[Lecco] Solidarietà agli operai della Spreafico!

Organizzarsi ora in ogni azienda per far fronte alla repressione del padrone!

Mercoledì 27 luglio il Magazzino Spreafico a Dolzago (LC) è stato bloccato per sei ore a causa di una aggressione da parte del responsabile della cooperativa “Spazio Lavoro” a un delegato sindacale iscritto al Si Cobas.

Questo episodio non è un caso isolato, è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: da anni in quel magazzino i lavoratori subivano l’atteggiamento dittatoriale di quello che a tutti gli effetti è un caporale.

Uno su tutti è l’episodio di qualche tempo fa, quando una lavoratrice è stata una aggredita da parte di alcuni sgherri del caporale in questione, mandandola in ospedale e con un pretesto l’hanno fatta sospendere.

La mobilitazione decisa e risoluta degli operai ha costretto il padrone a licenziare i caporali presenti e riassumere coloro che erano stati sospesi in precedenza.

Minacce, aggressioni e repressione non riguardano solamente gli operai Spreafico. Questo episodio parla a tutti quelli che alzano la testa, quelli a fronte delle mancanze dell’azienda ne denunciano le inadeguatezze sia dal  punto di vista della sicurezza che dal punto di vista sanitario. 

Gli operai della Spreafico insegnano che per vincere l’arroganza padronale è necessario che gli operai si organizzino, anche a partire da un piccolo gruppo (uno o due sono già sufficienti per cominciare) che organizzino i loro compagni di lavoro a prescindere dalla loro tessera sindacale, e via via costruiscano un rapporto di forze che farà ingoiare al padrone le misure che vanno negli interessi della classe operaia e delle masse popolari.

Il Partito dei CARC esprime totale solidarietà agli operai della Spreafico e invita tutti i candidati e gli eletti, i collettivi e organizzazioni che hanno a cuore i diritti dei lavoratori e delle masse popolari a prendere una posizione pubblica, attraverso comunicati, video, foto a favore della lotta degli operai Spreafico.

Lottare contro gli abusi del padrone, prevenire le sue mosse (chiusure, delocalizzazioni, attacco ai diritti), organizzarsi per prendere in mano la gestione dell’azienda (dalla sicurezza ai turni di lavoro, ad esempio), legarsi e coordinarsi ai gruppi di operai di altre aziende fino a prendere in mano la gestione del paese, fino a costruire un Governo di Blocco Popolare per far fronte agli effetti più gravi di questa crisi e all’emergenza sanitaria, economica e sociale!

Non sono i padroni ad essere forti, sono gli operai che ancora devono imparare a far valere la loro forza!

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