[Napoli] Fare fronte per la sanità pubblica, universale e di qualità: il 28 luglio tutti a piazza Dante!

Martedì 28 luglio alle ore 17:30 si terrà a piazza Dante (Napoli) una conferenza stampa/assemblea promossa dalla Consulta Popolare Sanità e Salute dei Napoli. La Federazione Campania del Partito dei CARC sostiene, partecipa e chiama alla partecipazione a questa iniziativa tutte le realtà autorganizzate del territorio, tutte le organizzazioni sindacali, politiche e i singoli esponenti del consiglio regionale e cittadino che vogliono mobilitarsi e sostenere le tante battaglie in corso per una sanità pubblica, universale e di qualità.

Lavoratori, attivisti, comitati,
De Luca e la sua banda hanno tentato in tutti i modi di nascondere gli affari e i traffici portati avanti durante l’emergenza sanitaria. Affari e traffici che portano avanti da anni e che con l’emergenza COVID-19 si sono intensificati (quale migliore pretesto?). Mentre in TV il presidente faceva il buffone e si atteggiava a salvatore della patria, alle vostre spalle buttava milioni di soldi pubblici per mega costruzioni inutili come l’ospedale modulare di Ponticelli, regalava finanziamenti alle cliniche private convenzionate (i suoi “amici” cui si vantava d’aver fatto favori nell’intercettazione delle “fritture di pesce”, ricordate?), mandava a morire (senza DPI e strumenti adeguati) i lavoratori della sanità chiamando “disertori” quelli che non si sacrificavano per la sua causa e tutto il resto delle infami speculazioni portate avanti sulla vostra pelle e sulla vostra vita.

Nel frattempo De Luca, insieme al suo braccio destro Ciro Verdoliva (direttore generale dell’ASL Napoli 1) hanno mandato in consiglio disciplinare i lavoratori che osavano denunciare il loro operato (mentre pubblicamente si permettevano addirittura di incensarli ed elogiarli); consigli disciplinari che i sindacati di regime (CGIL, CISL e UIL) hanno deciso di contrattare al ribasso infondendo ulteriori timori tra i lavoratori anziché chiamare alla solidarietà e alla denuncia collettiva e sistematica di tutti gli abusi (laddove si è fatto questo non solo si è vinta la battaglia ma si è rafforzata la mobilitazione e l’organizzazione popolare, vedi quanto avvenuto in Toscana con l’infermiere Marco Lenzoni). Si tratta di quelle stesse intimidazioni e minacce, fatte tramite le forze dell’ordine, contro i comitati dei cittadini che pretendono una sanità pubblica, universale e di qualità. Altro che responsabilità la soluzione De Luca all’emergenza COVID-19 era l’instaurazione di un regime di terrore e di omertà verso la sua azione criminale!

Nonostante cerchi in tutti i modi i calvalcare l’onda e prendersi meriti non suoi rispetto all’impatto della pandemia in Campania (il merito è degli operatori sanitari, degli operai che hanno preteso di chiudere l’azienda e di lavorare in sicurezza, di chi si è attenuto alle disposizioni di sicurezza, ecc.). La retorica dello “sceriffo responsabile” si sta schiantando, infatti, con la vostra esperienza pratica. Già a partire dai giorni immediatamente successivi al lock-down, sono sempre più i lavoratori e gli abitanti dei quartieri popolari che si stanno mobilitando contro la chiusura dell’ospedale Loreto Mare; per la riapertura di ospedali come il San Gennaro e gli Incurabili; per lo scorrimento delle graduatorie di infermieri e Operatori Socio Sanitari; contro il bavaglio della legge sull’obbligo di fedeltà aziendale; contro il demansionamento e gli straordinari forzati di medici e infermieri quale toppa per impedire nuove assunzioni; imporre il diritto a una sanità pubblica, universale e di qualità.


Si tratta di tutte battaglie giuste e che il Partito dei CARC sta sostenendo in prima linea, battaglie che devono però porsi l’obiettivo di non limitarsi a chiedere a De Luca e la sua banda criminale questa o quella misura. Bisogna coordinarsi, trasformare le giuste rivendicazioni in un progetto politico popolare da imporre con la lotta, con la mobilitazione e l’organizzazione.

