le bandiere rosse e uno striscione su cui era scritto: “1921-2021. Impariamo dal passato per costruire il futuro”.
Ci sono stati diversi interventi: si è celebrata la gloriosa data e la storia del PCd’I, nella cui linea alcuni si sono riconosciuti completamente, mentre altri hanno sollevato distinguo e critiche e/o lamentato la debolezza dell’attuale movimento comunista.
Il loro contenuto sarà occasione di dibattito fra le varie componenti presenti, perché oltre all’unità d’azione, che è possibile e necessaria fin da subito, è imprescindibile approfondire, senza remore, il confronto ideologico sulle questioni di principio per costruire una superiore unità organizzativa.
Ponendoci anche questo obiettivo, nel nostro intervento abbiamo sottolineato la positività dell’iniziativa e la necessità che i comunisti superino i limiti ideologici che hanno impedito al Partito di allora di portare a conclusione la sua missione storica. Il nostro compito è riprendere il cammino interrotto per arrivare a fare dell’Italia un nuovo paese socialista!
Cristian Bodei, segretario della Sezione di Brescia del P.CARC
Nella versione cartacea di Resistenza non era sufficiente lo spazio per riportare le valutazioni dei partiti e delle organizzazioni che hanno promosso la mobilitazione. Rimediamo nella versione on line dell’articolo, convinti che ogni contributo inviatoci sia ulteriore conferma dell’importanza di questa mobilitazione nel segno dell’unità e del confronto.
Movimento 48
Giovedì 21 gennaio anche Movimento 48 era presente al presidio commemorativo per i cento anni dalla nascita del PCdI (unico in presenza in tutta la Lombardia, a cui hanno partecipato una trentina di compagni nonostante pioggia e restrizioni). È stato il primo intervento pubblico di Movimento 48 a Brescia. Potrebbe essere il primo passo per una legittimazione del Movimento (sebbene tuttora composto da una sola militante) agli occhi delle altre forze di sinistra cittadine e, se si prosegue lungo una via di questo tipo (interventi oltre che volantinaggi o affissioni, con aggiunta di azioni all’interno di organizzazioni locali), anche agli occhi di potenziali interessati. Una delle caratteristiche che ha maggiormente colpito anche i presenti al presidio è stato il tono dell’intervento stesso, mutuato in particolare dal precedente studio del Manifesto Programma. Appena terminata la registrazione in diretta Facebook, infatti, uno dei compagni del PCI era stupito che il mio fosse un intervento rivolto al futuro e soprattutto determinato e pieno di speranza. Quello che ho capito è che anche dare speranza e sostegno con cognizione di causa, per quanto possa essere poco può essere un primo passo. Se si tende a rattristarsi e basta, a lungo andare ci si chiede perché si sta lottando, e sicuramente l’incertezza e la mancanza di speranza non trasmette coraggio e voglia di lottare alle persone con cui si entra in contatto.
BT, M48 Brescia
Partito Comunista Italiano
Come PCI ci siamo con forza impegnati per porre all’attenzione del paese e delle altre componenti politiche comuniste la celebrazione del centenario dalla fondazione del Partito Comunista d’Italia, poi Partito Comunista Italiano, così come ci impegniamo per la ricomposizione delle forze che da quella storia e da quel soggetto storico, visto nella sua complessità, trovano elementi di analisi critica e ispirazione.
Cento anni di una presenza che ha cambiato il volto della società italiana.
Cento anni che hanno sancito la piena cittadinanza ed il ruolo pieno, legittimo e non subalterno dei lavoratori e delle lavoratrici nella società.
Cento anni iniziati con il rifiuto fondamentale della guerra e continuati con il contributo alla Costituzione democratica, col suffragio universale e lo Statuto dei Lavoratori.
Questo anniversario lo abbiamo celebrato sapendo che da quella storia intricata, pericolosa e, a tratti, eroica è originato quel dono fatto al popolo italiano dal popolo dei lavoratori, per portarlo definitivamente fuori dalle arretratezze storiche che ne avevano segnato la marginalità nel consesso delle nazioni avanzate.
