[Napoli] Lo stato di polizia non passerà: mobilitarsi a sostegno di chi lotta per pane, salute e solidarietà!

Napoli, 28 aprile 2020
Comunicato della Segreteria Federale Campania del P.CARC

Lo stato di polizia non passerà

Mobilitarsi a sostegno di chi lotta per pane, salute e solidarietà!

 
Nei giorni scorsi abbiamo assistito a diverse mobilitazioni delle masse popolari in tutto il paese per pretendere una serie di misure necessarie a fronteggiare l’emergenza COVID-19. A queste mobilitazioni la risposta del governo Conte 2 è stata la repressione poliziesca, le multe e la violenza fisica ai danni dei manifestanti. E’ accaduto il 20 aprile a Napoli contro coloro che sotto il palazzo della Prefettura aprivano uno striscione per chiedere al governo estensione del reddito di cittadinanza e patrimoniale, il 25 aprile a Napoli e a Milano contro quanti hanno celebrato il giorno della Liberazione dal nazifascismo e la Resistenza partigiana quali esempio oggi per uscire dalla crisi, il 27 aprile a Quarto contro i cittadini in presidio organizzato per pretendere l’erogazione dei buoni spesa.
Abbiamo visto in queste giornate come le varie azioni repressive si siano attestate a prove muscolari e intimidazioni senza riuscire ad arrestare le tante mobilitazioni; hanno anzi dimostrato l’impossibilità per gli organi repressivi dello Stato di fronteggiare la lotta e le migliaia di mobilitazioni sparse in tutto il paese. Questo perché il fianco debole del governo sono proprio le masse popolari e la loro forza, quando si dispiega, è difficilmente arrestabile.
Abbiamo imparato nel corso degli anni che l’organizzazione popolare contro la repressione è uno strumento utile a ribaltare gli attacchi del nemico e alimentare lo spirito di riscossa e l’organizzazione nel campo delle masse popolari. Questa la strada su cui bisogna muoversi in questo momento per avanzare nelle battaglie che si stanno conducendo oggi per fronteggiare l’emergenza sanitaria, politica ed economica in corso nel nostro paese.
Bisogna guardare alla giornata del 25 aprile come una prova generale di cosa è possibile fare in larga scala nelle prossime settimane. Non ci sarà uscita favorevole per le masse popolari se non saranno loro stesse a individuare le misure necessarie e ad imporle con la lotta, con la mobilitazione e la riscossa!
 
Chiamiamo tutti i gruppi organizzati e singoli cittadini, insieme agli eletti, amministratori e sindaci progressisti a prendere immediatamente posizione pubblica di condanna delle azioni repressive, ad adoperarsi per contrastare questo clima intimidatorio attraverso una serie di iniziative:
– Diffondiamo ovunque nel web fotografie e striscioni recanti scritte e slogan che prendono posizione “lo stato di polizia non passerà, io sto con chi lotta per pane, salute e solidarietà”. Le brigate di solidarietà e gli organismi popolari di Scampia, Bagnoli, Pozzuoli, Quarto e di tutto l’hinterland napoletano facciano rete e si uniscano in un fronte per contrastare ogni attacco repressivo e per conquistare posizioni nelle lotte in corso;
– Inviamo in massa mail di protesta al sindaco di Quarto (protocollogenerale@pec.comune.quarto.na.it), al sindaco di Napoli (sindaco@comune.napoli.it) e della città Metropolitana (cittametropolitana.na@pec.it)! Prendano posizione i consiglieri comunali di Napoli Sandro Fucito, Francesca Menna, Rosaria Galiero, Eleonora de Majo, Rosario Andreozzi, Chiara Guida, Laura Bismuto; prendano posizione e scendano in piazza assieme ai loro cittadini i consiglieri comunali di Quarto Davide Secone, Rosa Capuozzo, Giusy Rollin, Vincenzo Ezio Lucchese; prendano posizione e portino in parlamento questi fatti Gilda Sportiello, Alessandro Amitrano, Paola Nugnes, Nicola Fratoianni e tutti i parlamentari che si dicono solidali con le masse popolari e le loro lotte; prendano parola e si mobilitino immediatamente Roberto Fico, presidente della Camera, Luigi Di Maio, ministro degli esteri, e Alessandro Di Battista, quale elemento autorevole e riconosciuto del M5S.
– Le organizzazioni popolari si uniscano per dare sostegno alle mobilitazioni che proseguiranno nei prossimi giorni. In particolare per un Primo Maggio di lotta e riscossa nelle aziende, negli ospedali, in ogni quartiere. Organizziamo 10, 100, 1000 presidi e mobilitazioni per pretendere la sicurezza nei posti di lavoro e per il controllo popolare nelle strutture sanitarie, la gestione trasparente e sotto controllo popolare dei buoni spesa, per l’erogazione del reddito di emergenza e l’estensione del reddito di cittadinanza.
– Gli elementi democratici e progressisti delle forze dell’ordine si rifiutino di eseguire gli ordini a danno delle masse popolari, a restrizione delle libertà conquistate in passato e in violazione della Costituzione.
 
Operai, lavoratori, giovani, disoccupati, precari, è tempo di riscossa.
È tempo di alzare la testa e fermare ogni prova di stato di polizia del governo Conte 2.
È tempo di lottare e di organizzarci per pane, salute e solidarietà popolare.
 
Tutto il potere agli organismi operai!
Tutto il potere ai comitati per il diritto alla salute!
Tutto il potere alle Brigate di solidarietà!
Viva le autorità pubbliche del nuovo potere!

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