Oggi, come sezione del P.CARC, abbiamo deciso di celebrare la festa dei lavoratori venendo a portare la nostra solidarietà ai lavoratori della sanità pubblica dell’Ospedale di Cisanello. Oggi, Primo Maggio, abbiamo deciso di celebrare la Giornata Internazionale dei Lavoratori portando la nostra solidarietà ai lavoratori della sanità pubblica dell’Ospedale di Cisanello. Nel suo intervento, la compagna e infermiera, denuncia la situazione gravosa che ogni giorno i lavoratori della sanità pubblica vivono negli ospedali (ma già ben prima dell’emergenza sanitaria)
Anch’io sono un’infermiera, ho fatto tirocinio qui, e come per gli altri ospedali d’Italia, so come la situazione non fosse semplice prima di questa emergenza.
All’Ospedale Cisanello di Pisa nelle scorse settimane invece di assumere OSS, infermieri e medici è stato fatto rientrare il personale sanitario in quarantena, senza sottoporlo al tampone per accertare la positività o meno al Coronavirus e sono ridotti da tre a due gli operatori presenti nelle ambulanze; infine sono mancati i dispositivi-igienico sanitari necessari a garantire la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti.
Il Premier Conte in più occasioni si è detto orgoglioso di tutti i lavoratori della sanità pubblica che ogni giorno “sono in trincea”, talmente orgoglioso da costringerci a fare turni di lavoro massacranti per la carenza di organico, a lavorare senza dispositivi di protezione igenico-sanitari o di fortuna, ad avere il “diritto” di essere curarti SOLO in presenza di evidenti i sintomi di tosse e febbre e a dover essere richiamati dalla quarantena pur di non dover assumere i migliaia di precari nel nostro paese!
Ebbene, da lavoratrice della sanità pubblica voglio rimandare al mittente tutti gli appelli “all’unità nazionale” affermando forte e chiaro noi lavoratori non siamo né carne da macello né i martiri scarificali di un sistema al collasso che vuol far gravare il peso dell’emergenza e della crisi sulle spalle dei lavoratori e delle masse popolari! L’unica “unità” che noi lavoratori dobbiamo mettere al centro è quella “di classe” perché in una società capitalista gli interessi della classe dominante non coincidono mai con gli interessi dei lavoratori (siamo sicuri che i rappresentati delle Istituzioni e i grandi “manager”che controllano gli ospedali e le ASL, così come i calciatori e vip di turno, hanno preso misure ben diverse da quelle che hanno riservato ai lavoratori della sanità pubblica!)
Questa emergenza sanitaria ed economica è come una guerra che la classe dominante e le sue Istituzioni conducono facendo appello all’“unità nazionale” e reprimendo in qualunque modo i diritti fondamentali dei lavoratori (pensiamo solo alla fedeltà aziendale usata dai padroni per mettere a tacere chiunque denunci il malfunzionamento dell’aziende ospedaliere). Ma la questione della salute dei lavoratori è una questione che riguarda innanzitutto i lavoratori nei termini che devono essere loro in prima persona a imporre le misure che servono per la tutela della loro salute e anche dei pazienti! Per questo, per far sì che la salute dei lavoratori e dei pazienti dell’Ospedale di Cisanello sia messa realmente al primo posto, faccio appello proprio nella giornata del Primo Maggio a tutti lavoratori affinché si organizzino, reparto per reparto, per imporre quelle misure che servono a far funzionare la struttura sanitaria e garantire un servizio sanitario pubblico, dal procedere immediatamente con un piano di assunzioni, al pretendere la fornitura di DPI per mettere in sicurezza lavoratori e pazienti, al requisire le cliniche private per sopperire alla mancanza di posti letto e ad imporre un piano straordinario di costruzione e manutenzione delle strutture sanitarie pubbliche nazionali.
I lavoratori dell’Ospedale di Cisanello possono e devono dare il loro importante contributo per imporre quelle misure che servono a garantire la salute dei lavoratori e delle masse popolari e per garantire un servizio sanitario pubblico nella città di Pisa: così facendo alimenteranno la battaglia per la sanità pubblica e universale in tutto il paese!
Non siamo ne eroi ne angeli come la classe dominante ci vuole dipingere per “tenerci buoni” ma lavoratori, la parte sana e l’ossatura di questo paese, lavoratori combattivi che in questa giornata così importante come la Festa dei Lavoratori scendono in piazza per affermare forte e chiaro quelli che sono i loro diritti e la volontà di voler continuare a combattere per essi.
Organizziamoci e mobilitiamoci qui e ora per una sanità pubblica e universale e per porre fine al catastrofico corso delle cose e per costruire il socialismo!