La sezione di Cassino del P.CARC aderisce ed invita a partecipare al presidio di lotta che si terrà all’ingresso 1 dello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano (FR) in occasione dello sciopero promosso dalla FLMU CUB ad un anno dalla scomparsa dell’operaio Fabrizio Greco.
Ad un anno dalla morte di Fabrizio Greco in FCA si continua a morire come accaduto lo scorso 10 settembre all’interno dello stabilimento di Mirafiori: qui un operaio di una ditta esterna (la Fenice) è morto per emorragia interna dopo essere stato colpito, mentre svolgeva le sue mansioni, da un cassone di materiale metallico.
I morti sul lavoro all’interno di FCA non sono una fatalità! L’aumento dei ritmi di lavoro, i rischi per la sicurezza e la salute, l’oppressione dei capi per garantire alta produttività, il ricatto della cassa integrazione e del posto di lavoro, uccidono!
In FCA si muore sul posto di lavoro mentre gli Agnelli-Elkann e i loro scagnozzi nella dirigenza aziendale e nei sindacati complici recitano la farsa della fusione con PSA e del ritorno alla piena occupazione. I 6,3 miliardi regalati dal governo agli Agnelli-Elkann nel corso dell’estate valgono una messa in scena e gli Agnelli-Elkann la stanno imbastendo. Quanto durerà non è dato saperlo ma la realtà sotto i capannoni FCA non è come padroni e complici vorrebbero far credere e anzi tende a peggiorare come dimostrato dai morti sul lavoro e dall’inasprimento del clima da caserma con cui FCA ha accompagnato l’avvio della farsa.
Quel che è certo è che intanto prosegue la decimazione dei dipendenti FCA attraverso l’escamotage della NASPI. Quel che è certo è che la fusione con PSA sta portando alla sottrazione di ulteriori potenzialità produttive dagli stabilimenti italiani. Quel che è certo è che la “fusione” è in realtà l’acquisto di FCA da parte di PSA che in cambio dei soldi di cui riempirà gli Agnelli – Elkann assumerà sempre più potere decisionale sulla vita e sulla morte degli stabilimenti italiani.
Non rassegnarsi ad ingoiare il rospo del peggioramento delle condizioni lavorative, delle menzogne dei sindacati complici, del clima di caserma instaurato dai capi, della guerra dei poveri tra dipendenti degli appalti e dei sub appalti e dipendenti FCA.
Organizzarsi per imporre il controllo operaio su tempi e ritmi di lavoro, perchè di lavoro in FCA non si muoia e non ci si infortuni come avviene oggi, per sviluppare la lotta contro la morte lenta degli stabilimenti FCA mascherata come rilancio, piena occupazione, ecc.
Che sorgano 10-100-1000 organizzazioni operaie: esse sono la premessa per difendere il diritto a lavorare in sicurezza, per costituire un governo di emergenza popolare che rimedi da subito almeno agli effetti peggiori della crisi, per instaurare il socialismo. Non importa in quanti si è all’inizio in una fabbrica. Non importa quante sono le fabbriche in cui si inizia. Il Partito dei CARC sostiene e organizza ogni operaio che si mette su questa strada, che decide di prendere in mano il proprio futuro!