Una commissione popolare di inchiesta

L’informazione di massa è un’accozzaglia di notizie, frammenti di notizie vere mescolati a notizie false, opinioni di “esperti” che cercano visibilità. Le continue informazioni contraddittorie non sono causate solo dal fatto che del Covid-19 si sa poco (è un virus “nuovo”), sono soprattutto il frutto di una vasta operazione di intossicazione e disinformazione dell’opinione pubblica.

Il flusso e il contenuto di notizie e informazioni è direttamente legato agli interessi politici ed economici: a febbraio, per non chiudere le aziende, Confindustria e istituzioni hanno fatto circolare la tesi che il Covid-19 fosse solo un’influenza. Per spingere le masse popolari a rispettare le misure di distanziamento sociale, a marzo, giornali e TV hanno parlato di un virus letale che addirittura si trasmette respirando all’aperto (cosa ben diversa dall’affermare che si trasmette per vie aeree). Il numero dei contagiati, dei morti, dei ricoverati in terapia intensiva, dei guariti è il centro della più grossa speculazione: tutti i dati forniti/propagandati sono falsati. Nessuno sa il numero dei contagiati perché non sono stati fatti tamponi in numero adeguato, nessuno sa quanti sono realmente i morti perché la Protezione Civile non ha fatto distinzioni fra i deceduti per/con Covid-19 e il numero è ancora una grande somma generale. Ricerche più mirate per singoli comuni lasciano intendere che il numero ufficiale di oltre 25 mila morti sia sottostimato, ma allo stesso tempo risulta ormai evidente che la causa delle morti non è il Covid-19, quanto il fatto che il sistema sanitario nazionale, distrutto per il profitto dei capitalisti, non ha saputo farvi fronte. Per questo, da più parti, le istituzioni cercano una scappatoia per sollevarsi dalle responsabilità, cercano di assolversi e colpevolizzano le masse popolari e i “comportamenti irresponsabili”.

La realtà è che il Covid-19 è un pericolo reso letale dal fatto che la società funziona in base alla legge del profitto. Padroni e istituzioni borghesi non hanno alcun interesse a tutelare i lavoratori e le masse popolari. Fare efficacemente fronte all’emergenza sanitaria significa combinare l’adozione di misure adeguate per limitare i contagi con la mobilitazione pratica per liberarsi della classe dominante.

I comunisti, gli operai e le masse popolari non possono basarsi sui dati e sulle tesi diffuse dalla classe dominante (medici-vip, sistema di informazione, centri di ricerca finanziati dalle lobbies) proprio per terrorizzare la popolazione e tenerla sottomessa. Devono poter definire norme di comportamento individuali e collettive, basate sulla scienza, che permettano di combinare la tutela della salute propria e degli altri con le necessità della lotta di classe.

Per questo motivo, il P.CARC fa appello alla mobilitazione di tutti coloro che hanno le competenze e la volontà di contribuire a costruire i fondamenti scientifici da cui ricavare norme di comportamento efficaci.

Non tutti i medici sono prostituiti alle lobbies. Non tutti coloro che si occupano di statistica sono sottomessi alla classe dominante. Ci sono centinaia di migliaia di elementi delle masse popolari che per lavoro, per interesse, per esperienza possono dare un contributo pratico (dai sanitari, ai tecnici, ai volontari, ecc.). A loro ci rivolgiamo per elaborare una guida che sia utile agli operai (sicurezza sui luoghi di lavoro), ai militanti (norme di sicurezza per svolgere attività e iniziative), alle famiglie (gestione degli spazi collettivi, dei bambini, ecc.) in modo che ognuno possa avere una base materiale per prendere in mano la gestione della propria e dell’altrui salute e diventare riferimento per gli altri, per organizzarsi e mobilitarsi di fronte all’emergenza sanitaria, economica e politica.

Dobbiamo e vogliamo contrastare il panico e lo smarrimento creati dalla borghesia e dare metodi e strumenti per affrontare la situazione. Abbiamo iniziato a stendere una prima bozza che renderemo pubblica nelle prossime settimane. Chiamiamo chi ha le competenze e la volontà di contribuire alla riscossa a contattarci direttamente (carc@riseup.net) per collaborare.

Elaborare una guida che sia utile agli operai, ai militanti, alle famiglie in modo che ognuno possa avere una base materiale per prendere in mano la gestione della propria e dell’altrui salute e diventare riferimento per gli altri, per organizzarsi e mobilitarsi di fronte all’emergenza.

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