Il 20 e 21 settembre in Toscana e per altre sei Regioni, oltre al referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, si svolgeranno anche le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale il cui esito avrà inevitabili ricadute sul Governo e verrà usato delle larghe intese per ristabilire equilibri e rapporti di forza tra i principali attori in campo: il PD, il polo Berlusconi con alla testa la Lega e il M5S che ricopre un ruolo di primo piano sulla scena politica in ragione dei risultati ottenuti con le elezioni del 2018.
A prescindere da come intenderà muoversi la classe dominante, chi si pone come obiettivo quello di invertire il corso delle cose, si deve ragionare su come usare le elezioni per alimentare la lotta per la costruzione di Amministrazioni Locali d’Emergenza.
È in questa direzione che va l’azione dell’organizzazione popolare Giovani in Solidarietà, nata durante la fase acuta dell’emergenza sanitaria per garantire beni di prima necessità a chi durante la pandemia non poteva permetterseli ma che poi ha sviluppato la sua attività d’inchiesta e intervento su altre tematiche quali la scuola, il trasporto pubblico e la questione abitativa.
Giovani in Solidarietà nei giorni scorsi ha incontrato i Candidati locali al Consiglio Regionale in Toscana e il Sindaco di Colle Val d’Elsa indicando loro quali sono le misure necessarie per la loro città e come attuarle per sostenere la loro azione ed il loro ruolo.
E’ così che Giovani in Solidarietà ha individuato i candidati alle elezioni più vicini a quelle famiglie e quelle vertenze (dal bisogno di accedere a beni di prima necessità, al problema abitativo ecc.) sostenute dalla loro attività già nel periodo del lockdown e li ha incalzati ad usare la campagna elettorale per sostenerli facendo subito quanto hanno promesso di fare nei loro programmi elettorali e nei loro comizi. I ragazzi hanno raccolto le disponibilità di alcuni esponenti del M5S, della Lega e di Toscana a Sinistra.
Allo stesso tempo è stato smascherato anche l’intento del Partito Democratico, forza politica di governo a Colle Val d’Elsa il cui Sindaco, dopo aver elogiato Giovani In Solidarietà durante il lockdown, ha di fatto tentato di assorbire l’organizzazione giovanile nelle maglie dell’associazionismo e del volontariato. Con questo ha dimostrato la chiara intenzione di non voler adottare alcuna delle misure necessarie per le masse popolari della sua città e di volersi sbarazzare di Giovani in Solidarietà che per lui rappresenta una spina nel fianco: la loro azione dimostra le carenze dell’amministrazione!
Al pari di Giovani in Solidarietà, le organizzazioni popolari devono usare la campagna elettorale per i propri scopi e interessi senza temere di essere strumentalizzati dalle forze politiche in campo: bisogna incalzare ogni candidato a dimostrare da subito, con azioni e non con promesse, la volontà di sostenere le necessità e gli obiettivi che ogni organismo si pone. Solo in questo modo, zona per zona, comune per comune, regione per regione, la mobilitazione degli organismi popolari rafforzerà una rete che opererà con più strumenti, conoscenze, relazioni e continuità per diventare ed agire da nuove autorità pubbliche verso la costruzione di Amministrazioni Locali di Emergenza. Amministrazioni locali che per orientamento e convinzione, ma soprattutto perché costrette dalla mobilitazione delle masse popolari, metteranno al servizio della lotta delle masse popolari risorse, conoscenze, strumenti, strutture.
Di seguito i resoconti pubblici degli incontri con i candidati che potete trovare sulla pagina facebook di Giovani in Solidarietà.
***
Se votare è un diritto, informarsi e formarsi per farlo è un dovere.
Data l’imminenza delle elezioni regionali, alcuni di noi hanno incontrato i candidati di Colle Val d’Elsa. Giovani in Solidarietà ha avuto modo di presentarsi e raccontare il percorso compiuto fino ad ora al Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico, Lega e Toscana a Sinistra.
