Adesione all’appello del FGC di costituire un fronte unico di classe

Il Partito dei CARC aderisce alla proposta lanciata dal Comitato Centrale del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) il 2.5.2020 di costituire un fronte unico di classe.

È necessario costituire con urgenza un fronte che unisce gli operai e le masse popolari che si organizzano in Organizzazioni Operaie nelle aziende capitaliste, Organizzazioni Popolari nelle aziende pubbliche, nei territori e nelle scuole.

Dobbiamo combinare la promozione di lotte contro le autorità e i padroni (scioperi, manifestazioni di strada, rivendicazioni, denunce, ecc.) con l’attuazione delle misure necessarie a far fronte alla crisi sanitaria, economica e sociale approfittando della crisi delle istituzioni e delle relazioni politiche della borghesia, organizzando i giovani nelle Brigate di Solidarietà, organizzando i lavoratori e precari nei sindacati di base, i disoccupati in organizzazioni territoriali.

Quali sono le misure necessarie e urgenti da attuare?

Il coronavirus Covid-19 produce sintomi gravi che richiedono terapie intensive soprattutto se non esclusivamente in persone anziane (infatti sembra, e diciamo sembra perché le autorità nascondono i dati, che il 95% dei deceduti hanno più di 65 anni) e in immunodepressi. Le persone non immunodepresse e le persone con meno di 65 anni devono organizzarsi e partecipare attivamente alla vita politica e sociale (altro che stare a casa o andare solo a lavorare) e prestare particolari precauzioni nelle relazioni verso le persone immunodepresse e anziane.

In questo contesto è compito di ogni gruppo organizzato di comunisti, di ogni comunista e di ogni sindacato di base, collettivo e associazione mobilitare tutti gli adulti non immunodepressi e di età inferiore a 65 anni per far attuare (dalle istituzioni nazionali e locali) e attuare direttamente dove ci sono le condizioni, le seguenti misure:

– ristrutturare il servizio sanitario nazionale e dargli la struttura e le dimensioni che l’esperienza ha dimostrato essere necessarie (medicina territoriale, assistenza domiciliare, riaprire ospedali chiusi, ecc.),

– allestire le strutture e i servizi necessari per le persone costrette dall’isolamento nelle forme più dignitose e sicure di cui siamo capaci,

– destinare ad abitazione e attrezzare per abitazione edifici esistenti per la popolazione mobilitata per gestire l’emergenza sanitaria (è la volta che si risolve la crisi delle abitazioni nelle periferie e nelle città e si migliora le abitazioni in tutto il paese),

– mettere a punto le strutture sanitarie per le terapie intensive, produrre quanto necessario a questo e al loro funzionamento e farle funzionare,

– produrre in quantità sufficiente apparecchiature, dispositivi di protezione individuale, materiali e strumenti per diagnosi e per operazioni di sanificazione, le migliori medicine antivirali che già si conoscono,

– produrre tutti i beni e servizi immediatamente necessari per la vita e per il trattamento e la distribuzione di essi in quantità sufficiente per tutta la popolazione italiana e per le relazioni con i paesi che accettano di avere con l’Italia relazioni di scambio, collaborazione o solidarietà,

– produrre e distribuire gli altri beni e servizi nella misura necessaria alla popolazione italiana e alle relazioni con gli altri paesi che accettano di avere con l’Italia relazioni di scambio, collaborazione o solidarietà,

– regolare la vita e l’attività delle aziende capitaliste in conformità a questo programma espropriando (senza indennizzo) i proprietari che non si prestano a eseguirlo, bloccare il pagamento degli interessi sul debito pubblico e il rinnovo dei titoli che vengono a scadenza, regolare il sistema bancario e finanziario in coerenza con l’attuazione di questo programma,

– riattivare le aziende dei produttori autonomi in modo che ogni lavoratore abbia un ruolo sociale e possa condurre una vita dignitosa impossibile in un’azienda che dipende da un singolo individuo (malattia, maternità, riposo, attività politiche e culturali, ecc.),

– riaprire scuole e università alla popolazione e riaprire tutte le altre strutture necessarie alla vita sociale per tutta la popolazione non costretta all’isolamento (ristrutturando gli edifici, adeguando e bonificando i locali),

– mobilitare senza limiti finanziari tutte le risorse disponibili (laboratori, centri di ricerca, aziende farmaceutiche, centri universitari) per la ricerca di medicinali e vaccini e la loro produzione, collaborando senza riserve con tutte le analoghe affidabili strutture di altri paesi,

– chiudere subito con la partecipazione di truppe italiane alle “imprese umanitarie” della NATO, invitare le truppe NATO e comunque straniere a lasciare libere le basi e destinare le basi agli usi sopra indicati,

– regolare le relazioni dell’Italia con le istituzioni dell’UE e analoghe in conformità con questo programma, mettendo in circolazione tutto il denaro necessario alla sua attuazione,

– mobilitare Esercito, Forze dell’Ordine e amministrazione pubblica per l’attuazione di questo programma,

– assegnare un lavoro dignitoso a ogni adulto atto al lavoro.

Sono queste le misure che gli operai e le masse popolari organizzate devono mettere in opera, costituendo le autorità necessarie allo scopo. Le autorità e i funzionari della Pubblica Amministrazione che non collaborano all’attuazione di questo programma bisogna destituirli, isolarli, boicottarli.

Il sovranismo della destra è solo messinscena: cosa potrebbe fare infatti un capitalista sovranista? Invadere con le sue merci e i suoi servizi il mondo intero, cioè fare il capitalista globale. Quello che farebbero i capitalisti degli altri paesi in Italia se non sbarriamo la porta.

Bisogna praticare una politica di solidarietà, collaborazione e scambio con ogni paese che è disposto a praticarla con l’Italia. Questa è la bandiera dell’indipendenza nazionale che gli operai e le masse popolari devono risollevare dal fango dove la borghesia l’ha gettata e sollevare alta in nome dell’internazionalismo proletario, per creare l’umanità del futuro.

Solo le masse popolari organizzate con un loro governo d’emergenza possono far fronte alla crisi sanitaria, economica e sociale e fermare il degrado del paese, fare piazza pulita del Debito Pubblico, dell’euro e della soggezione delle attività produttive e del resto delle loro attività al sistema finanziario e alla comunità internazionale dei gruppi imperialisti. Ma per arrivare a questo, devono organizzarsi, acquisire fiducia in se stesse tramite piccole ma diffuse attività pratiche fino a coordinarsi al punto da costituire il proprio governo d’emergenza. Questo è il compito in questa fase dei comunisti e di quanti vogliono farla finita con i mali del capitalismo che costituiscono il Fronte unico di classe: moltiplicare gli organismi operai e popolari, rafforzarli e fare di essi i costruttori del nuovo sistema di potere che crescendo sostituirà quello della borghesia e del clero. Questa è la strada per avanzare verso l’obiettivo comune dei comunisti di costruire la nuova società, il socialismo.

Sviluppiamo il dibattito e le azioni comuni, dalle iniziative locali a mobilitazioni nazionali, per costruire la più ampia unità d’azione anticapitalista e per rafforzare la rinascita del movimento comunista nel nostro paese.

La Direzione Nazionale del Partito dei CARC


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