[Internazionale] La Cina e il Covid-19: 16 calunnie e verità

24.04.2020

NdT: questo articolo è stato pubblicato per la prima volta il 24.04.20 sul sito dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Germania: http://www.china-botschaft.de/det/zt/BekaempfungCOVID19/t1772874.htm

Una traduzione francese è stata successivamente pubblicata il 28.04.20 sul sito dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Francia: http://www.amb-chine.fr/fra/zgyw/t1774322.htm

Premessa

Mentre la pandemia di Covid-19 si diffonde in tutto il mondo, le notizie e le discussioni sull’origine e la diffusione del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) hanno dato spazio a molte falsità. Sui social e sui media vengono diffuse bugie, voci e teorie complottiste. Gli autori hanno diverse obiettivi: alcuni intendono denigrare e screditare l’avversario politico o sociale, altri cercano di scaricare le colpe su un qualche paese, su una qualche nazione o su una qualche religione. La Cina è particolarmente colpita da questa “infodemia”. Qui di seguito riportiamo le 16 calunnie più comuni riguardanti la Cina nel contesto della pandemia di Covid-19, confutate una per una sulla base di informazioni scientifiche e con argomentazioni razionali, nella speranza di portare più obiettività, franchezza e onestà nella discussione su questo tema.

Calunnia n. 1: la Cina ha fabbricato il SARS-CoV-2 in laboratorio

Verità: il SARS-CoV-2 è di origine naturale

– SARS-CoV-2 è un nuovo tipo di gruppo di coronavirus, già noto da decenni. L’OMS indica che tutte le prove disponibili mostrano che il SARS-CoV-2 è di origine animale naturale e che non è un virus artificiale. L’esatta origine del SARS-CoV-2 non è ancora stata chiarita scientificamente. Al momento ci sono solo ipotesi su possibili collegamenti con pipistrelli e pangolini.

https://www.who.int/news-room/q-a-detail/q-a-coronaviruse

– In un articolo della rivista medica The Lancet, il prof. Christian Drosten, virologo berlinese, e altri 26 rinomati scienziati internazionali hanno respinto la teoria complottista secondo cui il nuovo coronavirus non è di origine naturale.

https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30418-9/fulltext

– A metà marzo, un team di ricercatori guidati dal professore svedese di microbiologia Kristian Andersen ha pubblicato la propria analisi del SARS-CoV-2 sulla rivista Nature. I ricercatori ritengono che lo scenario del laboratorio non sia plausibile e sottolineano che il SARS-CoV-2 non sia il prodotto di alcuna particolare manipolazione artificiale.

https://www.nature.com/articles/s41591-020-0820-9

– Il professor Gunnar Jeremias, capo del gruppo di ricerca interdisciplinare sull’analisi dei rischi biologici presso l’Università di Amburgo, contraddice le teorie complottiste: “Nemmeno nei migliori laboratori del mondo sarebbe possibile produrre qualcosa di simile!”, ha dichiarato in un’intervista per Faces of Peace.

https://www.faces-of-peace.org/gunnar-jeremias

Calunnia n. 2: il SARS-CoV-2 è fuoriuscito a seguito di un incidente nel laboratorio dell’Istituto di Virologia di Wuhan (WIV)

Verità: il WIV non ha nulla a che fare con l’origine del SARS-CoV-2

– Il Laboratorio nazionale di biosicurezza del WIV possiede il livello di sicurezza biologica P4, che è certificato per il trattamento degli agenti patogeni più letali al mondo. Il laboratorio si trova a circa 30 chilometri dal centro di Wuhan. Con un livello di sicurezza così elevato niente può entrare né uscire accidentalmente.

– Yuan Zhiming, vicedirettore del WIV e capo del laboratorio, ha chiarito in un’intervista con CGTN il 18 aprile 2020 che il SARS-CoV-2 non proviene dal WIV. Non vi era nessun esemplare di SARS-CoV-2 in laboratorio prima della consegna dei primi campioni provenienti da pazienti con Covid-19 il 30 dicembre 2019. Ad oggi, nessuno nel WIV è stato infettato da SARS -CoV-2. Il signor Yuan ha detto che è comprensibile che la presenza del laboratorio a Wuhan possa essere alla base di idee del genere. Tuttavia sarebbe ripugnante se alcuni cercassero deliberatamente di ingannare la gente. L’affermazione che il SARS-CoV-2 potrebbe provenire dal WIV è puramente campata per aria. L’intervista può essere visualizzata qui:

https://news.cgtn.com/news/2020-04-21/CGTN-Exclusive-Where-was-the-coronavirus-from–PSnZAjM98Y/index.html

