Sulle mobilitazioni popolari di queste settimane

La sera del 23 ottobre, a Napoli, le masse popolari si sono ribellate alla gestione criminale della pandemia da parte delle istituzioni borghesi. Sono scese in strada contro l’annuncio di un lockdown regionale annunciato da De Luca, presidente della Campania. Ci sono stati scontri con la polizia e arresti. Nei giorni successivi la mobilitazione si è estesa a tutto il paese.

Il P.CARC sostiene le mobilitazioni, chiama gli operai, i lavoratori e gli elementi avanzati delle masse popolari a solidarizzare e a partecipare

Governo e istituzioni hanno fallito, solo le masse popolari organizzate possono imporre le misure necessarie per fare fronte all’emergenza.
Ogni ambito e contesto in cui i comunisti non intervengono diventa campo di manovra delle organizzazioni reazionarie, degli scimmiottatori del fascismo che, diretti dalla classe dominante, soffiano sul fuoco della guerra fra poveri.
Le rivendicazioni di ogni settore delle masse popolari sono giuste, anche se sono parziali e particolari: sta ai comunisti valorizzarle ai fini della lotta di classe.

Chi contrappone gli interessi degli operai con quelli delle Partite IVA, dei negozianti, dei precari, ecc. fa gli interessi della classe dominante. Tutti quelli che per vivere devono lavorare hanno di fronte lo stesso nemico e devono combatterlo insieme. Tuttavia, solo la mobilitazione della classe operaia può dare sbocco e prospettiva costruttivi alla ribellione delle masse popolari. Per questo motivo bisogna operare affinché in ogni piazza, in ogni presidio, in ogni contesto, la classe operaia si rafforzi e assuma un ruolo dirigente.

Qualunque sia la forma che assume, ogni lotta per rivendicare le misure necessarie ad affermare gli interessi delle masse popolari è legittima, ma limitarsi alla lotta rivendicativa non basta.
Alla lotta rivendicativa bisogna combinare l’attuazione immediata di quelle misure che già oggi gli organismi operai e popolari sono in grado di mettere in campo con i mezzi di cui dispongono.

Far crescere, rafforzare ed estendere la rete degli organismi operai e popolari! Quanto più le ampie masse popolari guarderanno a questa rete come al loro punto di riferimento, tanto più si spianerà la strada al governo di emergenza di cui c’è bisogno.

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