Il 2 maggio Carrefour ha comunicato a voce al compagno Luciano Pasetti che per 15 giorni (dal 4 al 17 maggio) sarebbe stato distaccato dall’attuale sede di lavoro (Viale Famagosta a Milano) al mercato DiPerDì di Zelo Surrigone, insieme a lui altri due colleghi hanno ricevuto la comunicazione di distacco coatto della durata di una settimana.
L’attacco in corso non nasce dal nulla ma è parte integrante dell’attacco che Carrefour porta avanti da anni per sbarazzarsi dei lavoratori “storici” che ancora oggi godono, almeno in parte, delle conquiste di civiltà e benessere strappate con le lotte degli anni passati e tra questi soprattutto a quelli che sono di ostacolo, volenti o nolenti, ai progetti di precarizzazione del lavoro!
Non è un caso che questi trasferimenti avvengano proprio qualche giorno dopo l’annuncio da parte di Carrefour (il 23 aprile, ndr) della messa in cassaintegrazione di più di 4400 dipendenti, usufruendo dei “benefici” dei DPCM che il governo Conte ha messo a disposizione… dei ricchi!
E’ chiaro che l’operazione di Carrefour è quella di utilizzare l’emergenza sanitaria come pretesto per mantenere alti i profitti e far pagare ai lavoratori…
L’essenza della fase due di Carrefour, come quella di tutti i padroni, è tutt’al più una farsa, una montatura per giustificare rappresaglie, procedure disciplinari, minacce di licenziamento e smantellamento dell’apparato produttivo: la GDO è uno di quei settori essenziali che non ha mai chiuso durante l’emergenza sanitaria, un settore che ha continuato a fare lauti profitti, mentre i lavoratori sono stati in prima linea, gli è stata delegata la riorganizzazione dei mercati, a volte esponendosi al rischio di contagio (alcuni si sono pure ammalati!) per insufficiente presenza di dispositivi sanitari e sanificazione.
Che fare quindi? A fronte dell’emergenza sanitaria ed economica occorre che i lavoratori si organizzino sul proprio posto di lavoro, a prescindere dal sindacato d’appartenenza e coinvolgendo anche i clienti che vengono al supermercato, per attuare tutte quelle misure che vanno nella direzione della tutela della propria salute e per difendere i posti di lavoro!
Luciano si è battuto nelle scorse settimane per far rispettare e applicare le norme anti-contagio all’interno del supermercato, per la tutela della salute sia dei lavoratori che degli utenti: dovrebbe essere premiato per l’impegno, la dedizione e il senso di responsabilità per la salute pubblica e non punito!
Al trasferimento di Luciano a Zelo Surrigone è giusto e legittimo opporsi!
Se serve personale perché Carrefour richiede la Cassa Integrazione per oltre 4000 dipendenti?
È criminale l’atteggiamento di un’azienda che, in netto contrasto con le norme anti-contagio, prende un lavoratore cardiopatico e non automunito e lo trasferisce in un comune a oltre 30 km da Milano, difficilmente raggiungibile dai mezzi pubblici (un viaggio complessivo, andata e ritorno, di quasi 4 ore).
Il Partito dei CARC nell’esprimere solidarietà ai tre lavoratori del Carrefour di viale Famagosta chiama tutti i partiti, gli organismi, le Brigate Volontarie per l’emergenza, i sindacati di base e le RSU che hanno a cuore la salute ed i diritti dei lavoratori a prendere posizione pubblica in solidarietà a Luciano Pasetti e a tutti i lavoratori Carrefour sottoposti alle misure di CIG.
Nell’immediato significa:
– Far circolare il video-denuncia di Luciano, dare notizia e denunciare pubblicamente il comportamento di Carrefour ai danni i tre dipendenti del mercato di Famagosta.
– Inviare un fax (02810228) alla direzione di Carrefour con il testo che trovi in fondo al comunicato
– Chiamare la sede di Carrefour di Viale Famagosta (02810896) per chiedere delucidazioni al responsabile di mercato o al responsabile delle Risorse umane sul distacco di Luciano Pasetti. La telefonata dovrà all’incirca essere così: Presentarsi e chiedere di parlare con la responsabile di mercato Daniela Deserto o il responsabile delle Risorse Umane Michele Quitadamo perché si è saputo che ci sono stati dei distacchi per tre lavoratori (non è detto che facciano parlare con questi due ma è bene insistere); Chiedere se è vero che hanno distaccato Luciano Pasetti al Di Per Dì di Zelo Surrigone e con quale motivazione; Se sanno che Luciano Pasetti è cardiopatico e non è automunito e se rispondono di sì chiedere perché abbiano deciso ugualmente di mandarlo fuori Milano, con due ore di viaggio sui mezzi pubblici per andare e tornare, quando tra l’altro gli stessi amministratori delegati di ATM e Trenord indicano ai lavoratori di limitare i viaggi perché la capacità dei mezzi è ridotta al 25% della capienza ordinaria. Concludere la telefonata dicendo che si metterà in campo ogni iniziativa utile a far cambiare azione della direzione.
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Appendice 1 – Testo per il fax da inviare
OGGETTO: RITIRARE IL DISTACCO DEI TRE LAVORATORI DEL MERCATO DI FAMAGOSTA
Al Direttore esecutivo di Carrefour Italia Gérard Lavinay
Alla Responsabile di mercato Carrefour Famagosta Daniela Deserto
Al Responsabile Risorse Umane Michele Quitadamo
Ho saputo, nella giornata di oggi, che tre dipendenti di Carrefour della sede di Famagosta di Milano hanno ricevuto il 2/05/2020 a mezzo voce la comunicazione di distacco temporaneo per 15 giorni (per un dipendente) e una settimana (per due dipendenti) in sedi, in due casi su tre, fuori dal Comune di Milano (a Zelo Surrigone e Pieve Emanuele).
Ritengo che in una situazione di emergenza sanitaria come quella che stiamo attraversando questa scelta sia dannosa per la salute dei lavoratori e in controtendenza con la normativa vigente in termini di contenimento e prevenzione del contagio da Covid-19. In questa situazione un’azienda della Grande Distribuzione come è la vostra dovrebbe tutelare la salute dei suoi lavoratori che mai hanno fatto mancare la loro preziosa presenza in questa difficile situazione, nonostante le comprensibili paure e preoccupazioni. Inoltre conoscete sicuramente lo stato dei mezzi di trasporto che viaggiano tutti al 25% delle possibilità di trasporto e i cui amministratori delegati chiedono ai pendolari di non utilizzare troppo i mezzi i trasporto. Imporre una decisione di uno spostamento in comuni a 30/40 km dal comune di Milano è in totale controtendenza in questa situazione in cui viene chiesto ai cittadini senso di responsabilità negli spostamenti.
Chiedo il ritiro del distacco per il vostro dipendente Luciano Pasetti, lavoratore cardiopatico (e quindi soggetto a rischio), non automunito, con famiglia monoreddito che vedrebbe decurtato ulteriormente il proprio stipendio per raggiungere la sede di Zelo Surrigone.
Da utente del vostro supermercato chiedo che lo stesso senso di responsabilità che viene chiesto a noi cittadini sia condiviso e attuato anche dalla vostra azienda.
Cordialmente