– Il dottor Peter Daszak è presidente dell’EcoHealth Alliance, un’organizzazione no-profit con sede a New York. È uno studioso di malattie infettive emergenti in tutto il mondo e ha lavorato con il WIV per 15 anni. In un’intervista con il sito di notizie americano Democracy Now il 16 aprile 2020, il dottor Daszak ha dichiarato: “L’idea che questo virus sia sfuggito da un laboratorio è assurda. Non è stato coltivato nessun virus nel laboratorio WIV che avesse a che fare con SARS-CoV-2. Quindi la presunta fuoriuscita dal laboratorio è semplicemente impossibile”.

https://www.democracynow.org/2020/4/16/peter_daszak_coronavirus

– I giornalisti americani Max Blumenthal e Ajit Singh scrivono in un articolo che la teoria complottista sulla fuga del SARS-CoV-2 dal WIV è un’arma di disinformazione deliberatamente usata dall’amministrazione Trump. Le dimensioni di questa specifica campagna di disinformazione sono paragonabili a quelle delle cosiddette armi di distruzione di massa in Iraq, le quali non sono mai state trovate, ma che hanno fornito il pretesto per l’invasione americana del paese.

https://thegrayzone.com/2020/04/20/trump-media-chinese-lab-coronavirus-conspiracy/amp/?__twitter_impression=true

Calunnia n.3: il nuovo coronavirus è un virus cinese proveniente da Wuhan

Verità: il nuovo coronavirus è ufficialmente chiamato SARS-CoV-2 e Wuhan è il luogo in cui la sindrome Covid-19 è stato segnalata per la prima volta. Ma la città non è necessariamente il luogo di origine del SARS-CoV-2

– I primi casi di infezione da SARS-CoV-2 sono stati segnalati a Wuhan nel dicembre 2019, in una fase in cui si trattava ancora di una polmonite di origine sconosciuta. Ma il luogo esatto di origine del virus non è ancora stato determinato scientificamente. Spesso il luogo in cui viene scoperto un nuovo virus non è il luogo di origine del virus. Il virus HIV/AIDS, ad esempio, è stato segnalato per la prima volta negli Stati Uniti, ma è molto probabile che abbia avuto origine in Africa occidentale:

https://de.wikipedia.org/wiki/AIDS#Entstehungstheorien.

– Il virus Marburg, scoperto per la prima volta a Marburg in Assia, (Germania) ha probabilmente avuto origine in Uganda:

https://de.wikipedia.org/wiki/Marburg-Virus#Geschichte

– Al fine di evitare calunnie e stigmatizzazioni, nel 2015 l’OMS ha emesso delle raccomandazioni relativamente alla denominazione delle malattie infettive e degli agenti patogeni umani, indicando che bisogna evitare l’uso di nomi di luoghi e paesi, nomi di persone e animali o termini che potrebbero causare panico. Per questo motivo, l’11 febbraio 2020. il nuovo coronavirus è stato ufficialmente nominato SARS-CoV-2.

https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/163636/WHO_HSE_FOS_15.1_eng.pdf

– In un articolo pubblicato il 7 aprile 2020, la famosa rivista scientifica Nature ha chiesto la fine immediata dello stigmatizzazione dei coronavirus. Associare un virus e la malattia risultante a un posto specifico è irresponsabile e dovrebbe essere evitato.

https://www.nature.com/articles/d41586-020-01009-0

– Effettivamente la pandemia di Covid-19 sta alimentando il razzismo e la discriminazione, in particolare contro cinesi e asiatici.

https://www.tagesspiegel.de/themen/reportage/entfesselter-rassismus-in-der-coronakrise-er-sagte-man-muesse-mich-mit-sagrotan-einspruehen/25750740.html

Calunnia n. 4: la Cina era già a conoscenza dell’epidemia a metà novembre 2019 e l’ha tenuto nascosto per 45 giorni

Verità: le autorità cinesi hanno ricevuto il primo rapporto su casi sconosciuti di polmonite il 27 dicembre 2019 e hanno pubblicato il primo annuncio epidemiologico il 31 dicembre 2019

Il 27 dicembre 2019, la dottoressa Zhang Jixian, direttrice del Dipartimento di medicina respiratoria e terapia intensiva presso l’ospedale di medicina tradizionale cinese e occidentale integrata dello Hubei, ha riferito al Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie dei casi di tre pazienti con polmonite di natura sconosciuta nel distretto di Jianghan a Wuhan. Questa è stata la prima volta che un’agenzia governativa in Cina riceveva informazioni al riguardo. In un’intervista, la dottoressa Zhang ha spiegato il processo di segnalazione e ha presentato le prime cartelle cliniche dei pazienti.

