L’11 agosto a Massa si svolgerà nell’ambito della Festa Nazionale della Riscossa Popolare del Partito dei Carc il dibattito: “Elezioni regionali: come usarle per la costruzione della nuova governabilità del paese”.
Abbiamo invitato tutti i candidati alla presidenza della Regione Toscana esponenti di quelle liste che si collocano al di fuori dei partiti delle Larghe Intese, cioè dei poli PD e Berlusconi (di quest’ultimo la Lega fa pienamente parte). Quei partiti che in questi decenni hanno governato a livello nazionale e locale adottando le medesime politiche di lacrime e sangue contro le masse popolari, misure oggi ulteriormente aggravate dall’acuirsi della crisi economica per effetto della pandemia da coronavirus. Tutti quanti i candidati hanno confermato la loro presenza, eccezione fatta per Tommaso Fattori, candidato alla presidenza della Regione Toscana per Sì Toscana a Sinistra.
Con questa lettera aperta non vogliamo solo ribadire il nostro invito a Fattori (poi ovviamente starà a lui scegliere di cogliere l’opportunità di potersi confrontare con comitati e cittadini) ma anche promuovere un ragionamento con gli elettori di sinistra, un ragionamento che attiene al ruolo che le forze politiche, e i candidati che si pongono in rottura con le Larghe Intese, devono assumere se vogliono essere conseguenti con le promesse fatte, se vogliono veramente affermare gli interessi delle masse popolari.
La campagna elettorale in Toscana sta prendendo corpo e in questa fase più che mai le TV di regime e i talk show con i loro servizi giornalistici stanno portando avanti lo stesso copione con cui ammorbano l’opinione pubblica: l’ormai logoro mantra del “ritorno del fascismo”, del “bisogna impedire l’avanzata dell’onda nera!”. Sono stantii appelli all’antifascismo padronale con cui si cerca di fare leva sui sentimenti progressisti e antifascisti della popolazione di una regione come la Toscana per giustificare il voto utile. Questa è la medesima giustificazione usata dai promotori della lista Sinistra Civica Toscana che è collegata alla colazione di Sì Toscana a Sinistra ma che appoggerà Eugenio Giani, candidato del PD.1
Non facciamoci fregare! Oggi arrestare l’avanzata della Lega significa schierarsi apertamente e nettamente contro le politiche che hanno distrutto il tessuto produttivo, economico, sociale e ambientale della nostra regione di cui il PD è promotore.
Infatti, i problemi del nostro territorio (e dell’intero paese) sono le fabbriche che chiudono, le scuole che cadono a pezzi, il diritto all’istruzione pubblica praticamente cancellato dalla Didattica a Distanza e dai tagli alle borse di studio, i diritti dei lavoratori soffocati nel lavoro telematico, la sanità pubblica devastata da decenni di tagli e privatizzazioni, il degrado materiale e morale in continuo aumento: di questo gli “antifascisti da salotto” del PD e suoi satelliti non se ne preoccupano, o meglio, tacciono perché la responsabilità è loro e del sistema che rappresentano e difendono.
Quello che serve è un’alternativa che non consiste nell’appellarsi in maniera vuota e strumentale ai valori della Resistenza e dell’antifascismo ma che sostenga, promuova e sprigioni il protagonismo popolare per avanzare nella costruzione di un’amministrazione regionale che abbia la forza e il coraggio di adottare misure di emergenza (poiché tale è la situazione) contro i poteri forti e a favore delle masse popolari. Misure come il blocco di progetti inutili e speculativi come l’allargamento della pista dell’aeroporto di Peretola o la raffineria di Stagno, garantire un lavoro utile e dignitoso per tutti sulla base di quello che serve (per lo smaltimento dei rifiuti compatibilmente con la tutela dell’ambiente per esempio, altro che inceneritori!), difesa dell’apparato produttivo dallo smantellamento ad opera dei padroni italiani e stranieri, garantire fondi e accesso alla sanità pubblica bloccando il subdolo processo di privatizzazione in atto anche in Toscana, garantire fondi all’istruzione pubblica, al diritto allo studio e all’abitare.
Questo è il piano su cui va imbastita anche la battaglia dell’antifascismo, dell’antifascismo popolare che è innanzitutto lotta contro l’oppressione dei padroni, del clero e della criminalità organizzata è lotta contro il sistema di produzione capitalista e le sue annesse relazioni sociali.
La crisi in corso obbliga chi scende in campo ad agire per vincere e non per guadagnarsi il posticino di oppositore. Chi oggi non ha un progetto chiaro per diventare forza di governo del paese per affermare gli interessi delle masse popolari e agire per mobilitarle non ha futuro.
