[Italia] Uscito il numero 66 de La Voce del (nuovo) Partito Comunista Italiano!

Rilanciamo a seguire l’Avviso ai naviganti 102 diffuso dal (nuovo) Partito Comunista Italiano in cui viene presentato il numero 66 della sua rivista, La Voce. Si tratta di una rivista di orientamento, approfondimento e guida per l’azione pubblicata già dal 1999, con cadenza quadrimestrale, dal (n)PCI.

La collaborazione alla rivista, la diffusione della rivista, la riproduzione della rivista, lo studio della rivista sono parte dei compiti fondamentali dei comunisti e di tutti quelli che vogliono comprendere il corso delle cose, fare luce nella nebbia dei nostri tempi e trasformare la realtà che ci circonda. La collaborazione, la diffusione e lo studio collettivo rappresentano un sostegno e un contributo alla rinascita del movimento comunista nel nostro paese, anche perché tale rivista è contemporaneamente uno strumento del lavoro teorico e uno strumento del lavoro organizzativo del (n)PCI, il nostro partito fratello.

Invitiamo, quindi, i lettori dell’Agenzia Stampa “Staffetta Rossa del P.CARC” a leggere, far conoscere, riprodurre, diffondere questa rivista, studiarla (anche organizzando gruppi di studio), raccogliere le opinioni e le proposte dei compagni che la leggono per trasmetterle alla redazione.

 

***

 

Avviso ai naviganti 102

28 novembre 2020 – 200° anniversario della nascita di F. Engels, fondatore insieme a K. Marx della scienza delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia e del movimento comunista cosciente e organizzato

Allegato a questo Avviso ai naviganti inoltriamo il n. 66 di La Voce, la rivista quadrimestrale del (n)PCI.

Lo distribuiamo via Internet perché, a causa della seconda ondata della pandemia da Covid-19, i collegamenti postali tra le regioni del paese funzionano a rilento. Ne abbiamo approfittato per fare un numero di 84 pagine anziché le abituali 72 così da trattare più nel dettaglio e con dovizia di esempi i compiti della fase e gli aspetti della situazione su cui i comunisti possono e devono fare leva per far avanzare la rivoluzione socialista fino a vincere e mettere così fine alla barbarie che le classi dominanti impongono alle masse popolari del nostro e degli altri paesi.

Chi non è in grado di scaricarlo, può rivolgersi a singoli e a organismi che normalmente riproducono e vendono La Voce, come il P.CARC e altri: il numero è disponibile sul sito del (n)PCI.

I comunisti all’opera per trasformare il mondo

Il numero 66 di La Voce contiene numerosi articoli attinenti ai compiti della fase:

  1. moltiplicare (a partire dagli embrioni che esistono già in ogni azienda, in ogni istituzione, in ogni scuola e università, in ogni quartiere e paese) le organizzazioni operaie e popolari e orientarle a costituire un loro governo di emergenza,
  2. sviluppare 1. l’unità d’azione con tutti per rafforzare la resistenza delle masse popolari alla borghesia e alle sue autorità e 2. il dibattito franco e aperto con i partiti, organismi e singoli che si vanno mobilitando per l’unità dei comunisti, per un partito comunista all’altezza del suo compito storico di portare le masse popolari a instaurare il socialismo, per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato.

Il socialismo non nasce bell’e fatto. Al socialismo arriviamo perché per attuare le misure di buon senso necessarie a far fronte ai mille problemi che le assillano, le masse popolari constateranno che devono affidarsi a se stesse (organizzazioni operaie e popolari), ai comunisti e al partito comunista. In ognuna delle mille lotte rivendicative particolari e concrete che compongono la resistenza attuale delle masse popolari e che la pandemia ha moltiplicato riusciamo a far fronte alle difficoltà, a vincere e a conquistare progressi duraturi tanto più quanto più avanziamo nella lotta generale per mettere fine al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista in ogni campo impone all’umanità. Il socialismo è il futuro del nostro paese, è il futuro dell’intera umanità!