La parabola disegnata nel secolo dal Partito Comunista Italiano corrisponde così a quella disegnata dall’Italia, le cui massime fortune economiche hanno corrisposto col massimo delle conquiste sociali e queste con l’apice delle fortune elettorali di quel Partito.
Dobbiamo oggi porre l’accento sul declino del nostro Paese ricordando che fare dei lavoratori il nemico da battere ha fatto male all’Italia tutta. A cento anni di distanza possiamo sostenere che l’esperimento di gestire la democrazia senza il contributo consapevole dei lavoratori sta fallendo, economicamente, politicamente e socialmente.
Lamberto Lombardi (Segretario Provinciale PCI Brescia)
Partito della Rifondazione Comunista
Il 21 gennaio 2021 a Brescia, in piazza Loggia per la ricorrenza del centenario della nascita del Partito Comunista d’Italia, Rifondazione Comunista era partecipe insieme al PCI, Sinistra Anticapitalista, Potere al Popolo, Partito dei CARC, Centro Sociale 28 Maggio a testimoniare l’importanza storica e politica di quel congresso di Livorno del 21 gennaio 1921.
A cent’anni dalla fondazione del PCdI sentiamo di dover essere eternamente grati a quel pugno di donne e di uomini che hanno provato a scrivere un’altra storia. Esserne degni, nel tempo presente, significa lavorare con la più grande determinazione alla ricostruzione di una sinistra di classe unitaria, capace di riprendere il cammino da troppo tempo interrotto.
Proveremo e riproveremo ancora e poi ancora, senza rassegnazione.
Partito della Rifondazione Comunista di Brescia.
Sinistra Anticapitalista
Giovedì 21 gennaio, sotto una pioggia gelida, in una Brescia desertificata dal lockdown, una quarantina di “irriducibili comunisti” appartenenti alle varie sigle della diaspora comunista (PRC, PaP, PCI, CARC, SA) hanno ricordato i 100 anni dalla fondazione del PCdI di Bordiga, Terracini, Gramsci. Chi, come noi di SA, rivendicava il PCdI degli anni 20, chi rivendicava l’intero percorso dal PCdI al PCI togliattiano e berlingueriano. Tutti abbiamo parlato di ciò che ci unisce, che è molto di più di ciò che ci divide, rivendicando la scommessa di un secolo fa per l’avvenire comunista dell’umanità. E in ogni caso, nonostante gli errori, nessun rimorso.
Flavio Guidi, Sinistra Anticapitalista Brescia
Centro Sociale 28 Maggio
“Il segreto è che siamo sognatori, siamo utopisti, ma non di quei sognatori che stanno sempre con il cuscino sotto la testa sulla veranda di casa … Siamo sognatori con i piedi piantati per terra, siamo sognatori con gli occhi ben aperti, siamo sognatori che conoscono gli amici e che conoscono i nemici …”(Tomas Borge)
Con questa frase che campeggia sui muri del Centro Sociale 28 Maggio festeggiamo insieme alle Compagne e ai Compagni Comunisti bresciani i 100 anni della fondazione del Partito Comunista d’Italia, sezione italiana della Terza Internazionale Comunista, avvenuta a Livorno il 21 gennaio del 1921.
Denunciamo la vergognosa risoluzione del Parlamento Europeo, approvata il 19 settembre 2019 contro i Comunisti e la memoria storica, che equipara i Comunisti ai nazisti facendo un’operazione di revisionismo storico e di falsificazione storica senza precedenti.
Questo è potuto avvenire grazie ad uno schieramento che comprende forze reazionarie di estrema destra, liberaldemocratici, democristiani, socialdemocratici, europeisti e sovranisti.
Il pensiero unico ha espulso dalla politica europea una componente fondante, il Socialismo che come orizzonte ha il raggiungimento dell’eguaglianza sociale, mettendo fuori legge chi ostacola il dominio assoluto del libero mercato.