http://www.xinhuanet.com/english/2020-04/16/c_138982435.htm

– Partendo da studi epidemiologici basati su test dell’acido nucleico, gli scienziati cinesi hanno condotto uno studio retrospettivo sui primi pazienti con Covid-19 a Wuhan lo scorso dicembre. Questi risultati sono stati pubblicati il 24 gennaio sulla rivista medica The Lancet:

https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30183-5/fulltext

– Il 31 dicembre 2019, tre giorni dopo l’inizio dell’indagine epidemiologica, la Commissione sanitaria municipale di Wuhan ha diffuso un annuncio epidemiologico e ha raccomandato di indossare maschere protettive. Un totale di 27 casi di polmonite di causa sconosciuta sono stati segnalati quel giorno, inclusi 7 casi gravi.

http://wjw.wuhan.gov.cn/front/web/showDetail/2019123108989

– L’inverno è una stagione adatta per raffreddori, influenze e polmoniti. La Covid-19 è una nuova malattia infettiva con sintomi simil-influenzali e Wuhan è una città di 11 milioni di persone. Per questo motivo non è facile scoprire un’epidemia e identificarla rapidamente. In un articolo della rivista The Lancet, il direttore generale e il capo scienziato dell’OMS hanno quindi elogiato gli sforzi dei medici e delle autorità sanitarie cinesi per aver identificato rapidamente il nuovo coronavirus nel mezzo della stagione influenzale.

https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30420-7/fulltext

Calunnia n. 5: la Cina ha nascosto a lungo lo scoppio dell’epidemia di coronavirus, causandone la diffusione in tutto il mondo

Verità: la Cina ha prontamente informato la popolazione cinese e il mondo intero dell’epidemia e in pochissimo tempo ha adottato le più rigorose misure preventive e di controllo e così il resto del mondo ha potuto avere almeno 6 settimane di tempo per prepararsi a far fronte all’epidemia

– La Cina ha adempiuto al suo obbligo di denunciare il prima possibile il nuovo tipo di malattia all’OMS.

* Il 31 dicembre 2019, la Cina ha informato l’OMS di casi di polmonite di causa sconosciuta a Wuhan.

* Dal 3 gennaio 2020 la Cina comunica regolarmente informazioni sull’epidemia all’OMS, alle regioni cinesi di Hong Kong, Macao e Taiwan, nonché ai paesi interessati, compresi gli Stati Uniti.

* L’8 gennaio 2020, SARS-CoV-2 è stato identificato come agente patogeno dell’epidemia.

* Il 12 gennaio la Cina ha messo a disposizione della piattaforma mondiale GISAID cinque sequenze genomiche complete di SARS-CoV-2 e ha condiviso i dati genetici con l’OMS.

* Il 16 gennaio, il kit di test per PCR è stato ottimizzato.

* Il 20 gennaio, il gruppo di esperti di alto livello costituito dalla Commissione nazionale per la salute della Cina ha confermato la trasmissione da uomo a uomo di SARS-CoV-2 sulla base di solidi studi epidemiologici.

L’OMS ha confermato questa cronologia l’8 aprile sul suo sito ufficiale:

https://www.who.int/news-room/detail/08-04-2020-who-timeline—covid-19

– L’accusa che la Cina abbia nascosto la verità implica che le autorità cinesi avrebbero riconosciuto e compreso il pericolo della malattia, ma non avrebbero agito in modo trasparente. Questa non è la verità. All’inizio dell’epidemia, non vi era alcuna prova scientifica a giustificazione del fatto che il nuovo virus potesse portare a una pericolosa pandemia. Immediatamente dopo la conferma definitiva della trasmissione da uomo a uomo e di un tasso di mortalità probabilmente superiore a quello dell’influenza, il governo cinese ha prontamente avvisato la popolazione e ha adottato misure rigorose per contenerla. Il 23 gennaio Wuhan è stata messa in quarantena e il 25 gennaio è stata messa in isolamento anche la provincia dello Hubei, che ha una popolazione di 60 milioni di abitanti.

