Firenze, 25.08.20
Nella giornata di ieri la questura di Genova ha notificato a due giovani militanti di M-48 una multa da più di 600 euro per aver affisso uno striscione contro i Benetton nel giorno dell’inaugurazione del nuovo ponte San Giorgio (ex-ponte Morandi). Il contenuto dello striscione (I morti restano, i profitti crescono: Benetton in galera!), che noi condividiamo pienamente, è stato il reale motivo della sanzione ai compagni, il che è evidente anche se solamente pensiamo a quanti manifesti abusivi stanno riempiendo le nostre città in vista delle prossime elezioni regionali di settembre. Chissà se anche i faccioni dei candidati delle Larghe Intese e affini susciteranno le attenzioni di DIGOS e polizia danno fastidio così come lo striscione dei compagni. Scommettiamo di no…
Non ci dilunghiamo qui nello spiegare chi sono i Benetton e tutta la questione del ponte Morandi e delle concessioni ad Autostrade per l’Italia: gli apparati della repressione hanno dimostrato ancora una volta da che parte sta lo Stato che difendono: uno Stato che difende i poteri forti, i capitalisti e gli affaristi, che tutela loro e le loro banche, mentre multa e reprime chi si oppone a questo stato di cose.
Infatti M-48 è un movimento composto in gran parte da giovani che si sta strutturando e che guarda al socialismo come prospettiva ed è per questo che “attira” su di sé, e sempre di più sarà così se continua su questa strada, le attenzioni delle forze di polizia e degli apparati della repressione. Ma se il nemico attacca vuol dire che siamo sulla strada giusta! La repressione, che sempre più negli ultimi anni è diventata repressione pecuniaria, la più infame perché colpisce le masse popolari già spolpate e ricattate in mille modi e oggi ancor più provate dalle conseguenze dell’emergenza Covid-19, fa parte della lotta di classe, è un elemento che ogni compagno che fa politica rivoluzionaria deve tenere in conto.
Ma questo non vuol dire che dobbiamo “rassegnarci al nostro destino” e pagare. L’uso dispiegato delle misure repressive e le manovre da stato di polizia degli ultimi mesi sono sintomo che la classe dominante non sa più come gestire la situazione, è in crisi profonda e ogni toppa che mette è peggiore del buco. Anche la repressione è un’arma a doppio taglio perché genera nelle masse popolari la ribellione e sempre più spesso l’organizzazione per farvi fronte. È il caso, per esempio, del neonato comitato Multati Organizzati di Milano, gruppo nato proprio per far fronte alle multe illegittime comminate a tanti (per motivi politici o meno) per i vari DPCM e ordinanze comunali e regionali adottate nei mesi di emergenza sanitaria e che ancora in parte rimangono. Il comitato ha anche lanciato una campagna pubblica per il non pagamento delle sanzioni, spiegando in un comunicato come intendono muoversi e perché.
Questo è un ottimo esempio di organizzazione dal basso per ribaltare l’attacco contro il nemico. Facciamo sì che ogni multa fomenti l’organizzazione! Anche a Genova i compagni di M-48 e non solo possono farsene promotori, mettendosi in contatto con il gruppo di Milano e con gli altri che si stanno formando in tutto il paese. La denuncia pubblica dell’accaduto è il primo giusto passo, perché le multe, le sanzioni, e tutte le altre misure repressive, soprattutto se derivanti da motivi politici, sono affare di tutti e non del singolo compagno colpito ed è quindi giusto che la questione venga affrontata collettivamente.
È solo organizzandosi dal basso e facendo diventare ogni sanzione e ogni misura repressiva un problema di ordine pubblico che si alimenta l’ingovernabilità del paese per la classe dominante e si creano le premesse per la costituzione di un governo che sia espressione delle masse popolari e che non spreca tempo a reprimere chi appende degli striscioni, ma che anzi fa quello che gli striscioni dicono, in questo caso mandare in galera i Benetton invece che premiarli!
Per tutti questi motivi ribadiamo la nostra piena e incondizionata solidarietà ai compagni di M-48 Genova e facciamo appello a tutte le organizzazioni sindacali, ai comitati di lotta, ai collettivi, agli esponenti politici ed eletti nei consigli comunali e regionali, ai parlamentari, agli avvocati e ai giuristi a sostenere la battaglia per il non pagamento delle multe vessatorie e ingiuste.
La solidarietà è un’arma, usiamola!
La Federazione Toscana del P.CARC