Bisogna agire da fronte popolare per imporre la salute pubblica che serve alle masse popolari. Per fare questo bisogna muoversi nei seguenti passi:

1. definire un programma e le misure comuni che servono in questa fase. Quali sono queste misure? Le assunzioni necessarie a far funzionare gli ospedali e i distretti territoriali; la ristrutturazione degli ospedali attivi per garantire la sicurezza per lavoratori e pazienti; l’abolizione dell’obbligo di fedeltà aziendale per garantire la libertà d’espressione e denuncia sui luoghi di lavoro; la battaglia contro la chiusura del San Gennaro, del Loreto Mare, degli Incurabili e per la riapertura dei presidi sanitari territoriali; l’apertura e il finanziamento necessario alle strutture della salute mentale (in contrasto all’apertura dei “nuovi manicomi” di De Luca);
2. mobilitare tecnici per stendere e propagandare a tutti i livelli un piano alternativo per la sanità napoletana. Si tratta di direttori sanitari, medici ed esperti che già lottano per la sanità pubblica e che si predispongono a mettersi al servizio delle masse popolari come Vincenzo Caporale della Consulta Popolare, Paolo Fierro di Medicina Democratica e altri come loro. Si tratta di uomini e donne che possono rendersi utili nella realizzazione di un piano alternativo di gestione della sanità pubblica napoletana e campana, un piano che parta delle misure che i comitati indicheranno loro e che avrà nella mobilitazione popolare le principali gambe per essere attuato,
3. mobilitarsi e mobilitare per imporre queste misure. Fare questo vuol dire muoversi in due direzioni, sia imporre le misure che ci servono direttamente dal basso, sia manovrare e lottare perché vengano assunte ufficialmente dalle istituzioni locali (Regione, Comune, Municipalità e ASL). Bisogna fare come in questi anni ha fatto il Comitato San Gennaro che ha saputo sia agire direttamente con azioni di lotta mirate che imporre alle istituzioni l’adozione di misure necessarie a tenere aperto l’ospedale e riaprirne dei reparti,
4. chiamare i candidati alle prossime regionali, quelli che si dichiarano contro le Larghe Intese, a mettersi al servizio della lotta. Si tratta dei candidati del M5S, di Potere al Popolo o della lista Terra, che non sono complici delle politiche di smantellamento della sanità portate avanti negli ultimi anni dalle Larghe Intese (Forza Italia-Caldoro prima, Partito Democratico-De Luca poi) e che in queste settimane pure stanno portando avanti alcune iniziative positive. Questi candidati vanno spinti a mettersi al servizio della mobilitazione popolare a un livello superiore, agendo in maniera unitaria in questa battaglia usando tutti i legami, la visibilità, i poteri, le risorse e gli uomini di cui dispongono. Dobbiamo spingerli a mettere da parte inutili concorrenze elettorali che li dividono e unirsi nella lotta contro De Luca, Caldoro e le Larghe Intese. Solo se faranno questo potranno dire di aver usato la campagna elettorale per fare gli interessi della maggioranza della popolazione, diversamente si troveranno a fare i conti con la rabbia e l’indignazione popolare per non essere passati dalle parole ai fatti!

I tentativi di chiusura degli ospedali, i consigli disciplinari ai danni di lavoratori che decidono di ribellarsi, il mancato scorrimento delle graduatorie, i soldi investiti per ingrassare le tasche dei padroni e per non garantire il diritto alla salute per le masse popolari sono tutti attacchi che fanno parte di una guerra. Sono crimini di una guerra di sterminio che De Luca, Caldoro e i loro padroni locali e nazionali portano avanti contro le masse popolari. Una guerra che va combattuta e che richiede l’azione unitaria, energica e risoluta delle masse popolari e dei comunisti. Una guerra in cui dobbiamo porci l’obiettivo di passare dalla difesa all’attacco. Che la conferenza stampa/assemblea del 28 luglio sia una tappa decisiva di questa guerra!


Che dieci, cento, mille comitati nelle fabbriche, negli ospedali, nelle scuole e nei quartieri nascano!
Agiamo da fronte dei comitati popolari per la sanità pubblica, universale e di qualità!
Cacciamo De Luca, Caldoro e i loro padroni dalla Regione Campania!
Tutto il potere alle organizzazioni operaie e popolari!

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