– Quando Wuhan è stata messa in quarantena il 23 gennaio 2020, vi erano 571 casi confermati in Cina e 10 casi confermati nel resto del mondo, nessuno in Europa.

https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/situation-reports/20200123-sitrep-3-2019-ncov.pdf?sfvrsn=d6d23643_8

– Quando il 27 gennaio 2020 la Cina ha sospeso tutti i viaggi turistici verso l’estero, vi erano 2.741 casi confermati in Cina, 37 casi confermati nel resto del mondo, di cui 3 in Europa.

https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/situation-reports/20200127-sitrep-7-2019–ncov.pdf?sfvrsn=98ef79f5_2

– Il 23 febbraio 2020, un mese dopo la chiusura di Wuhan e della provincia dello Hubei, vi erano 78.811 casi confermati in tutto il mondo, di cui solo il 2,2% era al di fuori della Cina.

https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/situation-reports/20200223-sitrep-34-covid-19.pdf?sfvrsn=44ff8fd3_2

– Fino ad allora, ad eccezione dell’Asia Orientale, nel resto del mondo non era stato adottato un granché di misure preventive efficaci.

– Fino all’inizio di marzo 2020, è stata l’amministrazione Trump a minimizzare la pericolosità e la gravità dell’epidemia di Covid-19, nonostante chiari avvertimenti da parte della Cina, nonostante il numero di infezioni in rapida crescita per oltre un mese e mezzo e nonostante la messa in atto del contenimento senza precedenti della provincia di Hubei e dei suoi 60 milioni di abitanti. L’11 aprile il New York Times ha pubblicato un’indagine approfondita su questo argomento:

https://www.nytimes.com/2020/04/11/us/politics/coronavirus-trump-response.html

Calunnia n. 6: al fine di coprire l’epidemia, la Cina ha arrestato i medici che hanno avvertito il mondo del virus

Verità: nessun medico in Cina è stato arrestato per aver segnalato un’epidemia. I medici che hanno segnalato una possibile epidemia sono stati elogiati dallo Stato

– Nel tardo pomeriggio del 30 dicembre 2019, l’oftalmologo Li Wenliang ha inviato le immagini scanner di un paziente e alcuni messaggi a un gruppo WeChat di colleghi. Ha detto che c’erano “sette casi confermati di SARS”, ha consigliato ai suoi colleghi di proteggersi e ha chiesto di non diffondere queste informazioni. Tuttavia, i suoi commenti sono stati diffusi rapidamente sui social sotto forma di screenshot. La polizia lo ha convocato il 3 gennaio 2020 e gli ha chiesto di smettere di diffondere voci poiché la sua (falsa) affermazione riguardante il fatto che si trattasse di SARS poteva causare panico. Egli è tornato dunque al lavoro. A metà gennaio, è stato infettato durante il trattamento di un paziente ed è stato confermato come infetto da Covid-19 tramite un test PCR il 31 gennaio. Il dottor Li è morto il 7 febbraio, nonostante gli sforzi e le cure intensive; la Commissione Nazionale della Sanità ha espresso pubblicamente condoglianze lo stesso giorno.

http://www.nhc.gov.cn/xcs/s3574/202002/680b01ada7604820a155dd7e9fd89ba6.shtml

– Il dottor Li non era un “whistleblower” in senso occidentale. Non ha informato i funzionari della sanità pubblica, né ha avvertito il pubblico di qualsiasi cattiva condotta o occultamento del governo. Il dottor Zhang Jixian aveva già riferito insoliti casi virali il 27 dicembre 2019 alle autorità sanitarie della città di Wuhan. Il governo ha iniziato le indagini tre giorni prima del Dr. Li e ha diffuso il primo avvertimento pubblico il 31 dicembre. Il Dr. Zhang è stato elogiato dal governo e ha ricevuto un premio nazionale.

– Il 7 febbraio 2020, la Commissione nazionale di vigilanza ha deciso di inviare un gruppo di inchiesta a Wuhan per indagare sul caso del dottor Li Wenliang. Il 19 marzo, il gruppo ha pubblicato i risultati delle sue indagini e ha tenuto una conferenza stampa. A seguito dell’indagine, la polizia di Wuhan ha emesso una circolare in cui si afferma che il trattamento del caso del dottor Li non era stato conforme alla legge e ha revocato la lettera di rimprovero.

http://www.ccdi.gov.cn/toutiao/202003/t20200319_213880.html

– Il dottor Li Wenliang era un buon dottore e un membro del Partito comunista cinese. Il 2 aprile il governo cinese gli ha conferito il massimo riconoscimento, riconoscendolo come martire. Tuttavia, la morte del Dr. Li è stata sfruttata dagli Stati Uniti, che, senza alcuna base di fatto, hanno fatto un grande chiasso presentando il Dr. Li come un anticomunista. Un’indagine dettagliata dell’Independent Media Institute ha rivelato una serie di macchinazioni dietro le quinte:

https://independentmediainstitute.org/growing-xenophobia-against-china-in-the-midst-of-coronashock/?from=singlemessage&isappinstalled=0

Calunnia n. 7: la Cina ha nascosto e ritoccato il numero di contagi accertatie di decessi

Verità: la Cina è sempre stata trasparente riguardo al numero dei contagi accertati e dei decessi e ha scrupolosamente rispettato gli obblighi di segnalazione

Fino al 20 aprile 2020, un totale di 50.333 contagi accertati e di 3.869 morti per Covid-19 erano stati registrati nella città di Wuhan. Ciò corrisponde a un tasso di mortalità del 7,69%, già superiore al tasso medio mondiale.

