Il Presidente del Municipio 2, Samuele Piscina della Lega, si è accorto con una settimana di ritardo che sulla passeggiata del naviglio Martesana abbiamo scritto, a caratteri belli grossi in modo che fosse ben visibile e non ci potessero essere fraintendimenti, la verità.
La gestione dell’emergenza Covid-19 di Fontana e della giunta leghista della regione Lombardia è stata criminale: ha portato a morti evitabili, ha alimentato il contagio evitando le misure necessarie a contenerlo (tamponi per tutti, distribuzione di mascherine gratuita annunciata poi non fatta etc), ha mandato a morire i nostri anziani nelle RSA. Fontana e il suo partito hanno sulla coscienza 15mila morti in Lombardia.
Samuele Piscina, sconvolto che qualcuno abbia scritto la verità nero su bianco senza possibilità di equivoci, ha mandato subito a chiamare il sindaco Sala che ha risponsto con un accorato tweet di solidarietà (Milano non può tollerare insulti e toni del genere) al presidente Fontana, al seguito i consiglieri regionali della Lega affermano che scrivere FONTANA ASSASSINO comunicherebbe “Un messaggio violento, intollerante, che incita all’ odio per l’avversario politico”.
Dire la verità è un atto rivoluzionario. È bastata una scritta per far venire giù tutta l’impalcatura e mettere a nudo il re: per chi ancora avesse dubbi su quali interessi difendono il PD e la Lega.
Il Sindaco Sala trova intollerabile additare Fontana come assassino, ma non trova intollerabile che un RLS del Comune di Milano subisca sanzioni disciplinari per aver denunciato su facebook le gravi mancanze sanitarie registrate negli uffici comunali, a seguito della morte di un suo collega; non trova intollerabili le multe ai ristoratori che protestavano, nel rispetto delle norme anti-contagio, all’ARCO della Pace. Quello che è intollerabile, Sindaco, è che Milano il 15 maggio si è svegliata allagata a seguito di un nubifragio che ha fatto esondare i tre fiumi della città (problema che conosciamo tutti e a cui nessun amministratore della città – lei compreso – ha mai voluto dare soluzione!) e la sua priorità dovrebbero essere le condizioni del Policlinico, dei lavoratori e dei pazienti del reparto di terapia intensiva allagato ed evacuato, non una scritta – vecchia, oltretutto, di una settimana!
La consigliera regionale della Lega, Silvia Scurati, trova la nostra scritta un messaggio violento, ma in Lombardia le uniche violenze le ha perpetrate il suo partito ai danni degli anziani delle RSA e dei lavoratori della sanità mandati a lavorare senza protezioni. Non abbiamo sentito da nessuno di questi signori parole di solidarietà per gli anziani morti nelle RSA e per le loro famiglie, non li abbiamo sentiti prendere le parti dei lavoratori che sono stati licenziati al Don Gnocchi o stanno subendo provvedimenti disciplinari per aver denunciato cosa avveniva dentro le residenze per anziani!
Abbiamo sentito solo tanti scaricabarile: verso il governo che non ha fatto chiudere le aziende non necessarie a far fronte all’emergenza sanitaria (ma il presidente della Regione può emettere ordinanze urgenti in materia sanitaria), verso i dirigenti dell’ATS per la strage nelle RSA (dimenticandosi, di nuovo, che il presidente della Regione è la massima autorità sanitaria regionale!) fino ad arrivare ad affermare contro ogni evidenza che la Regione Lombardia ha lavorato bene, ha avuto pochi danni! Abbiamo visto sprecare milioni di euro per un ospedale aperto per 25 pazienti e che sarà a breve chiuso e per le mascherine-pannolini inutilizzabili da chiunque. E dopo le morti da contagio avremo anche le morti di fame e di stenti, visto che la regione non ha sbloccato le migliaia di domande di CIG in deroga e non sta facendo nulla per lavoratori autonomi, partite IVA, stagionali.
Queste sono le reali violenze, non una scritta che inchioda Fontana e i suoi consiglieri alle loro responsabilità. La verità è rivoluzionaria e qualcuno doveva assumersi la responsabilità di affermarla. Le 15mila persone morte non sono state “sfortunate”, sono morte perché Fontana e Gallera non hanno fatto nulla per evitare questa situazione, ma anzi hanno fatto tutto quello che era in loro facoltà per fare in modo che Confindustria continuasse a mietere profitti e vittime.
10, 100, 1000 mobilitazioni per le dimissioni di Fontana e Gallera. Le priorità che abbiamo di fronte rimangono la limitazione dei contagi, la cura degli ammalati e, a discendere da questo, le misure necessarie a fare fronte all’emergenza economica e sociale.
Organizzarsi in ogni ospedale per imporre l’adozione delle misure sanitarie utili a fronteggiare l’emergenza, a curare tutti i malati (DPI, tamponi, sanificazioni, nuove assunzioni e stabilizzazione di tutti i precari, riaperture degli ospedali chiusi e già utilizzabili, rimessa in piedi dei presidi territoriali);
Organizzarsi in ogni azienda perché venga svolto il lavoro in sicurezza, mobilitarsi per lo sblocco delle CIG, organizzarsi in ogni territorio per il blocco degli affitti, dei mutui e delle bollette, perché siano sanificate aziende, strade, caseggiati e mezzi di trasporto, perché siano distribuiti i dispositivi sanitari a tutta la popolazione, per un vero reddito di emergenza a tutti gli adulti che non stanno percependo alcuna forma di salario;
Organizzarsi e mobilitarsi per costituire ovunque organismi di controllo e iniziativa popolare per togliere a questi servi di Confindustria la gestione dell’emergenza e della società!
10, 100, 1000 mobilitazioni dal basso per affermare gli interessi di lavoratori e masse popolari e attuare misure di emergenza!