Con il dibattito di venerdì 1 Maggio, il P.CARC, nell’ambito delle iniziative per la Settimana Rossa 25 aprile – 1 maggio vuol contribuire ad alimentare il confronto e il coordinamento tra gli organismi operai, gli organismi sindacali, gli operai d’avanguardia che a marzo hanno capeggiato la mobilitazione per far fronte alla criminale gestione dell’emergenza sanitaria nelle aziende del gruppo Agnelli – Elkann.
Con la copertura del virologo Burioni, FCA ha concluso un accordo coi sindacati per la riapertura degli stabilimenti.
In anticipo sulle iniziative del governo Conte, che dall’inizio dell’emergenza sanitaria rincorre le pretese dei capitalisti industriali, gli Agnelli – Elkann hanno tirato la volata ai fautori più sfrenati della riapertura indiscriminata delle attività produttive, dai governatori delle regioni del nord Italia (gli Zaia, Fontana, Cirio) fino ai criminali ai vertici di Confindustria (i Bonometti, Bonomi ecc.).
A marzo la pressione esercitata dagli operai FCA e delle altre fabbriche del gruppo Agnelli – Elkann (a suon di scioperi, astensioni dal lavoro e messa in malattia in massa), è stata determinante nel trascinare alla mobilitazione tutta la classe operaia e imporre al governo Conte di applicare delle restrizioni alle produzioni non essenziali (aziende che a marzo, lo ricordiamo, l grosso dei padroni, compresi gli Agnelli – Elkann, cercavano di tenere aperte ad ogni costo).
Oggi gli Agnelli – Elkann e il resto del padronato tornano all’attacco per promuovere una riapertura generalizzata, con il governo Conte a prestargli il fianco. L’organizzazione, il coordinamento e la mobilitazione messa in campo dagli operai FCA a marzo per fermare la produzione oggi deve riprendere e svilupparsi per affrontare la nuova situazione.
Per vigilare sulla rigida applicazione delle norme di sicurezza prescritte nell’accordo FCA – sindacati ed impedire che diventino uno specchietto per le allodole, di quelli che gli Agnelli – Elkann, i loro capi e sindacalisti complici sono abituati ad usare.
Per imporre l’applicazione delle norme di sicurezza che l’accordo FCA – sindacati, nel suo portato criminale, non prevede: tamponi e test sierologici per tutti.
Per far saltare ogni attacco al salario e ai diritti sindacali (già duramente menomati in FCA) con la scusante dell’emergenza virus.
Tenere le fabbriche aperte e in produzione è la migliore garanzia contro delocalizzazioni e chiusure che il padronato, senza scrupolo alcuno, realizzerebbe anche in una situazione come questa. Anzi, l’emergenza è un’occasione per tutti i grandi capitalisti industriali per lanciarsi in nuove operazioni di pirateria e valorizzazione del capitale.
Ma la classe operaia non deve andare in terapia intensiva per i profitti dei padroni! Tornare a produrre si, ma alle condizioni della loro dignità, sicurezza e benessere. Non a quelle dettate da capitalisti industriali, politici lacchè e sindacati unti dai primi e dai secondi. Tornare a produrre sì, ma consapevoli della realtà, oggi più che mai conclamata, di appartenere alla classe su cui si sorregge il paese, ma coscienti di tutta la forza che gli operai possono far valere.
E’ per trattare di questi temi che venerdì 1 Maggio, nella giornata internazionale dei lavoratori organizziamo un confronto aperto, a prescindere dalle appartenenza sindacale, per alimentare la costituzione di organizzazioni operaia all’interno di FCA e delle altre fabbriche del gruppo Agnelli – Elkann, per rafforzare il coordinamento e l’unità d’azione tra quelle esistenti, ai tempi del Covid-19.
Ne parleremo con operai e delegati di FCA e delle altre fabbriche del gruppo Agnelli – Elkann in Italia.
Stefania Fantauzzi dell’USB della FPT di Termoli (CB),
Angelo Insolia, dello SLAI COBAS della Sevel di Atessa (CH)
Delio Fantasia della FLMU CUB della FCA di Cassino (FR)
Carmelo Leuzzo della Iveco di Brescia (BS)
Angelo Losito della MOPAR Rivalta (TO)
Aniello Niglio della FIOM della FCA di Pomigliano (NA)
Principio Di Nanni della FIOM della FCA Melfi (PZ)
Stefano Napolitano della FIOM della FCA di Mirafiori (TO)