I compagni della federazione della Lombardia del Partito dei CARC vogliono celebrare questo I Maggio esprimendo la solidarietà a tutti i familiari dei deceduti per Covid-19 nelle RSA e sui posti di lavoro.
La nostra solidarietà va anche ai lavoratori delle RSA che in questo momento stanno prestando il loro servizio, a quelli che sono stati contagiati perché non sono stati forniti loro i dispositivi di sicurezza e soprattutto a quelli recentemente sospesi e a cui sono arrivate contestazioni disciplinari per avere denunciato le condizioni di mancata sicurezza a cui erano costretti a lavorare.
Con la famosa circolare regionale dell’8 marzo, l’assessore al Welfare e alla sanità, Giulio Gallera ha chiesto alle ATS, le Agenzie Territoriali della sanità, di inserire pazienti contagiati da Covid-19 nelle RSA: ecco come Fontana e Gallera hanno permesso che si diffondesse il virus!
Oltre alla mancanza di dispositivi di sicurezza negli ospedali e di tamponi per isolare i contagiati e alle aziende che hanno tenuto aperte (in Lombardia, soprattutto a Brescia e Bergamo, sono migliaia quelle che hanno proceduto con la deroga al decreto e che hanno continuato a produrre anche se non erano essenziali). Loro sono i responsabili del contagio, soprattutto tra anziani, medici di base, infermieri e anche operai!
Gallera, in un’intervista rilasciata recentemente alle Iene, ha detto che non si poteva fare altrimenti! Ma come? ADL Cobas e il consigliere regionale Piccirillo del M5S hanno denunciato fin da subito che c’erano ospedali dismessi pronti all’uso come quello di Legnano! Perché spendere 20 mln di euro per allestire un ospedale in 25.000 mq di feria che andrà dismesso e che è risultato perfettamente inutile dato che sono attivi 10 posti letto? Quante mascherine e tamponi, assunzioni e allestimento di ospedali dismessi ma in buono stato avrebbero potuto fare.
Gallera dice che manca il personale: che si proceda con le assunzioni, con la formazione che serve, con la stabilizzazione dei precari! Oggi invece il personale delle RSA della fondazione Don Gnocchi e del Pio Albergo Trivulzio che hanno denunciato la mancanza di misure e dispositivi di sicurezza sono stati sospesi e ora rischiano il loro posto di lavoro per aver causato un “danno d’immagine” e per l’obbligo di fedeltà aziendale a cui sono sottoposti!
Questi lavoratori dovrebbero invece essere premiati e portati come esempio di lavoratori che fanno il loro dovere, responsabilmente, per la loro salute e quella dei loro pazienti. A loro va la nostra incondizionata solidarietà!
Multe, denunce, sospensioni e licenziamenti per chi pretende e pratica le misure d’emergenza che servono per far fronte alla crisi e all’emergenza sanitaria, economica, sociale e politica in cui vogliono farci affondare: è il caso degli antifascisti del 25 Aprile a Milano, dei compagni e lavoratori del Si Cobas, dei giovani delle Brigate di Quarto che lottano per un lavoro utile e in sicurezza e per l’accesso ai fondi stanziati ma che ancora non arrivano.
La Lega che tanto abbaia, sbraita a livello nazionale, cosa fa in Lombardia? Ha fatto solo che danni: la giunta leghista non solo va commissariata, Fontana e Gallera devono dimettersi per le speculazioni, le politiche criminali che hanno adottato nella gestione di questa emergenza sanitaria e di cui sono responsabili!
Dobbiamo organizzarci e continuare a mobilitarci, in sicurezza, per imporre la nostra fase 2: saremo certamente più responsabili di padroni, governo Conte, di Fontana e Gallera!
Dobbiamo organizzarci in ogni RSA, ospedale, azienda e quartiere.
Uniamoci e coordiniamoci: lavoratori del San Raffaele, di questa RSA, lavoratori di ATM o della logistica con la brigata Lena-Modotti ed Emergency per vigilare sulla sicurezza sui posti di lavoro; i comitati e le associazioni di questo quartiere (del Trotter, Villa Pallavicini, Via Padova Viva) con i lavoratori di ospedali e ATM, della logistica del Si Cobas e i giovani della Brigata Lena-Modotti per far fronte alle condizioni di vita e necessità dei residenti che sono stati ulteriormente vessati da questa emergenza! Sviluppiamo la solidarietà contro gli abusi di padroni e forze dell’ordine!
L’emergenza non è finita e non vogliamo tornare a come stavamo prima! Per questo tutte le forze sane che in questa emergenza si sono mobilitate con dedizione, responsabilità e creatività (le brigate, gli operai in sciopero, medici e infermieri) possono e devono coordinarsi per continuare a lottare e mobilitarsi, fino a costruire e imporre un loro governo, un governo d’emergenza popolare che faccia fronte agli effetti di questa crisi!
Un Gino Strada alla Sanità, un Aldo Milani al Lavoro sapranno fare certamente meglio dei Gallera, degli Speranza, dei Conte e Fontana!
Buon I Maggio a tutte le lavoratrici e i lavoratori! Avanti verso la nostra riscossa!