Il Comunismo ai tempi dell’Unione Europea non può esistere, non può esistere un’alternativa al sistema capitalista, per questo si è voluto imporre una sorta di maccartismo come negli anni Cinquanta negli USA, che è servito e serve, a perseguitare il pensiero critico e le lotte sindacali.
Per questo motivo noi resistiamo al pensiero dominante, perché vogliamo un mondo migliore, senza guerre né violenza, rispettoso dell’ambiente in cui viviamo che al centro delle sue scelte ponga i bisogni dell’umanità e non del profitto.
I simboli del glorioso passato del Comunismo sono tenacemente custoditi nel nostro Centro Sociale 28 Maggio perché l’identità comunista, crisi o non crisi, non si mercanteggia.
Thomas Sankara diceva: “Dobbiamo avere il coraggio d’inventare l’avvenire.”
ORA E SEMPRE RESISTENZA AL PENSIERO DOMINANTE!
Le Compagne e i Compagni del Centro Sociale 28 Maggio di Rovato (BS)
Potere al Popolo
Abbiamo fatto bene ad organizzare in piazza Loggia un presidio per ricordare la nascita del PCI cento anni fa, il 21 gennaio 1921. Decine di persone orgogliose di aver fatto parte di quella comunità politica, che si sono battute contro il suo scioglimento, contro chi pensa che condividere le richieste della Confindustria e autorizzare i licenziamenti collettivi possa essere utile per conquistare poltrone e migliorare il Mondo. La cancellazione dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori ha chiuso nelle fabbriche i lavoratori e le lavoratrici obbligandoli a rinunciare alla libertà di iniziativa politica e sindacale. Senza più tutele, attoniti di fronte allo sfacelo del mercato del lavoro e alla cancellazione di diritti come se fossero un costo. I giovani presenti erano consapevoli della decisione folle di un Parlamento Europeo attento solo ai risultati economici e non alle esigenze dei Popoli che vorrebbe rappresentare, che ha messo sullo stesso piano, equiparandoli, fascismo e comunismo, senza accorgersi (tollerando o favorendo?) che in Ucraina sono comparse nelle piazze le bandiere naziste. Quell’Europa, con le sue regole e le sue politiche di austerità; che preferisce non fare nulla per i poveri mentre spende ingenti risorse per le armi e le bombe, limitandosi a guardare le migliaia di persone che fuggono dalle guerre e assediano nelle neve e nel fango i suoi confini. Privatizzare il privatizzabile – addirittura l’acqua! – è ciò che i trasformisti “a sinistra” stanno favorendo, gli stessi che hanno cancellato quel pensiero alternativo ai padroni e al capitalismo. Il bisogno di qualcosa di diverso in un paese impoverito, dove la politica è ridotta allo scontro tra liberali e destra reazionaria, è ancora necessario e indispensabile. Lo scioglimento del PCI ha lasciato i lavoratori e le lavoratrici a scegliere il meno peggio. Saranno i giovani a raccogliere le necessità di milioni di lavoratrici e lavoratori studiano, proponendo, dando esempio e organizzando le lotte. L’aggressione all’ambiente è anche aggressione alla salute di tutte e tutti. La lotta contro la pandemia di COVID, per la cancellazione dei brevetti per vaccini che dovrebbero essere sicuri, gratuiti, accessibili a tutti, è lotta per difendere la salute dei più deboli. Serve porre fine alla guerra tra poveri e favorire regole che impediscano ai ricchi di diventare sempre più ricchi a scapito di milioni di persone sotto la soglia di povertà. Abbiamo bisogno di ricostruire una comunità, un movimento che possa dar voce, forza e rappresentanza alle classi popolari. Un modo di produrre che metta al centro anche il nostro essere sociale. Insomma preparare l’alternativa al capitalismo che ha ridotto alla povertà e miseria anche culturale milioni di persone e riproporre le ragioni della libertà, del socialismo per un futuro migliore per tutte e tutti. Il mondo in cui viviamo ci obbliga a non lasciarci andare e ad insistere. I 100 anni del PCI ci chiedono…….E’ tempo di agire.
Dario Filippini, Potere al Popolo Brescia