– Il numero relativamente basso di persone infette e morte in Cina è dovuto alla rapida attuazione delle misure più complete, rigorose e complessive, compresa la chiusura immediata delle uscite da Wuhan. Secondo uno studio di Science, senza queste misure in Cina ci sarebbero state 700.000 persone in più infettate dal coronavirus.

https://science.sciencemag.org/content/early/2020/03/30/science.abb6105?rss=1

– Dall’inizio dell’epidemia di Covid-19, il governo cinese centrale ha inviato più di 42.000 unità di personale medico nella provincia dello Hubei e, in sole due settimane, ha costruito due ospedali specializzati con 2.500 letti di terapia intensiva a Wuhan per fornire assistenza medica in loco. Inoltre, 19 tra centri espositivi e sportivi sono stati trasformati in ospedali temporanei con circa 30.000 posti letto per curare le persone infette con sintomi lievi. Tutti i casi sospetti e tutti coloro che hanno avuto stretti contatti con pazienti infetti sono stati collocati negli hotel per la quarantena. In questo modo, è stato possibile interrompere tutte le catene di infezione e arrestare la diffusione dell’epidemia.

– Il 17 aprile, il governo municipale di Wuhan ha rivisto il numero di decessi correlati al coronavirus da 2.579 a 3.869. Questa revisione è conforme alla legge cinese sul controllo delle malattie infettive, la quale contiene disposizioni chiare relativamente alla pubblicazione e alla rettifica delle informazioni sulle malattie infettive. Dopo che l’epidemia di Covid-19 a Wuhan è stata ampiamente messa sotto controllo, le autorità di Wuhan hanno istituito un gruppo di lavoro epidemiologico per esaminare dettagliatamente ciascuno dei casi confermati di infezione e di decesso. La revisione dei dati relativi alle malattie infettive è una pratica internazionale comune. Dopo aver esaminato i dati, la Cina li ha immediatamente resi pubblici al resto del mondo. Ciò è stato accolto con favore dall’OMS, il quale ritiene che la Cina “non lasci casi non identificati”.

https://www.cnbc.com/2020/04/17/who-says-china-revised-coronavirus-infection-data-to-leave-no-case-undocumented.html

Calunnia n. 8: la Cina sta manipolando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) affinché non critichi la Cina.

Verità: l’OMS, in quanto organizzazione internazionale indipendente formata da 194 stati membri delle Nazioni Unite, non può essere manipolata

– Dei 21 membri del gruppo dirigente dell’OMS a Ginevra, 11 provengono dagli Stati Uniti, dall’UE e dal Canada e solo uno proviene dalla Cina: il dottor Ren Minghui. Da gennaio 2016 è vicedirettore generale dell’OMS con responsabilità per l’HIV/AIDS, la tubercolosi, la malaria e le malattie tropicali poco studiate.

https://www.who.int/dg/who-headquarters-leadership-team

– Gli Stati Uniti sono stati i maggiori finanziatori dell’OMS fino all’annuncio della sospensione del proprio contributo. Se si sommano i contributi e le donazioni, la Cina è solo al 6 ° posto nella lista dei principali finanziatori.

https://www.who.int/about/planning-finance-and-accountability/financing-campaign

– Il team dell’OMS inviato in Cina è composto da professionisti medici e di sanità pubblica esperti nella lotta alle epidemie. Nel loro lavoro essi si basano sulla scienza, sulle prove e sulle proprie competenze.