Noi comunisti del Partito dei CARC non ci candidiamo alle elezioni ma partecipiamo a tutti gli effetti alla campagna elettorale affinché sia strumento per alimentare il protagonismo dei comitati, dei lavoratori, dei giovani che vuol dire:
sostenere con tutte le nostre forze la loro organizzazione;
sostenere con tutte le nostre forze l’imposizione delle misure necessarie e urgenti che servono alla nostra regione e che caso per caso le masse popolari devono indicare sulla base dell’inchiesta sui loro bisogni;
spingere affinché i partiti che si dichiarano “amici delle masse popolari” siano conseguenti con le loro promesse e questo vuol dire agire con forza, determinazione e coraggio per affermare gli interessi della masse popolari.
La Festa della Riscossa Popolare e in particolare il dibattito dell’11 agosto, è un’occasione per avviare una discussione che non si conclude con la scadenza elettorale, ma che alimenti nei fatti questo processo.
Silvia Fruzzetti,
Segretaria della Federazione Toscana del Partito dei CARC
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La Festa della Riscossa Popolare che si terrà dall’11 al 16 agosto al Parco di Ricortola entrerà subito nel vivo della battaglia politica con il dibattito del primo giorno, dalle 17 alle 20: “Elezioni regionali: come usarle per la costruzione della nuova governabilità del paese” che di fatto dà inizio alla campagna elettorale per le elezioni regionali.
Parteciperanno i candidati alla presidenza Irene Galletti del M5S, Salvatore Catello del Partito Comunista, Marco Barzanti del Partito Comunista Italiano; i candidati consiglieri Francesca Conti di Potere al Popolo, Lenny Bottai del Partito Comunista, Carla Breschi di Patto per la Toscana; consiglieri comunali di Firenze Dimitri Palagi e Antonella Bundu (di Sinistra progetto comune). Al momento di tutte le forze alternative alle Larghe Intese soltanto Tommaso Fattori di SI Toscana a Sinistra non ha garantito la sua presenza; mentre Tiziana Vigni, candidata per il Movimento3V, a causa di altri impegni elettorali non potrà essere presente.
Oltre ai candidati abbiamo invitato a partecipare molti organismi operai e popolari in modo che il dibattito sia effettivamente occasione per individuare le misure concrete che servono per fare fronte a gli effetti più gravi della crisi; in modo che le masse popolari non siano ridotte ad essere bacino elettorale e massa di manovra.
Il partito dei CARC non partecipa con proprie liste alle elezioni regionali, ma partecipa pienamente alla campagna elettorale per farne ambito e occasione di organizzazione, mobilitazione e protagonismo dei lavoratori e delle masse popolari. Con questo obiettivo invitiamo tutti gli organismi popolari, le associazioni, i comitati a partecipare al dibattito: sono i candidati che devono mettersi al servizio degli organismi operai e popolari.
Niente sarà come prima, tutto deve essere meglio di prima!
1Tra l’altro l’operazione ha tra i suoi fautori Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino che si è affermato come tale nelle elezioni comunali del 2016 cavalcando l’onda lunga della battaglia contro l’inceneritore di Casa Passerini e le grandi opere inutili e dannose, quelle stesse opere di cui Giani è promotore negli interessi di speculatori e affaristi a cui è sottomesso così tanto da aver minacciato l’uso dei carrarmati per imporre il cambio del progetto di Case Passerini da inceneritore a impianto di riciclo rifiuti a Livorno (https://livornopress.it/giani-e-inceneritore-il-video-del-vo-a-dritto-con-i-carri-armati)
Errata corrige: (8 agosto 2020) nel comunicato del 7 agosto abbiamo presentato una parte dei candidati alle elezioni regionali della Toscana che parteciperanno al dibattito che si svolgerà l’11 agosto alla Festa nazionale della Riscossa Popolare, un dibattito fortemente connotato dalla volontà di dare spazio al confronto fra le forze politiche e sociali schierate contro le Larghe Intese (PD e Berlusconi, di cui anche la Lega fa parte a pieno titolo) e gli organismi operai e popolari. Abbiamo erroneamente comunicato la partecipazione di Riccardo Bardoni candidato al Consiglio Regionale per Toscana a Sinistra, ma in verità sia la sua partecipazione che quella degli altri candidati con la stessa lista non è ancora confermata poichè il coordinamento provinciale non ne ha autorizzato la partecipazione. Augurandoci che infine prevalga la decisione di non perdere questa occasione per contribuire alla mobilitazione contro le politiche antipopolari di cui PD, banda Berlusconi e Lega sono promotori, per il momento smentiamo la partecipazione al dibattito dell’11 agosto dei candidati di Toscana a Sinistra.