Pubblichiamo l’intervista che ci hanno rilasciato alcune lavoratrici della della Yoox di Bologna.
La Yoox è una multinazionale che gestisce vendite online di beni di lusso e alta moda. A dicembre 2019, a seguito del fallimento della cooperativa che gestiva l’appalto, la nuova azienda subentrante (Lis Group srl, società nata per l’occasione e nominata dal Consorzio CGS ) ha imposto una drastica modifica dell’orario lavorativo, dando sei mesi alle operaie per adeguarsi ai nuovi orari, pena il licenziamento: da un unico turno centrale 8:30 – 17:00 si è passati alla turnazione 6:00 – 14:00 e 14:00 – 22:00. Nell’intervista le lavoratrici ci hanno raccontato della lotta che da quel giorno stanno conducendo per conquistare la modifica dell’orario e il diritto a essere lavoratrici e madri, diritto a cui molte colleghe sono state costrette a rinunciare dando le dimissioni.
La lotta delle lavoratrici della Yoox e la loro combattività sono un esempio per tutti i lavoratori e le lavoratrici che non vogliono cedere ai ricatti padronali, per tutte le lavoratrici che non vogliono essere costrette a scegliere fra l’essere madri e economicamente indipendenti. Tutto ciò che stanno mettendo in campo per allargare il fronte di solidarietà è d’esempio, ed è giusto portarlo avanti unendosi a tutte le altre lavoratrici della Yoox (la stessa lavoratrice nell’intervista dice che stanno combattendo anche per tutte le altre), alle lavoratrici e ai lavoratori delle altre aziende al di là delle tessere e delle appartenenze sindacali perché la loro lotta è una questione di tutta la classe.
Per questo facciamo appello a tutte le organizzazioni di operai e di lavoratori, ai sindacati, a tutti gli organismi a schierarsi dalla parte delle lavoratrici e costruire un fronte ampio di solidarietà attorno a loro! Come già hanno fatto ad esempio dal Coordinamento migranti bologna, da Crash, NUDM e il Collettivo di fabbrica della GKN.
Sostenere ogni donna che si organizza sul posto di lavoro per imporre i propri diritti, i propri interessi, è una questione di classe e di lotta di classe.
Come mette bene in luce l’ultima lavoratrice intervistata, l’esperienza dei primi paesi socialisti dimostra chiaramente che solo in una società in cui sono i lavoratori a governare negli interessi della collettività la contraddizione tra lavoro e famiglia, le contraddizioni legate all’emancipazione della donna, possono essere affrontate a un livello superiore e con strumenti superiori. Ad esempio con la costituzione di asili nido in ogni azienda, con la strutturazione collettiva dei lavori domestici (mense, lavanderie di condominio ecc.), superando lo “scarico di lavoro” tra uomo e donna.
Lottare per l’emancipazione della donna, per superare il ricatto e la schiavitù del doppio/triplo lavoro cui sono sottoposte le donne delle masse popolari, significa assumere un ruolo qui e ora nella lotta per costruire questo tipo di società. Significa seguire l’esempio delle lavoratrici della Yoox, lottare per tutte le misure che sono necessarie e che le lavoratrici e i lavoratori individuano in ogni azienda. Significa collegarsi con altri lavoratori e occuparsi anche di tutti quegli ambiti della società che la borghesia lascia in malora. Significa partecipare alla lotta di classe in corso per rafforzare ed estendere il potere delle masse popolari organizzate, per imporre un governo che faccia davvero gli interessi dei lavoratori, scegliendo e valutando sul campo i suoi esponenti. Significa quindi fare un passo ulteriore nella costruzione della rivoluzione socialista, unica cura al virus del capitalismo!