Da più parti raccogliamo, da parte di alcuni lavoratori, la paura e le reticenze nel denunciare pubblicamente ciò che non funziona sui propri posti di lavoro, di utilizzare il proprio ruolo interni alle aziende per smascherare le malefatte di padroni, dirigenti e autorità pubbliche, per via della possibilità di denunciare e licenziare da parte dei datori di lavoro grazie all’ “obbligo di fedeltà aziendale”. Tanti sono stati i lavoratori colpiti nel corso dell’ultimo anno, soprattutto nell’ambito infermieristico, in quanto gli ospedali sono stati i luoghi di lavoro messi più a dura prova a causa dell’emergenza sanitaria e dalla malagestione delle autorità centrali e regionali, e sono i casi noti degli infermieri Francesco Scorzelli e Marco Lenzoni.
L’obbligo di fedeltà aziendale è sempre più un cappio attorno al collo dei lavoratori e non tutti se la sentono, hanno la forza o le capacità per denunciare pubblicamente consapevoli dei rischi che si corrono e del fatto che, a partire da quella denuncia, inizia la lotta per vedersi garantito il posto di lavoro. Per questi motivi la sezione di Milano “Teresa Noce” del P. CARC ha preso l’iniziativa, nell’ambito del lavoro sull’ATM (azienda territoriale per il TPL), di costruire un bollettino in cui raccogliere le denunce anonime di quei lavoratori stanchi di dover pagare sulla propria pelle le scellerate scelte della direzione aziendale nella gestione dell’emergenza Covid-19 e trasporto pubblico e dire la propria. Molti lavoratori hanno risposto positivamente a questo stimolo (segno che nei luoghi di lavoro la voglia di parlare e denunciare ciò che non va è tanta) e tanti altri lo faranno: è necessario, è giusto, è sacrosanto e dobbiamo garantire ai lavoratori gli strumenti più adatti per portare avanti la loro lotta e le loro rivendicazioni!
Non in tutte le aziende ci sono le condizioni per denunciare pubblicamente, anche perchè non in tutte le aziende i sindacati tutelano veramente gli interessi dei lavoratori o hanno sufficiente forza per tutelarli, non in tutte le aziende esiste una tradizione di lotta o un gruppo coeso di lavoratori pronti a lottare: il “bollettino” ATM è uno strumento per tutelare ulteriormente gli interessi dei lavoratori del TPL milanese. E’ un esperienza importante e replicabile, è e deve essere uno strumento:
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di denuncia delle condizioni di lavoro precarie e instabili, della mancata tutela della salute dei lavoratori, del regime da caserma, delle malefatte di dirigenti, padroni e autorità pubbliche;
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per lottare contro l’obbligo di fedeltà aziendale senza essere esposti direttamente, violarlo in una certa misura e ed esprimersi liberamente senza aver paura di ritorsioni e provvedimenti disciplinari;
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per conquistare spazi di agibilità politica e sindacale e libertà di espressione laddove viene intralciata, intimidita e vietata;
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per mettere pressione e attenzione sulle manovre aziendali antioperaie e contro gli interessi di tutti i lavoratori e le masse popolari;
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per cominciare a creare organizzazione rendendo i lavoratori protagonisti e non succubi della risoluzione dei problemi sul proprio posto di lavoro.
Di certo la raccolta di denunce non è risolutivo dei problemi che ci sono ovunque: ma laddove i problemi vengono sottaciuti, nascosti e scaricati sulle spalle dei lavoratori senza che questi possano ribellarsi e denunciare, il “bollettino” diventa uno strumento utile, che da fiducia ai lavoratori (non sono solo, hanno strumenti anche minimi per lottare!), che infonde coraggio ed è di esempio ai lavoratori di altre aziende.
Diffondiamo quindi l’esempio positivo promosso dalla sezione di Milano del P. CARC, con la certezza che sarà da stimolo ed emulazione per chiunque voglia organizzarsi e dotarsi di strumenti utili per lottare contro l’obbligo di fedeltà aziendale.
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[Milano] Segnalazioni anonime: bollettino n.1 “Covid-19 in ATM”
La Sezione di Milano del Partito dei CARC ha deciso di avviare il Servizio di Segnalazione Anonima dedicato ai lavoratori dell’ATM. Un bollettino in cui raccogliere in forma anonima le denunce dei lavoratori sulle condizioni di lavoro insicure, sulle decisioni arbitrarie dell’azienda, su tutte quelle pratiche aziendali che ledono i diritti, le tutele e gli interessi dei lavoratori. Negli ultimi 6 mesi infatti il lavoro di volantinaggio fuori dai depositi ci ha fatto capire che il clima che vige all’interno dell’ATM è un clima da caserma, fortemente repressivo verso il dissenso. Riteniamo importante che dove non ci sono le condizioni per una denuncia pubblica, essa può e deve essere fatta in maniera anonima, in sicurezza ma in maniera efficace di modo che raggiunga il numero più ampio di di lavoratori, di comitati, di organizzazioni e istituzioni.
Dalle denunce che sono giunte a noi da alcuni lavoratori ATM abbiamo selezionato materiale per redarre il Bollettino n. 1 che, vista la situazione, ci è sembrato importante concentrare sulle denunce della gestione in sicurezza del Covid-19.