→ Per quanto riguarda il MOVIMENTO CINQUE STELLE, il candidato ALESSANDRO PANTI si è mostrato pronto all’ascolto e al dialogo e molto collaborativo, infatti è disposto a far presentare in Consiglio Comunale la nostra lettera aperta tramite la consigliera del M5S e si è proposto di aiutarci e sostenerci nelle iniziative che organizzeremo in futuro.
Quando li abbiamo messi al corrente della giornata sciopero al contrario che abbiamo organizzato per fine mese, un candidato di Firenze (Romanelli), esprimendoci appoggio, ci ha consigliato di fare leva su una legge già esistente (quella sulle 8 ore per il servizio pubblico).
Oltre a questo però, abbiamo sollevato delle questioni per le quali Giovani in Solidarietà sta lottando come ad esempio la disoccupazione, il diritto alla casa e il problema dei trasporti (a maggior ragione ora che ricomincerà la scuola e gli autobus si ritroveranno sovraffollati) e le risposte non sono state esaurienti.
→ Per quanto riguarda il PARTITO DEMOCRATICO, abbiamo riscontrato un atteggiamento restio nel fornire informazioni e possibili soluzioni.
Il candidato, SIMONE BEZZINI, e il sindaco di Colle, ALESSANDRO DONATI, non si sono esposti sulle tematiche da noi trattate e per giunta sono stati poco accoglienti nei nostri confronti, non si sono mostrati interessati nè al gruppo nè tantomeno ai problemi da noi riscontrati a Colle Val d’Elsa.
In particolare Simone Bezzini, candidato alle regionali, si è trovato spiazzato davanti alle questioni sollevate. Ci ha anche chiesto di essere “più specifici” nelle domande. Ma com’è possibile che un candidato al consiglio regionale non sappia cosa dire davanti a problemi come la povertà, la disoccupazione, l’inefficienza del trasporto pubblico, il mancato rispetto del diritto alla casa?
L’impressione che ci ha dato è stata “tanto fumo e niente arrosto”: tanti bei discorsi per arrivare a un nulla di fatto.
→ Per quanto riguarda il sindaco Alessandro Donati, pur di non prestare attenzione a ciò che avevamo da dire, ha fatto leva sulla necessità che Giovani in Solidarietà si costituisca come associazione se vuole essere preso in considerazione. Come se per aiutare le persone e per parlare delle problematiche diffuse a Colle, il requisito fondamentale fosse diventare un’organizzazione strutturata…
Inoltre si è lamentato del fatto che a Colle esistano tante associazioni simili alla nostra. A suo avviso, si tratta di una “dispersione di energie”: vorrebbe addirittura prendere delle misure volte a far convergere queste realtà in una sola.
Queste affermazioni sono gravi per più motivi:
-
Il sindaco ha cercato di camuffare con la “dispersione di energie” il fatto che per ogni associazione, comitato, collettivo che nasca a Colle Val d’Elsa su iniziativa spontanea dei colligiani, c’è un dito puntato su ciò che l’amministrazione non sta facendo (altrimenti non ci sarebbe bisogno che studenti e lavoratori impiegassero il proprio tempo libero per fare ciò che spetterebbe proprio a un sindaco!).
Se il sindaco non vuole che ci siano tante associazioni a Colle, il modo è semplice: si impegni per prendere davvero le misure che servono ai cittadini; altrimenti, ben vengano 10, 100, 1000 comitati e associazioni nati dal basso per far fronte alla crisi!
-
Notiamo con rammarico come, finché ci siamo limitati a portare la spesa alle persone in difficoltà durante il lockdown, il sindaco ci aveva fatto i complimenti (non avevamo dubbi, dato che gli toglievamo questo peso dalle spalle: fosse stato per l’amministrazione, un bel po’ di famiglie colligiane non avrebbero saputo cosa mettere in tavola). Quando però abbiamo messo in chiaro che non siamo (solo) un gruppo di assistenza e volontariato, ma vogliamo dei cambiamenti e delle misure concrete per Colle (come abbiamo scritto nella lettera all’amministrazione), siamo diventati per lui una spina nel fianco.