– Non solo la Cina, ma quasi tutti gli Stati membri sostengono il lavoro del direttore generale, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus. L’affermazione secondo cui il capo dell’OMS sia “dipendente dalla Cina” e sia stato eletto con il sostegno della Cina non ha fondamento.

https://www.who.int/dg/speeches/detail/who-director-general-s-opening-remarks-at-the-media-briefing-on-covid-19—20-april-2020

Calunnia n. 9: la Cina impedisce a Taiwan di aderire all’OMS, minacciando la salute di Taiwan

Verità: Taiwan è parte integrante della Cina e non ha il diritto di aderire all’OMS, diritto che è riservato solo agli Stati sovrani. Tuttavia la cooperazione tecnica tra la regione di Taiwan e l’OMS è garantita

– L’OMS è un’agenzia delle Nazioni Unite composta da Stati sovrani. Solo gli sSati membri delle Nazioni Unite possono aderire all’OMS. La regione di Taiwan non è uno Stato sovrano né un membro delle Nazioni Unite, ma fa parte della Cina. Pertanto non è qualificata per diventare membro dell’OMS.

– Conformemente all’accordo tra Cina e OMS, è stato istituito un punto di contatto per i regolamenti sanitari internazionali (IHR) nella regione di Taiwan per consentire alle autorità sanitarie locali di accedere alle informazioni sulle emergenze sanitarie globali pubblicate dall’OMS. Non vi sono ostacoli alla cooperazione tecnica tra la regione di Taiwan e l’OMS. Dall’inizio del 2019 a marzo 2020, 24 esperti della regione di Taiwan hanno partecipato a 16 gruppi in conferenze tecniche organizzate dall’OMS.

– Poiché i connazionali di Taiwan sono legati a noi, nessuno è più preoccupato del loro governo centrale per la loro salute e il loro benessere. Dall’inizio dell’epidemia di Covid-19, la National Health Commission ha fornito informazioni tempestive sull’epidemia nella regione di Taiwan. Fino al 13 aprile, la terraferma aveva comunicato 127 volte alla regione di Taiwan informazioni sull’epidemia di Covid-19. Degli esperti sanitari di Taiwan sono stati invitati a Wuhan a metà gennaio per conoscere la diagnosi e il trattamento dei pazienti infetti, nonché la gestione dell’epidemia.

– Infatti la regione di Taiwan ha riportato solo un totale di 426 contagi accertati di Covid-19, inclusi 6 decessi. Queste cifre mostrano che la protezione della salute dei residenti di Taiwan non ha nulla a che fare con con la sua “appartenenza” all’OMS.

Calunnia n. 10: il 31 dicembre 2019 Taiwan ha avvertito l’OMS del rischio di trasmissione da uomo a uomo del nuovo coronavirus, ma è stato ignorato

Verità: Taiwan non ha informato l’OMS né ha richiesto ulteriori informazioni all’OMS fino a dopo l’annuncio del governo municipale di Wuhan

– Il 31 dicembre 2019, quando la polmonite di causa sconosciuta è stata scoperta a Wuhan, i funzionari sanitari di Taiwan hanno richiesto ulteriori informazioni alla Commissione nazionale per la salute e hanno ricevuto una risposta. Lo stesso giorno, Taiwan ha inviato una e-mail all’OMS (vedi sotto). Questa e-mail non conteneva alcun avviso o informazione che indicasse il rischio di trasmissione da uomo a uomo.

– L’OMS ha chiarito in diverse occasioni che non si trattava di un avviso da parte della regione di Taiwan, ma semplicemente di una richiesta di ulteriori informazioni. Taiwan non è stata la prima a inviare tali e-mail di richieste di informazioni. L’OMS lo ha nuovamente chiarito in una conferenza stampa il 20 aprile 2020:

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/media-resources/press-briefings

(dal 15 ° minuto)

– È stato il 21 gennaio 2020 che è stato confermato il primo caso di Covid-19 nella regione di Taiwan. Fino ad allora, Taiwan non aveva alcuna conoscenza clinica della SARS-CoV-2. Quale valore scientifico e plausibilità avrebbe potuto avere un “avviso” taiwanese senza la diagnosi di un caso specifico?

Calunnia n. 11: la Cina è responsabile dello scoppio della pandemia e deve pagare un risarcimento al mondo

Verità: il virus è un nemico comune dell’umanità e anche la Cina è una vittima. Le richieste di risarcimento non hanno alcuna base legale

– Il virus è un nemico comune di tutta l’umanità e può diffondersi in qualsiasi momento, in qualsiasi parte del mondo. Come tutti gli altri paesi colpiti dalla pandemia, la Cina è una vittima.

– Il diritto internazionale prevede che un paese possa essere ritenuto responsabile per determinati danni se ha commesso un “crimine internazionale” e ha violato i suoi obblighi internazionali. La Cina ha adempiuto ai suoi obblighi internazionali adottando prontamente (vedi cronologia in “Calunnia n. 5”) misure efficaci per la pandemia di Covid-19. L’OMS ha definito l’epidemia di Covid-19 come una “emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale” il 30 gennaio, un mese dopo il primo rapporto della Cina. Questo dimostra che non vi è stato alcun ritardo nella segnalazione da parte della Cina.

