[Val susa] Sulla condanna al carcere della compagna Dana Lauriola!

Il 14 settembre il giudice Elena Bono del Tribunale di Torino ha comunicato il rifiuto delle misure alternative per la compagna Dana Lauriola, storica militante del movimento NO TAV, decretandone la condanna a due anni di carcere. Dana era stata condannata a 2 anni per aver partecipato nel marzo 2012 ad un blocco stradale culminato in una giusta azione di auto-riduzione del pedaggio dell’autostrada Torino – Bardonecchia. Il Tribunale di Torino con l’arresto di Dana prosegue la sua azione persecutoria nei confronti del movimento NO TAV, tesa a colpire e blindare le compagne e i compagni più in vista del movimento NO TAV, quelle compagne e quei compagni che per la storia del proprio impegno militante contro il TAV e il ruolo che  svolgono  nell’organizzazione della lotta, ne rappresentano lo zoccolo duro.

Magistrati e forze dell’ordine che pensano in questo modo di liberarsi del movimento NO TAV stanno  evidentemente prendendo un abbaglio. Il movimento NO TAV è diventato un faro di lotta e resistenza per tutti i movimenti popolari del nostro paese, proprio fronteggiando un’accanita repressione che dura da 30 anni e che porta il giudice Elena Bono a descrivere la Val Susa come un ambiente criminale.

Il rafforzamento della repressione è la dimostrazione dello stato della democrazia reale in Italia, dove chi difende i territori e l’ambiente viene tradotto in carcere come sta accadendo a Dana mentre non vi è traccia di alcuna incriminazione per chi specula sul sistema autostradale oppure sul servizio sanitario nazionale. In giorni in cui freme la campagna referendaria ed il sistema delle larghe intese fa teatro sulla difesa della democrazia in Italia, gli ennesimi arresti contro il movimento NO TAV sono una dimostrazione di quanto la democrazia nel nostro paese sia oramai ridotta ad un termine vuoto di significato.

Che il movimento NO TAV, che a più riprese ha insegnato come resistere efficacemente alla repressione, faccia scuola anche in questa occasione. Con l’arresto di Dana e con le altre operazioni repressive in gestazione (da qui a breve diventeranno esecutivi gli arresti per altri 10 compagni del movimento NO TAV) la magistratura e le forze dell’ordine, in combutta con TELT e con il sistema delle larghe intese, vogliono sollevare un macigno contro la lotta NO TAV e tutto ciò che rappresenta. Facciamo in modo che il macigno che stanno sollevando gli ricada addosso!

Mettiamo sotto accusa gli accusatori: che il movimento NO TAV e tutte le forze solidali rispondano alla repressione promuovendo in ogni caso possibile la disobbedienza ai provvedimenti repressivi e costruendo il più ampio fronte di lotta contro la repressione a danno del movimento NO TAV e chi la orchestra! In quest’ottica ci impegnamo a partecipare e sostenere il muro popolare in corso da ieri di fronte l’abitazione della compagna Dana in attesa della sua traduzione in carcere.

La lotta del movimento NO TAV è diventata da anni non solo la lotta contro la devastazione di un singolo ambiente naturale ma la lotta per una direzione alternativa del nostro paese, libero dalle catene dei gruppi imperialisti che nei nostri confini compiono le loro scorribande finanziarie e militari, dal sistema politico che ne protegge gli interessi, dalla servitù verso i profitti di grandi capitalisti, speculatori e mafie. Bisogna approfittare della crisi politica del sistema delle larghe intese e dei padrini del TAV (crisi che l’emergenza sanitaria ha acutizzato), per allargare il fronte della lotta NO TAV e contro le grandi opere inutili, dannose e costose, per rafforzare la mobilitazione e la resistenza all’avanzamento del cantiere in Val Clarea, per dispiegare dalla valle al resto d’Italia la mobilitazione e la lotta per imporre le mille piccole opere necessarie per la rinascita del paese, dalla bonifica al risanamento idro-geologico dei territori, dalla costruzione di ospedali e scuole alla riapertura delle aziende che i capitalisti chiudono alla conversione eco-compatibile delle produzioni nocive per l’ambiente.

Hanno sollevato l’ennesimo macigno contro il movimento NO TAV: farglielo ricadere addosso spetta a noi!

Libertà per Dana Lauriola e per tutti i NO TAV!

P.CARC – Val Susa 

 

 

 

 

 

 

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