[Quarto (NA)] Solidarietà a “Un’Altra città” gruppo consiliare di Quarto. Avanti nella costruzione del fronte anti Larghe Intese per una Sanità pubblica e gratuita!

In questi giorni il capogruppo al Consiglio Comunale di Quarto della lista “Un’altra città”, Davide Secone, è stato implicato in una inchiesta circa le speculazioni economiche in corso sull’accresciuto bisogno di tamponi da Covid-19, per motivi attinenti al privato esercizio professionale di medico e, quindi, per motivi apparentemente slegati dalla attività politica che svolge.

Alcune organizzazioni politiche hanno espresso solidarietà al Secone giurando sulla sua “onestà”, sulla sua estraneità all’inchiesta ed affermando la certezza della sua “innocenza”. Noi conosciamo bene Davide Secone, essendo stato per oltre un decennio un membro e un dirigente federale del Partito dei CARC. Davide ha svolto un ruolo positivo nella lotta di classe a Napoli e, per questo, ha accumulato una serie di procedimenti giudiziari, alcuni risolti con assoluzioni, altri con condanne. Insomma, per le leggi della borghesia Davide non è uno “stinco di santo”. Francamente, a noi poco importa una sua “innocenza” rispetto alle leggi della borghesia, a maggior ragione che in questo caso le azioni oggetto dell’inchiesta riguardano affari privati, sebbene sappiamo anche che queste manovre della Magistratura sono frutto, comunque, di una guerra tra bande e gruppi di interesse. Sappiamo che l’ambito in cui Secone si è inserito appartiene ad una classe sociale e un settore di mercato che è un covo di serpi. Riteniamo, però, dannoso impantanarci in inutili e sperticate enunciazione di “limpida moralità” rispetto a leggi, codici normative di questo settore e più generalmente della classe dominante. A maggior ragione oggi che l’emergenza economica, sociale e politica spinge la classe operaia e le masse popolare a violare sempre più spesso quelle alle leggi, a trasgredire, consapevolmente o meno ai decreti che ne vogliono limitare movimenti e organizzazione! Ci riferiamo agli scioperi e alle manifestazioni indetti e svolti anche contro il tentativo di ingabbiarli con dispositivi securitari e divieti spiccati dal Governo centrale e regionale e garantiti delle Questure. Ci riferiamo alle occupazioni di fabbriche, ai blocchi stradali, alle occupazioni di case e di spazi ad uso sociale. Ci riferiamo alla rottura dell’odioso obbligo di fedeltà aziendale che vuole mettere il bavaglio ad operai e lavoratori, intimidendoli e ricattandoli. Ci riferiamo alla trasgressione di quei tanti DPCM che, subdolamente, aggirano diritti costituzionali quali il diritto a riunirsi in fabbrica e nei quartieri al fine di limitare l’attività politica e sociale delle masse popolari. Queste sono tutte azioni necessarie e legittime per le masse popolari e che la Magistratura borghese oggi persegue come reati.

Al contrario, per noi, per i comunisti, tutto ciò che è conforme gli interessi delle masse popolari, anche se illegale, è legittimo! Bisogna, allora, interrogarsi circa il reale obiettivo dell’inchiesta, delle motivazioni politiche e dei suoi possibili risvolti: l’inchiesta è forse una manovra delle Larghe Intese per portare la lista “Un’altra città” e i comitati ed organismi cittadini che in un certo modo afferiscono/fanno riferimento ad essa nella sfera di sistema del PD e delle Larghe Intese stesse? Solo degli ingenui o dei politicanti non riconoscerebbero il fatto che in Campania un “sistema Sanità” (il fitto intreccio di affari pubblici e privati) che è terreno di interesse e intervento primario delle Larghe Intese e, nello specifico, del Presidente della Regione Vincenzo De Luca, attualmente collocato nel PD. Chi non si allinea ùo non si conforma, deve essere isolato e punito.

Ebbene, se Secone vuole mantenere un ruolo sociale a favore delle masse popolari come dice, deve prendere le distanze pubblicamente dal sistema delle Larghe Intese e del PD, invece di partecipare alla loro campagna elettorale per le ultime Regionali Campania 2020 come ha fatto. In qualità di consigliere comunale, deve dare battaglia affinché sia fatta luce sulla trasparenza della filiera del tampone. Deve farsene promotore, come lo è stato nel denunciare il sistema speculativo e le condizioni di lavoro del servizio 118 al tempo della prima ondata da Covid-19. Deve deve sostenere la battaglia dei cittadini organizzati per la riapertura dell’ASL a Quarto! Davide può e deve contribuire all’organizzazione delle battaglie per la Sanità pubblica, indipendentemente dal suo lavoro privato e, per questa ragione, sin da subito lo invitiamo a partecipare all’assemblea dei Comitati popolari della Sanità che oggi, 23 ottobre 2020, alle ore 17.00, si svolgerà in Galleria Principe di Napoli. Che abbia violato o meno le leggi che regolamentano la filiera del tampone, la questione resta: nel nome di chi? Di quali interessi? A Davide mostrare e dimostrare non la sua “innocenza” davanti ai tribunali della borghesia, ma il suo impegno di fronte alla classe operaia e alle masse popolari della sua città. A noi, in questa prospettiva immediata e pratica, il sostegno ad ogni azione che sia nell’interesse generale della classe operaia e delle masse popolari. Legale o illegale sia.  

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