– In base al diritto internazionale e ai regolamenti sanitari internazionali, gli Stati non sono responsabili dello scoppio di una pandemia. Se la Cina fosse ritenuta responsabile della pandemia di Covid-19 e obbligata a pagare un risarcimento, chi tra gli altri paesi dovrebbe essere ritenuto responsabile per il danno economico causato da H1N1 (influenza suina), HIV (AIDS), BSE (malattia del mucca pazza)?

https://www.justsecurity.org/69394/covid-19-and-international-law-must-china-compensate-countries-for-the-damage-international-health-regulations

Calunnia n. 12: la Cina aiuta gli altri paesi solo al fine di aumentare la propria influenza geopolitica

Verità: la Cina aiuta gli altri paesi in uno spirito di comunità e per gratitudine e anche perché ha acquisito esperienze utili da condividere nella lotta contro l’epidemia

Il virus non conosce confini, non ha nulla a che fare con il colore della pelle o con la lingua. Per la Cina, aiutare gli altri paesi rappresenta una manifestazione di spirito umanitario e deriva dalla ferma convinzione che facciamo tutti parte di una comunità dal futuro condiviso.

– L’aiuto della Cina agli altri paesi è anche una manifestazione della tradizione di gratitudine della nazione cinese. Alla fine di gennaio e all’inizio di febbraio, quando l’epidemia ha scosso la Cina, molti paesi ci hanno fornito un valido supporto. L’aiuto della Cina è un atto di risposta a questi gesti di amicizia. Wang Yi, consigliere di Stato e ministro degli affari esteri della Cina, ha sottolineato questo durante una conversazione telefonica con l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il signor Josep Borrell.

https://www.fmprc.gov.cn/mfa_eng/zxxx_662805/t1766340.shtml

– La Cina ha acquisito esperienza utile nella lotta contro Covid-19. L’epidemia è stata in gran parte messa sotto controllo in Cina dopo due mesi di rigorosa prevenzione e controllo. Secondo l’OMS, l’esperienza della Cina può aiutare altri paesi colpiti dall’epidemia a mettere in atto misure e cure più efficaci.

http://www.euro.who.int/de/health-topics/health-emergencies/coronavirus-covid-19/news/news/2020/4/china-shows-covid-19-responses-must-be- su misura-to-the-local-contesto

Calunnia n. 13: le forniture mediche importate dalla Cina sono difettose

Verità: la Cina sottopone i prodotti medici destinati all’esportazione a severi controlli di qualità. Alcuni problemi derivano da un’applicazione errata e da differenze negli standard tra Cina e paesi stranieri

– Secondo le statistiche dell’Amministrazione generale delle dogane cinesi, dal 1° marzo al 4 aprile 2020 la Cina ha esportato 10,2 miliardi di yuan in attrezzature mediche (ovvero 1,3 miliardi di euro), di cui 3, 86 miliardi di maschere, 37,52 milioni di tute protettive, 2,41 milioni di termometri a infrarossi, 16.000 respiratori, 2,84 milioni di kit di test e 8,41 milioni di paia di occhiali protettivi. I prodotti segnalati per problemi di qualità rappresentano solo una minima parte del totale.

– Dal 2 aprile 2020, il governo cinese ha adottato misure per rafforzare il controllo di qualità dei prodotti medici destinati all’esportazione. L’esportazione ora non deve essere solo certificata e controllata dalle autorità farmaceutiche cinesi, ma deve anche soddisfare gli standard di qualità dei paesi o delle regioni importatori.

http://english.customs.gov.cn/Statics/b624e7b4-db30-4ae0-b9d6-1fb5b3ec7afd.html

– Il baccano mediatico sulla cosiddetta “scarsa qualità” dei dispositivi medici cinesi spesso deriva dalla differenza tra gli standard di produzione in Cina e in Europa, nonché dalla mancata osservanza delle istruzioni per l’uso. Due esempi eclatanti.

* Il 28 marzo, alcuni media olandesi hanno riferito che il Ministero della Salute olandese ha ritirato dalla vendita più di 600.000 maschere acquistate in Cina a causa di problemi di qualità. Queste maschere apparentemente non soddisfacevano le esigenze del personale infermieristico. Ulteriori indagini hanno rivelato che queste maschere sono state importate come maschere non mediche (maschere non chirurgiche). Da parte cinese era già stato comunicato alla società importatrice olandese prima che l’ordine fosse spedito e in effetti lo sdoganamento era stato effettuato come “maschere non mediche”.