ATM – Bollettino n_1 – Scarica il PDF e contribuisci a diffondere il bollettino!
Servizio di Segnalazione Anonima
Bollettino n. 1 – Covid 19 in ATM
Il problema è la movida?
Denuncia n. 1 – “Mentre alle poste, negli ospedali, nei negozi, negli uffici devi attendere con pazienza il tuo turno, fare la fila (attendendo magari sotto la pioggia), sembra che sugli autobus il Covid non ci sia: quante persone riescono a salire sulle vetture tante ne salgono. Sembrerà assurdo, ma questa è la filosofia aziendale. Mentre si limitano gli orari di bar, ristoranti e si chiudono palestre, teatri e cinema, la capienza dei mezzi di trasporto è indicata all’80%…
Denuncia n. 2 – “Vogliamo parlare degli adesivi? Ce ne è uno che dice di mantenere 1 m di distanza a bordo, ora mi chiedo ma come è possibile mantenere il metro di distanza a bordo con la capienza all’80%? Specialmente nelle ore di punta i mezzi sono super affollati!
Poi c’è quello sul riciclo dell’aria ogni 6 minuti nelle metropolitane e ogni 3 sugli autobus. Ci siamo chiesti fra colleghi come funzioni questa fantomatica aerazione ogni 3 minuti… la risposta che mi sono dato è che ogni 3 minuti circa arriviamo a una nuova fermata, apriamo le porte e quello è il ricambio d’aria!”
Il controllo della capienza
Denuncia n. 3 – “Anzitutto, vorrei capire come fai a rispettare la distanza di 1 m con la vettura carica all’80%!
Oltre a questo ritengo che un conducente quando guida debba stare attento alla strada, compito molto impegnativo soprattutto a Milano. Il conducente ha altre mansioni e altre responsabilità, non può ricadere su di lui anche questa mansione di controllo, servono altre figure che lo facciano, anche per l’incolumità personale dello stesso conducente che non ha l’autorità per far scendere le persone.
Diverso sarebbe istituire dei tutor di viaggio sulle linee con maggiore affluenza per verificare che questo numero non venga superato e che verifichi il corretto utilizzo di DPI”.
Denuncia n. 4 – “Mentre siamo alla guida ci appaiono messaggi sull’apparato radio, per esempio: SEGNALARE IL CARICO ECCESSIVO. Poi quando segnali il carico eccessivo ti viene chiesto di contare il numero di passeggeri, di attendere che magari alla fermata successiva scendono…
Quindi da una parte ti chiedono di segnalare e di assumere una mansione che non ti spetta, dall’altra ti lasciano da solo a gestire la situazione e alla fine ti senti costretto a proseguire la marcia. Stesso discorso per i passeggeri senza mascherina. L’unica cosa che puoi fare è chiamare la sala operativa o fermare il mezzo e chiedere l’ausilio delle forze dell’ordine, con il rischio che la gente se la prenda con te perché hai fermato la corsa. A seguito dell’intervento devi compilare i moduli per indicare chi è intervenuto delle forze dell’ordine, quanto sei stato fermo, perché… capite da voi quanto un lavoratore possa essere incentivato ad assolvere anche a questa mansione…”
La sicurezza per gli autisti?
Denuncia n. 5 – “Paradossale è che nelle rimesse non devi creare assembramento, non puoi spostare le sedie, devi indossare la mascherina, in alcuni depositi c’è il termoscanner per misurare la febbre, per entrare negli uffici devi attendere fuori etc, ma magicamente il Covid sulle vetture sparisce e tutte queste precauzioni non esistono più”
Denuncia n. 6 – “Attualmente solo una catenella ci separa dai passeggeri, si era parlato di applicare dei pannelli in plexiglass, ma non si sono mai visti.
Sono previste nuove vetture ibride, non sappiamo se effettivamente sono state adeguate: la chiusura del posto di guida sarebbe utile anche a limitare le aggressioni a danno dei conducenti che specialmente nelle ore notturne siamo esposti ad aggressioni… Fra l’altro le vetture più vetuste sono prive di videosorveglianza perché le telecamere sono fuori uso”.
Perché un servizio di segnalazioni anonime?
Nelle aziende vige l’obbligo di fedeltà aziendale, uno strumento che padroni e dirigenti utilizzano per reprimere il malcontento e punire quei lavoratori che non vogliono piegare la testa di fronte a situazioni lesive dei diritti e della salute.
Perché è importante parlare dei problemi nei luoghi di lavoro?
Anzitutto per vedere che non si è da soli ad aver riscontrato quel problema e poi perché ogni problema ha una soluzione. Individuare i problemi è il primo passo indispensabile per trovare, nel confronto fra colleghi, soluzioni e organizzarsi sia per praticare quelle che già si possono mettere in atto sia per imporre alla direzione le soluzioni migliori per i lavoratori.
Cosa puoi fare?
Mettiti in contatto con noi, scrivici sia per contribuire alla redazione del prossimo bollettino sia per confrontarci su come affrontare le problematiche che vivi sul tuo posto di lavoro: non sei il solo/la sola a viverle.
Uniti e organizzati i lavoratori possono far valere la loro forza!
Per segnalare e denunciare altri problemi puoi scrivere a carcsezmi@gmail.com
oppure compilare il format online: https://tinyurl.com/segnalazioneanonima