Questo numero di La Voce è dedicato quindi alle particolarità della tattica della fase attuale, espressamente inquadrate però nella strategia che indichiamo e pratichiamo per andare verso l’instaurazione del socialismo: l’opposto dell’aspettare che la rivoluzione scoppi e del limitarsi a lotte rivendicative, proteste, elezioni o a una qualche combinazione di esse. Noi siamo per la combinazione di strategia e tattiche che già Engels indicava nel 1894 ai socialisti italiani e che sono state poi verificate nella pratica da Lenin, Stalin, Mao Tse-tung nelle rivoluzioni vittoriose guidate dai partiti comunisti di cui sono stati alla testa. “Dal 1848 in poi, la tattica che ha portato i maggiori successi ai socialisti fu quella del Manifesto del partito comunista: ‘I comunisti, nei vari stadi attraversati dalla lotta fra proletariato e borghesia, difendono sempre l’interesse del movimento generale…; lottano certo per raggiungere scopi immediati nell’interesse delle classi lavoratrici, ma nel movimento presente rappresentano anche l’avvenire del movimento’. Essi prendono dunque parte attiva in ciascuna delle fasi evolutive della lotta tra le due classi, senza mai perdere di vista che queste fasi non sono che altrettante tappe conducenti alla prima grande meta: la conquista del potere politico da parte del proletariato, come strumento per riorganizzare la società. Il loro posto è fra i combattenti per ogni vantaggio immediato da ottenere nell’interesse della classe operaia: tutti questi vantaggi politici o sociali essi li prendono, ma solo come acconti. Perciò essi considerano ogni movimento rivoluzionario o progressivo come un passo nella direzione del loro proprio cammino; è loro missione speciale di spingere avanti gli altri partiti rivoluzionari e, quando uno di questi trionfasse, di salvaguardare gli interessi del proletariato. Questa tattica, che mai perde di vista il gran fine, risparmia ai socialisti le delusioni a cui inevitabilmente vanno soggetti gli altri partiti meno chiaroveggenti (…), che scambiano ciò che è una semplice tappa per il termine finale della marcia in avanti” (F. Engels, Lettera a Turati – 26 gennaio 1894).

La pandemia del coronavirus Covid-19 ha fatto deflagrare la crisi economica, ambientale, culturale e sociale che si sviluppava da tempo e la borghesia imperialista non ha soluzioni accettabili per le masse popolari. Insieme all’esempio di Cuba, della Repubblica Popolare Cinese e di altri paesi che hanno mantenuto molte delle conquiste dei primi paesi socialisti, questo sta moltiplicando le iniziative (“costituenti comuniste”) che mirano a far esistere un partito comunista all’altezza del suo compito storico. Il numero 66 di La Voce è dedicato alla lezione che l’esperienza del movimento comunista indica a quanti promuovono e partecipano a queste iniziative:

  1. il partito comunista che ci vuole in Italia e negli altri paesi imperialisti

non è il centro promotore e organizzatore delle rivendicazioni economiche e politiche (che in definitiva è quello che oggi hanno in testa molti degli individui e degli organismi che sinceramente si dichiarano comunisti e quello a cui sempre, salvo che in brevi eccezionali periodi come in Italia gli anni 1943-1945 della Resistenza, si sono in sostanza limitati i partiti socialisti e comunisti dei paesi imperialisti),

ma è lo Stato Maggiore della guerra popolare contro i vertici della Repubblica Pontificia, contro la NATO, contro la UE e le altre istituzioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti;

  1. il partito comunista di cui c’è bisogno deve essere centro promotore, organizzatore, animatore e ispiratore di tutte le particolari e concrete lotte rivendicative economiche, ambientali, culturali, femminili, giovanili, antirazziste, democratico-borghesi, ecc. perché possono essere e dobbiamo farne altrettanti rivoli che convogliano la classe operaia e il resto delle masse popolari nella guerra popolare con la quale prendere il potere.

 

La situazione è favorevole allo sviluppo del potere delle masse popolari organizzate. Abbiamo molto da imparare e da fare, ma la vittoria è possibile. La borghesia non ha futuro. La pandemia da coronavirus Covid-19 è un esempio di quello che essa porta all’umanità: distruzione dell’ambiente, inquinamento, povertà, disoccupazione, abbrutimento, guerre e miseria.

Far avanzare la rivoluzione socialista è la sola via per evitare il disastro.

 

Bando alla paura! Bando alla sfiducia e al disfattismo! Bando all’attesa che la rivoluzione socialista scoppi!

Non sono le masse popolari che non combattono: siamo noi comunisti che dobbiamo imparare a svolgere meglio il nostro ruolo!

I comunisti non solo conoscono la strategia e grazie al materialismo dialettico sanno individuare le tattiche che bisogna seguire per vincere: essi individualmente e negli organismi del Partito le attuano senza riserve, con iniziativa, determinazione e slancio, con l’eroismo che ha contraddistinto tanti dei membri del vecchio PCI di Antonio Gramsci!

La riforma intellettuale e morale è indispensabile per ogni individuo formato dalla società attuale, in particolare per quelli cresciuti nei paesi imperialisti. Molti sono oggi in Italia gli intellettuali che si dichiarano comunisti e sinceramente credono di esserlo, ma non si dedicano senza riserve alla mobilitazione e organizzazione delle masse popolari militando negli organismi del Partito comunista!

 

Costituire Comitati di Partito clandestini

in ogni azienda, scuola, università, istituzione, quartiere e paese!

 

Mettersi in contatto con il Centro del Partito!

La riscossa delle masse popolari è possibile! Ciascuno può e deve dare il suo contributo!

Il Partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

 

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