* Il 23 marzo Pavla Svrcinova, un funzionario sanitario ceco, ha dichiarato alla radio ceca che fino all’80% dei kit di test rapidi coronavirus forniti dalla Cina non funzionavano correttamente. Il vice ministro della sanità ceco Roman Prymula ha contraddetto questa affermazione: il tasso di errore era solo del 20-30%. L’uso improprio ha portato a un’interpretazione errata della diagnosi. Alcuni dipendenti non hanno seguito rigorosamente le istruzioni durante l’esecuzione dei test. Questi kit per i test rapidi sono infatti utilizzati solo come metodo di test aggiuntivo per i test sugli acidi nucleici e non sono sufficienti come unico strumento di screening.

https://www.novinky.cz/domaci/clanek/prymula-o-chybovosti-rychlotestu-jsme-vedeli-menime-narizeni-40317761

Calunnia n. 14: la Cina ha usato il SARS-CoV-2 per paralizzare l’economia occidentale

Verità: la Cina e il resto del mondo sono strettamente legati economicamente. L’economia cinese va bene solo quando l’economia mondiale sta andando bene

– L’economia cinese stessa è stata gravemente colpita dalla pandemia. Nel primo trimestre, il PIL cinese è sceso del 6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa è la cifra più bassa dall’inizio delle statistiche trimestrali nel 1992. L’ultima recessione economica della Cina risale al 1976.

– Dall’adesione della Cina all’Organizzazione mondiale del commercio nel 2001, l’economia cinese è diventata sempre più integrata nell’economia mondiale. Nel 2019, il volume delle importazioni e delle esportazioni cinesi ha raggiunto i 31.540 miliardi di yuan (circa 4.000 miliardi di euro). Le esportazioni sono ammontate a 17.230 miliardi di yuan (circa 2.300 miliardi di euro) e hanno rappresentato il 18% del volume economico della Cina. La Cina e il mondo sono interdipendenti. È nell’interesse della Cina che l’economia mondiale si riprenda rapidamente e si sviluppi costantemente.

Calunnia n. 15: la Cina sta riaprendo i mercati di animali selvatici

Verità: in Cina non esistono “mercati di animali selvatici”. La legge cinese ha vietato il commercio, il trasporto e il consumo illegali di animali selvatici

– Il 24 febbraio 2020, il Comitato permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo (ANP) ha vietato il commercio illegale di animali selvatici e il loro consumo.

http://www.npc.gov.cn/englishnpc/lawsoftheprc/202003/e31e4fac9a9b4df693d0e2340d016dcd.shtml

Il WWF ha accolto con favore questa decisione:

https://www.worldwildlife.org/press-releases/wwf-statement-on-china-s-revision-of-the-wildlife-protection-law

– A Wuhan sono stati riaperti i mercati tradizionali, che vendono ortaggi freschi, frutta, frutti di mare e carne rispettando rigide norme igieniche. I mercati di Wuhan non sono diversi dai mercati europei di pesce, frutta e verdura.

Calunnia n. 16: i cinesi mangiano la zuppa di pipistrello e in questo modo hanno contratto il nuovo coronavirus

Verità: i pipistrelli non fanno parte del menù cinese. Non ci sono prove specifiche per dimostrare che il nuovo coronavirus ha avuto origine dai pipistrelli

– La voce secondo cui tutti i cinesi mangiano pipistrelli è assurda tanto quanto dire che tutti i tedeschi mangiano i Pfälzer Saumagen. Non ci sono pipistrelli nei menu cinesi. Nessun pipistrello è stato venduto al mercato del pesce Huanan di Wuhan, uno dei primi centri dell’epidemia di Covid-19.

https://correctiv.org/faktencheck/medizin-und-gesundheit/2020/01/28/keine-belege-dass-ein-markt-mit-exotischen-tieren-in-wuhan-der-ursprung-des-neuen- coronavirus-guerra

– Un video circolante sui socialnetwork, in cui una guida turistica cinese mangia “zuppa di pipistrello”, è stato girato e pubblicato nel 2016. È stato girato a Palau, un arcipelago nel Pacifico occidentale. La guida turistica e il suo gruppo hanno fatto un video turistico lì e hanno assaggiato la zuppa di pipistrello come specialità locale in quel contesto.

https://www.news.com.au/lifestyle/food/food-warnings/chinese-influencer-wang-mengyun-aka-bat-soup-girl-breaks-silence/news-story/63ef0cec5b6d448d1843e2e1bcadb14d

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