La borghesia e il Vaticano ancora oggi tremano di fronte al ricordo della Resistenza e del 25 aprile 1945 e anche per questo, con il pretesto dell’emergenza sanitaria Covid-19, il governo Conte bis sta mettendo in campo delle vere e proprie prove generali di Stato di polizia che è nostro compito stroncare: ieri, aver omaggiato e onorato i nostri Partigiani e le nostre Staffette è stato giusto e legittimo, nel pieno delle misure atte a garantire la tutela della salute (distanziamenti di 2 metri, guanti e mascherine, ecc.).
La concezione diffusa che ha guidato queste manifestazioni è stata “se io posso andare in fabbrica a lavorare, allora posso andare a portare un fiore al Partigiano”, dimostrando la necessità di un nuovo 25 aprile per liberarci da Vaticano, speculatori, affaristi e padroni (nostrani e stranieri) e imporre così gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari.
È stato quindi un 25 aprile di lotta, di solidarietà e di riscossa!
Con il Bollettino “La brace che cova sotto la cenere” n.4 abbiamo anticipato alcune delle iniziative poi effettivamente realizzate in regione: la realtà è stata infinitamente più ricca! In mille piazze e in mille strade batte il cuore della Resistenza, davanti alle steli, lapidi e cippi partigiani, sui posti di lavoro, negli ospedali, nei quartieri e per le strade partigiane.
Infatti, nei giorni precedenti il 25 aprile, un ampio e ramificato sommovimento popolare si è diffuso per tutta l’Emilia Romagna attraverso flash mob più o meno spontanei e con striscioni, cartelloni, drappi rossi appesi ai balconi, iniziando così a riempire di contenuto politico le città, la campagna e l’Appennino.
Tra le iniziative più significative segnaliamo la “staffetta partigiana” che si è creata a Reggio Emilia, coordinata principalmente da Casa Bettola, che ha coinvolto ogni angolo della città fino in provincia (guarda le foto su “25 aprile ovunque”); le passeggiate partigiane per Bologna e la cantata collettiva di “Bella Ciao” in via del Pratello; il SI Cobas di Modena ha reso omaggio alla Resistenza ricordando la necessità di liberarsi dal virus di Confindustria che causa (prima e durante l’emergenza sanitaria) infortuni e morti sui posti di lavoro; la brigata di solidarietà GASB – Gruppo Attivo di Solidarietà dal Basso di Piacenza ha continuato la sua azione, contribuendo alle celebrazioni cittadine smascherando l’ipocrisia della giunta locale.
In questo scenario, spiccano le mobilitazioni promosse sulla “prima linea del fronte”, ovvero dal SSN con 1. il personale sanitario Covid-19 dell’Ospedale Maggiore di Parma che ha prodotto un video con Bella Ciao tra i reparti e in corsia e 2. il medico del reparto malattie infettive dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, figlio del partigiano “Bulin” della 77^ brigata SAP che si è presentato in turno con il “fazzoletto” del padre.
Organizzarsi qui è fondamentale per ridare dignità e prospettiva al SSN e per garantire effettivamente la salute di operatori e utenti!
Anche noi come Partito dei CARC Emilia Romagna abbiamo promosso diverse iniziative verso la Settimana Rossa del 25 aprile / 1 maggio e, in particolare, abbiamo tenuto in diretta Facebook l’evento di alfabetizzazione storica “La Liberazione lungo la via Emilia” con diversi contributi da Reggio E., Parma, Modena e Bologna.
Inoltre, questa iniziativa ha rilanciato la campagna in solidarietà con gli antifascisti reggiani condannati per aver difeso Reggio E. il 25 aprile 2014 dalle scorribande di Salvini & C.: applicare i valori della Resistenza non è solo un dovere ma anche una necessità giusta e legittima da imporre e praticare!
Per queste ragioni, abbiamo lanciato l’appello a mandarci una foto in solidarietà e già ieri abbiamo ricevuto le prime. Continuate e invitate altri ad inviarcele (via Facebook, via WhatsApp al 339.4497224, via mail carc.reggioem@gmail.com): per partecipare, basta fotografare e/o fotografarsi con un cartellone “Oggi come allora: applichiamo i valori della Resistenza. Io sto con gli antifascisti reggiani!”. Inoltre, vi invitiamo a sostenere le spese legali con una sottoscrizione economica: la solidarietà è un’arma potente nelle nostre mani, facciamola valere (Postepay n. 5333 1711 4473 9212 intestata a Renzo Gemmi, codice fiscale GMMRNZ71T12H223K).
Sempre nel giorno della Liberazione, a Reggio Emilia ne abbiamo approfittato per girare un breve video nel quartiere Mirabello: “Reggio Emilia: strade partigiane!”. È un’anticipazione di un articolo storico, in stesura a cura della locale sezione Lidia Lanzi, che coinvolge i partigiani omaggiati.
La Settimana Rossa entra nel vivo e:
– aderiamo e invitiamo ad aderire e partecipare alle mobilitazioni in cantiere per il 30 aprile e 1 maggio da parte dei sindacati di base (seguiranno aggiornamenti);
– vi invitiamo a collegarvi martedì 28 alle 18:30 sulla pagina Facebook Partito dei CARC – Federazione Emilia Romagna per la presentazione de La Voce 64, la rivista del (nuovo) Partito Comunista Italiano;
– vi invitiamo a partecipare alla diretta Facebook “1 Maggio: incontro e confronto con operai delle fabbriche del gruppo Agnelli – Elkann”, il primo maggio ore 17 sulla pagina Facebook Partito dei CARC.
Organizzarsi in ogni fabbrica, ospedale e quartiere fino ad imporre un governo d’emergenza popolare: solo così andrà tutto bene!
Antifascismo è lotta per il socialismo: da Nord a Sud, solidarietà e sostegno a chi onora la Resistenza!
Riprendiamo il cammino, per un nuovo 25 aprile!