INVITIAMO TUTTI QUANTI A PARTECIPARE AL PRESIDIO IN SOLIDARIETÀ AD ALESSANDRO E ANDREA VENERDÌ 9 OTTOBRE ALLE ORE 18.00 DAVANTI ALLA PREFETTURA IN VIA CAVOUR (FIRENZE)
La mattina del 30 settembre la Questura di Torino ha fatto irruzione nelle abitazioni di due compagni della sezione di Torino del Partito dei CARC, Andrea Gozzi ed Alessandro della Malva. Con la pretestuosa motivazione della “ricerca di armi e esplosivi”, sono state perquisite le abitazioni dei due compagni ed è stato sequestrato loro (in maniera arbitraria ed immotivata) materiale politico, supporti digitali e i propri computer. A seguito della perquisizione i compagni sono stati portati in Questura e qui trattenuti per diverse ora con il pretesto della notifica dei verbali della perquisizione e della denuncia per “minacce”.
La perquisizione segue il controllo di polizia subito dai due compagni la sera del 29 settembre a seguito del quale è stata emessa contro di loro una sanzione amministrativa per affissione abusiva.
Con questa azione repressiva la Questura di Torino si è strumentalmente avvalsa della vicenda delle minacce dei giorni scorsi alla giudice Elena Bonu per colpire due compagni la cui responsabilità consisterebbe nella diffusione di un manifestino del Comitato di Partito “Antonio Gramsci” del (nuovo)PCI. La stampa si è subito occupata della questione per associare la diffusione di questo manifesto alla vicenda dei bossoli inviati alla giudice Elena Bonu.
Denunciamo l’intossicazione mediatica e rispondiamo che i nostri compagni non meritano criminalizzazioni né sanzioni amministrative né procedimenti bensì un encomio! Se dovessero rivelarsi vere le accuse nei loro confronti, diciamo loro che hanno fatto bene a diffondere un manifestino che giustamente chiama in causa la mafia del TAV che siede in Prefettura, Tribunale e Questura, additando nomi, cognomi e volti di suoi esponenti che hanno ruolo cardine nella repressione che si accanisce contro il movimento NO TAV.
Sono le stesse persone che da anni in nome della legalità e della sicurezza perseguitano lavoratori, studenti e pensionati della Valsusa che si oppongono alla costruzione delle grandi opere inutili come il TAV e alla devastazione del loro territorio in nome del profitto.
La repressione che ha che ha colpito Alessandro e Andrea ha la stessa matrice di quella contro chi si oppone al raddoppio dell’aeroporto di Peretola a Firenze: essa dimostra lo stato della “democrazia” nel nostro paese, dove chi difende il proprio territorio dalle speculazioni viene multato, perquisito, arrestato, mentre chi ha devastato la sanità e i servizi pubblici di ogni tipo siede ancora nelle poltrone delle istituzioni.
La solidarietà è un’arma usiamola!
Federazione Toscana del Partito dei CARC