Sul tentativo di sgombero dello Spazio Popolare di via San Guseppe Vecchio a Massa
Questa mattina (18 dicembre 2020) si è verificato un gravissimo atto repressivo: alle ore 11:00 vi è stato un tentativo di sgombero dello Spazio Popolare di via San Giuseppe Vecchio, a Massa.
Due pattuglie dei vigili si sono presentati armati di lucchetti e sigilli intenzionati a chiudere lo spazio; solo grazie alle proteste di alcuni compagni hanno desistito dal loro intento.
È quanto meno vergognoso che l’Amministrazione Comunale di Massa si adoperi per sgomberare uno spazio sociale che non solo, da sempre, rappresenta un punto di riferimento per le masse popolari del quartiere ma che da qualche settimana ha avviato un progetto di mutualismo e raccolta alimentare – “Rotta Solidale” – all’interno dei suoi locali.
Ebbene sì, nel pieno della seconda ondata della pandemia da COVID-19 e di un’emergenza sanitaria ed economica che di certo non sta risparmiando la città di Massa (una città già fortemente provata da tassi di disoccupazione altissimi, desertificazione dell’apparato produttivo, dissesto idrogeologico scandali e corruzione di cui l’ultimo in ordine di tempo è quello della cooperativa Serinper che vede coinvolto anche il presidente del Consiglio Comunale Stefano Benedetti) non solo dobbiamo sorbirci dichiarazioni vergognose da parte di Confindustria e dei vari governatori regionali al suo servizio (proprio qualche giorno fa Gozzini, presidente di Confindustria Macerata, ha detto che se muore qualcuno pazienza, facendo eco a quanto aveva asserito Toti sugli anziani improduttivi…), ma anche fronteggiare iniziative repressive che hanno come unico obiettivo quello di stroncare la mobilitazione e l’organizzazione dal basso oggi più che mai necessaria!
Infatti, l’importanza di riunirsi, discutere e organizzarsi, di avere spazi e strutture a disposizione per farlo è dimostrato in modo esemplare dai 9 mesi di pandemia che stiamo affrontando.
“Mesi che valgono anni” in cui le masse popolari hanno toccato con mano il plateale fallimento di governi e istituzioni borghesi ma anche che un’alternativa autorganizzata, concreta e corrispondente alle loro esigenze e aspirazioni esiste e può esistere: le Brigate di Solidarietà, i tanti gruppi di sostegno alimentare e di mutualismo attivo, stanno lì a dimostrarlo.
Queste organizzazioni sono nate e si sono sviluppate soprattutto attorno a quegli spazi autogestiti che non si sono piegati ai divieti di riunione e che hanno assunto un ruolo insostituibile in tutti i territori in cui hanno operato e operano, fornendo a centinaia di migliaia di persone il sostegno che non è arrivato dalle autorità e dalle istituzioni.
Lo Spazio Popolare è uno di questi: nel 2013 compagni e cittadini lo hanno sottratto all’abbandono e riqualificato nel quartiere di Villette, un quartiere in cui non esistevano spazi di aggregazione sociale, in cui la disoccupazione è una realtà diffusa, e la diffusione delle droghe pesanti si sta riaffacciando prepotentemente.
Sono anni che le autorità locali tentano di sottrarre questo spazio alla comunità accampando la scusa dell’illegalità.
Quindi è illegale recuperare spazi lasciati all’incuria e organizzare al suo interno la raccolta alimentare per le famiglie indigenti (abbandonate dalle istituzioni), mentre è legale lasciare marcire le case popolari o sgomberare i cittadini per morosità incolpevole? È una domanda retorica a cui rispondiamo con un principio molto pratico e cioè che è legittimo tutto ciò che risponde agli interessi delle masse popolari anche se è illegale secondo le autorità. Aggiungiamo che, così facendo, non facciamo altro che attuare la nostra Costituzione: recuperare uno spazio dal degrado e dalla speculazione non corrisponde forse a quanto contenuto nell’art. 42 che prescrive e tutela la funzione sociale degli spazi privati e pubblici?
Dunque, facciamo appello:
– a tutte le realtà che a livello cittadino, regionale e nazionale si stanno organizzando per far fronte agli effetti dell’emergenza economica, sanitaria e sociale (brigate, gruppi di sostegno alimentare, ecc.) a solidarizzare con lo Spazio Popolare e quindi con le iniziative che sta portando avanti a sostegno della popolazione,
– a tutte le realtà sociali, compresa ARCI nazionale che proprio oggi si sta mobilitando contro il vergognoso articolo 108 contenuto nella legge di bilancio 2021 e che mette seriamente e rischio la riapertura dei circoli, a solidarizzare con lo Spazio Popolare,
– ai deputati del territorio, in particolare a Riccardo Ricciardi (M5S) e Martina Nardi (PD) e ai consiglieri comunali di Massa all’opposizione a prendere pubblicamente posizione:
– a favore della legittimità dello Spazio Popolare e di tutte le sue attività,
– a intervenire sull’Amministrazione Comunale (lettere, mozioni, ordini del giorno in consiglio comunale, ecc.) affinché ritiri una volta per tutte l’ordinanza di sgombero,
– a sostenere economicamente i compagni dello Spazio Popolare nella raccolta economica per la raccolta alimentare e per le spese legali, a fronte di anni e anni di denunce e multe.
Difendere senza riserve lo Spazio Popolare equivale a difendere gli interessi delle masse popolari!
I parlamentari eletti del territorio devono dimostrare concretamente a quali interessi intendono rispondere!
Ricciardi e Nardi devono passare dalle parole ai fatti ed eleggere la loro sede parlamentare dentro lo Spazio Popolare su esempio di quanto fatto anni fa dall’ex parlamentare del M5S Laura Lombardi per impedire lo sgombero di una cittadina dalla sua abitazione e come aveva già annunciato di voler fare Nardi stessa due anni fa.
Detto questo, siamo più che mai consci che il futuro dello Spazio Popolare dipende solo e soltanto dalla mobilitazione e organizzazione delle masse popolari della città di Massa e del quartiere di Villette.
Per tanto, rilanciamo l’appuntamento dato dai compagni a partecipare alla conferenza stampa che si terrà oggi pomeriggio alle 17.00 presso lo spazio e ribadiamo la nostra più completa solidarietà e complicità.
La solidarietà è un’arma, usiamola!
La Federazione Toscana del Partito dei CARC