[Parma] Giù le mani dai delegati sindacali: solidarietà a N. Comparato(Flai) alla Ferrarini!

Solidarietà al sindacalista Flai-CGIL Nicola Comparato di Parma, colpito dalla repressione aziendale per aver difeso gli interessi dei lavoratori del Salumificio Ferrarini Spa!

Approfittare dello sciopero generale indetto per il 29 gennaio per sviluppare organizzazione e solidarietà di classe fino al reintegro del delegato!

È di questi giorni la notizia del licenziamento in tronco, nello stabilimento di Lesignano, del delegato Flai-CGIL Nicola Comparato da parte dei vertici della Ferrarini, storico salumificio reggiano, da mesi al centro di una ristrutturazione industriale particolarmente contorta.
L’azienda si è contraddistinta per le reiterate pressioni sul corpo operaio nel tentativo di far passare un progetto industriale di poca prospettiva: il futuro della Ferrarini è nelle mani dei suoi lavorato non certo di chi oggi la dirige: siete voi operai a poter decidere della produzione promuovendo un piano industriale che metta al centro i vostri interessi!
Infatti, è questa una direzione aziendale che non sa che pesci prendere (una vertenza approdata sia al MISE che al tribunale di Bologna) e che si contraddistingue nell’attacco ai lavoratori: basti ricordare che a settembre 2020, dopo aver decretato decurtazioni di diverse mensilità che gli operai stanno ancora aspettando, ha imposto il divieto dell’uso dei cellulari da parte del personale perché “I telefonini sono fonte di contagio” (ha a suo tempo tentato di spiegare la responsabile del personale dell’azienda Anna Giovanelli).

In realtà è un’ulteriore misura repressiva interna atta a favorire un vero e proprio regime da caserma: infatti, con il reale obiettivo di silenziare Comparato, l’azienda lo ha ufficialmente licenziato per “insubordinazione”, in seguito a un diverbio avvenuto con un superiore che lo aveva sorpreso davanti al cellulare in orario di lavoro.
Non crediamo alle veline padronali!

Quando parliamo di regime da caserma non si intende solo la repressione e la rappresaglia contro gli operai che alzano la testa e organizzano lotte (è anche questo!), ma il clima imposto a colpi di piccole e grandi forzature, intimidazioni e rappresaglie che hanno lo scopo di obbligare gli operai a sottomettersi a condizioni di lavoro sempre peggiori, più precarie e usuranti, più pericolose e alienanti… e più funzionali al profitto dei padroni.

Per tutelare l’occupazione e la sicurezza sul lavoro, l’integrità in fabbrica, la libertà di espressione e di organizzazione è necessario che i lavoratori formino proprie organizzazioni di fabbrica che vanno a costituire una rete operaia che si coordina con i lavoratori di altre aziende e si lega al contesto cittadino. Facendo sapere alla città ciò che avviene in azienda possono promuovere la mobilitazione e la solidarietà a partire dai lavoratori autonomi e del pubblico impiego, gli operai delle tante aziende del territorio (non da ultima le vetrerie Bormioli), i disoccupati, i precari, i pensionati, il Comitato NoCargo Parma che lotta contro l’ennesima grande opera inutile e dannosa arrivando fino ai giovani studenti in lotta per una scuola sicura e di qualità.

Renderla ciò una questione di “ordine pubblico”: la tutela e la salvaguardia dei delegati sindacali e dei lavoratori è una questione di interesse collettivo, del territorio intero, perché nessun settore della nostra società è un compartimento stagno.
E in questo, il Consiglio Comunale di Felino, da che parte sta? Dei lavoratori o dei padroni e della loro repressione aziendale? Fare pressioni sull’Amministrazione Comunale perché metta a disposizione le sue risorse per la questa battaglia!

Questo licenziamento segue a stretto giro l’attacco repressivo a un delegato FIOM della Fox Bompani di Ostellato (FE), sospensione poi ritirata grazie alla lotta e ai picchetti operai: la salvaguardia dei posti di lavoro si combina con la lotta per porre fine all’emergenza sanitaria (che è anche economica, sociale, ambientale e politica) e per avanzare nel costituire un governo d’emergenza popolare che inizi a farla finita con i padroni.

Contro licenziamenti, obbligo di fedeltà aziendale, regime da caserma, licenziamenti mascherati sviluppare organizzazione operaia e popolare!

Toccano uno, toccano tutti!
Non sono i padroni a essere forti, è la classe operaia che deve far valere la sua forza!

P. CARC Parma

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