Sabato 10 ottobre, in Piazza Santi Apostoli, a Roma, si è svolta la manifestazione nazionale “Fuori da UE, EURO, e NATO”, organizzata dal Partito Comunista di Marco Rizzo. In questa occasione abbiamo incontrato ed intervistato Salvatore Catello, segretario regionale e candidato alla presidenza della Regione Toscana alle elezioni svoltesi gli scorsi 20 e 21 settembre 2020.
Al compagno abbiamo chiesto di raccontare la vicenda legata alla misura repressiva subita sul posto di lavoro. La cooperativa Archimede ONLUS presso la quale lavorava, a 3 ore dalla scadenza del contratto, ha comunicato l’interruzione del rapporto di lavoro malgrado ne fosse stata più volte confermata verbalmente la prosecuzione.
Dietro le motivazioni addotte dall’azienda, legate ad un calo produttivo per il quale evidentemente soltanto Salvatore era in eccesso – ricordiamo che è stato l’unico della sua squadra a non essere rinnovato – si cela la sua reale “colpa”, quella di essere un lavoratore comunista. Un compagno che anche durante la campagna elettorale si è schiarato apertamente a fianco delle masse popolari e dei lavoratori. In sostanza, Salvatore è stato colpito per essersi schierato apertamente contro il sistema delle larghe Intese, pagando il suo impegno quotidiano nella lotta di classe, nella costruzione del suo Partito e nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese Socialista! ([Firenze] Comunicato il solidarietà a Salvatore Catello del Partito Comunista)
Abbiamo poi parlato con Catello circa il fatto che oggi i padroni non tollerano che i lavoratori si organizzino politicamente. Lo si è visto ad esempio in ambito sanitario con la questione del vincolo di fedeltà aziendale per cui Marco Lenzoni ha portato avanti un’importante lotta. Per far fronte alla repressione trasformandola in occasione di conquista, il passo necessario per i lavoratori colpiti è quello di promuovere momenti di confronto che sostengano e rafforzino le rispettive lotte. Tutti i lavoratori possono e devono condurre una battaglia per l’abolizione del vincolo di fedeltà aziendale violandolo sempre più e sempre più in massa, denunciando quindi pubblicamente tutto quanto avviene all’interno dei posti di lavoro. Per questo, è stato ribadito come, tra i compiti dei comunisti, debba esserci quello di unire le lotte dei lavoratori, promuovendo per le prossime settimane l’organizzazione di un’assemblea per raccogliere le tante esperienze di discriminazione sul lavoro per ragioni politiche, e alimentare il dibattito per infondere e rafforzare la fiducia nei lavoratori e promuoverne l’organizzazione e la mobilitazione a partire dalla solidarietà di classe.
Salvatore ha infine espresso solidarietà nei confronti di Andrea Gozzi e Alessandro Della Malva, due compagni che recentemente sono stati sottoposti a perquisizioni e sequestro di materiale politico, questo perché si rende sempre più necessaria la costruzione di un fronte unito per solidarietà di classe contro il sistema dei padroni con un obiettivo condiviso: il socialismo.
Buona visione