[Calabria] Gaudio, Gino Strada e le crisi di panico di Gratteri

Gaudio ha rifiutato l’incarico di Commissario alla sanità della Calabria “perché la moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro” e lui non vuole aprire una crisi famigliare in questo momento. Ovviamente è una balla e i motivi sono ben altri, ma come succede spesso la pezza è peggiore del buco e i motivi accampati da Gaudio per rifiutare l’incarico lasciano in sospeso una domanda. Perchè è stato scelto dal Governo? Per quali meriti e capacità? Che ruolo avrebbe avuto un commissario come lui che, chiamato negli interessi della collettività a risanare una situazione disastrata, si sottrae per non litigare con la moglie? Schettino che abbandona la nave rischia di diventare un gigante di coraggio, in paragone.

Ma il discorso qui non è solo di coraggio. E’ prima di tutto un discorso di interessi, clientele, raggiri. Lo dice anche un esperto come Gratteri. In questi giorni Gratteri sta facendo il giro di televisioni e giornali per sostenere, con parole diverse, la stessa posizione di Spirlì: Gino Strada commissario non s’ha da fare.

Dice Gratteri: in Calabria non c’è un problema sanitario, ma di ruberie. Pertanto non serve un medico, ma un manager capace.

Cioè, dice Gratteri, a capo del commissariamento della sanità calabrese serve una figura similare a quella di chi ha fatto lo scempio della sanità, in Calabria come nel resto d’Italia.

Il “problema della sanità” – che poi è il motivo per cui in Italia ci sono più di 45mila morti per Covid-19 – è proprio che  è stata gestita dai manager come una merce, le USL sono diventate ASL proprio affinché fossero gestite dai manager, il diritto alla salute è diventato una merce, roba di cui si occupano i manager. La sanità della Lombardia, ben diversa da quella calabrese, è gestita da manager capaci e quotati. Infatti i morti per Covid in Lombardia sono 30mila dei 45mila totali!

Quando Gratteri dispensa saggi consigli dai salotti televisivi probabilmente pensa che i cittadini siano tutti completamente scemi! O forse ha qualcosa da rimetterci dal fatto che un medico, capace, competente, evidentemente estraneo al giro di clientele, malaffare e speculazioni si mette alla testa della sanità calabrese con una squadra di persone fidate, capaci ed estranee al giro di clientele e speculazioni. Noi non sappiamo cosa abbia da rimetterci, ma è evidente che l’intervento di Gratteri è “grottesco” al pari di quello di Gaudio (che, ricordiamolo, non vuole litigare con la moglie che non vuole andare a vivere a Catanzaro): è evidentemente il frutto di una crisi di panico.

Disse Gino Strada: “Se dovessi fare il ministro reintrodurrei la dicitura Ministero della Sanità Pubblica. Con me non ci sarebbero convenzioni con i privati. Non un euro. Io sono per una sanità pubblica, di alta qualità e totalmente gratuita. Per ri-costruirla non servirebbero nemmeno altri investimenti. Bisognerebbe smettere di rubare. Almeno trenta miliardi l’anno finiscono in profitto. Quando una struttura sanitaria che dovrebbe essere ospitale con chi soffre diventa un’azienda in cui si gioca con i rimborsi e il pagamento a prestazione, si mette in atto un crimine sociale”.

Forse è questo che tormenta il sonno degli Spirlì e dei Gratteri e che ha spinto il governo Conte e il “tragico Speranza” a temporeggiare, rimpallare, rimandare la nomina e l’ingaggio di Strada in Calabria.

 

Nella fronda anti – Gino Strada non ci sono solo gli affaristi, i malavitosi e i loro luogotenenti dai nomi altisonanti, ma anche i distinti promotori della meritocrazia padronale, quelli che “un tecnico capace al posto giusto”.

Sono gli stessi, per capirci, che furono accesi sostenitori del governo Monti: un consesso di cervelli e competenze tutte messe in moto per spolpare le masse popolari.

A capo della sanità in Calabria ci vuole un ottimo tecnico, certo. Ma ci vuole soprattutto uno che mette avanti gli interessi delle masse popolari. Gino Strada è un ottimo tecnico. Oltre a lui come singolo individuo, Emergency è un’ottima squadra di tecnici. Ma soprattutto è un organismo che ha dimostrato nella pratica di mettere al centro diritto alla salute per le masse popolari. Questa è la cosa decisiva.

Sia chiaro: non basta la nomina di Strada per risolvere il problema. Non basta Emergency. Sono necessari anche la mobilitazione delle masse popolari, il loro protagonismo, il coinvolgimento pratico al cambiamento.

Perché di questo si tratta: “l’esperimento Calabria” apre a una direzione scomoda per tutti i manager della sanità, per tutti i gruppi privati, per gli Angelino Alfano del gruppo San Donato della Lombardia e per i vescovi delle cliniche private del Lazio.

 

Nota a margine. Gaudio non ha mostrato il “volto migliore” della classe dirigente di questo paese. Ma è in ottima compagnia. E’ in banda non solo con Gratteri, anche con Speranza.

Speranza vanta, da ministro, il primato di aver fallito con la nomina di tre commissari in una settimana.

Speranza appare poco, ultimamente, e quando appare è solo per dimostrare che è un burattino in mano ai vertici della Repubblica Pontificia. Ricordiamo qui solo l’affidamento della Commissione assistenza anziani a Monsignor Paglia… cioè, un Ministro della Repubblica mette gli anziani – che la Repubblica non riesce a tutelare – nelle mani degli sciacalli patentati del Vaticano!

 

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