Più volte osannati come angeli o eroi nella Fase 1, già dimenticati e sotto attacco nella Fase 2, i lavoratori della sanità sono stati tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria in termini di contagi e morti; ad oggi sono infatti più di 200 i morti sul lavoro.
L’emergenza sanitaria ha dimostrato chiaramente, e su larga scala, che tutti gli ospedali smantellati in passato erano invece necessari e che il personale sanitario è di molto insufficiente. Ora quei presidi riaperti o costruiti ex novo vengono nuovamente smantellati e i lavoratori della sanità si trovano a rischiare il posto di lavoro appena conquistato e pagato a caro prezzo. In questi giorni si stanno susseguendo manifestazioni di piazza organizzate da associazioni e coordinamenti di giovani medici precari o sotto impiegati, esclusi dai percorsi di specializzazione e abilitazione, che chiedono un piano straordinario per assunzioni, per l’aumento del numero di accesso alle specializzazioni e un percorso di abilitazione più snello. In ultima analisi si stanno mobilitando per la ricostruzione di un SSN, poggiando le loro rivendicazioni proprio su quanto avvenuto durante l’emergenza, che ha dimostrato possibile attuare tutte le misure necessarie.
L’unica via che i lavoratori della sanità hanno per promuovere la ricostruzione di un SSN pubblico e universale passa dalla loro mobilitazione e organizzazione in ogni ospedale, in ogni reparto e ogni presidio per attuare le misure necessarie immediate e imporne l’attuazione alle istituzioni.
Il vincolo di fedeltà aziendale è un ostacolo che medici, infermieri e OSS devono abolire per proseguire nella strada della ricostruzione di un SSN a partire proprio dalla loro mobilitazione e organizzazione. L’obbligo di fedeltà è un bavaglio che tenta di soffocare e impedire la loro mobilitazione.
Ma i lavoratori della sanità, così come gli altri lavoratori, come gli operai, non possono stare zitti perché ne va della loro vita e di quella delle masse popolari! Devono invece occuparsi degli ospedali, della sanità sul territorio e della cura delle masse popolari (quanti i servizi bloccati, sovraccarichi e con attese lunghissime!), devono denunciare con ogni strumento che hanno la ripresa dello smantellamento della sanità, devono difendere le parziali conquiste in termini di assunzioni ottenute a caro prezzo nell’emergenza. Nella loro mobilitazione possono avvalersi degli utenti della sanità e delle stesse Brigate di Solidarietà che possono supportarli nel lavoro di mappatura delle condizioni sanitarie sul territorio.
Il potenziamento del Servizio Sanitario pubblico è una misura urgente e indispensabile, è la misura principale e decisiva!
Mobilitarsi per assumere e stabilizzare tutti i lavoratori precari della sanità, per abolire di fatto il vincolo di fedeltà aziendale e per un piano straordinario per la sanità pubblica sotto le indicazioni dei lavoratori e degli utenti!
Abolire il vincolo di fedeltà aziendale!