In questi primi mesi del 2020 ci troviamo certamente in una situazione difficile: i problemi cui dovevano già in precedenza fare fronte le masse popolari (casa, lavoro, disoccupazione etc.) a causa della crisi generale del capitalismo sono stati acuiti dalla diffusione del virus COVID19, che ha provocato un peggioramento delle condizioni di vita delle soprattutto per le famiglie, gli anziani, i lavoratori precari, i disoccupati e i senza tetto.
Le misure intraprese dal sindaco Di Stefano da una parte non sono altro che propaganda.
Più volte infatti abbiamo visto le sue foto e i video sui social autoincensandosi e mettendosi in mostra davanti all’ospedale con vasto schieramento di forze dell’ordine, oppure per strada mentre distribuisce fantomatiche mascherine non sigillate e rendendole di fatto non sicure.
Dall’altra sono attacchi diretti contro le masse popolari basti pensare alla mala gestione dei “buoni alimentari” per l’ emergenza, i cavilli e le discriminazioni per accedere ai bandi delle case popolari, e gli ostacoli che l’amministrazione comunale sta mettendo a coloro che vogliono costituire una “brigata di solidarietà” a Sesto, emuli delle positive esperienze delle brigate che stanno sorgendo a Milano, Bergamo, e in molte altre città d’Italia che vedono coinvolti migliaia di volontari.
Non vengono fornite delucidazioni in merito a quello che accade all’interno della casa di riposo “La Pelucca”, nell’ ospedale di Sesto, e in che condizioni lavorano i dipendenti comunali. Le risposte che arrivano direttamente dai lavoratori, non sono positive: sappiamo di molti impiegati, anche del settore sanitario, senza DPI, che operano senza che vengano rispettate le elementari norme sul distanziamento sociale e, persino in ospedale, medici ed infermieri sono costretti a lavorare quotidianamente, a rischio della propria vita e dei familiari.
Tutti i temi sul piatto della politica sestese prima dell’emergenza COVID19, come il nuovo inceneritore,la sfratto delle associazioni e delle famiglie del residence Puccini, le morti per amianto, sono stati messi a tacere, con la scusa dell’emergenza sanitaria. In questa drammatica situazione, le risposte devono arrivare direttamente dalle organizzazioni popolari e dai lavoratori come in parte già sta avvenendo!
La borghesia, la classe dominante di cui Di Stefano e la sua cricca sono portavoce, non è più in grado di trovare delle reali soluzioni.
La sezione di Sesto San Giovanni del Partito dei Carc sostiene e invita a sostenere le organizzazioni operaie e popolari che si stanno adoperando a favore delle masse popolari come l’Unione Inquilini nella battaglia per il blocco degli sfratti e per l’accesso al diritto alla casa, i ragazzi delle Brigate di Solidarietà Sestesi che vogliono portare solidarietà concreta a chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese e a tutti i soggetti potenzialmente a rischio in caso di contagio , il comitato Descantes contro il progetto nuovo inceneritore, il Cip Tagarelli da sempre in prima linea per la lotta ai danni provocati dall’amianto .
Esprime solidarietà e invita all’organizzazione e alla mobilitazione tutti i lavoratori del settore sanitario, i lavoratori della grande distribuzione, dei trasporti, dei servizi indispensabili e di tutte le aziende che in questo momento stanno continuando a produrre profitti nonostante il blocco delle produzioni, e i disoccupati che hanno perso il lavoro a causa del virus.
Venga garantita la sicurezza pubblica, si spingano tutti i consiglieri comunali, la giunta e il sindaco a far valere i principi costituzionali, come ad esempio l’art.42!
Chiediamo a tutte le forze politiche compreso il PD, e il M5S di prendere posizione, di seguire l’esempio del consigliere regionale Piccirillo (M5S) con il sopralluogo all’ospedale di Legnano e si traducano nella pratica le misure per far fronte all’emergenza sanitaria che sono:
-
Requisire senza indennizzo le cliniche private e riapertura di tutti i reparti in disuso degli ospedali pubblici per aumentare i posti letto
-
Tutelare i lavoratori attraverso la fornitura di tutti i dispositivi di protezione adeguati per garantire la sicurezza nel fronteggiare l’emergenza
-
Nuove assunzioni e stabilizzazione di tutti i lavoratori precari
-
Sospensione di tutte le produzioni non necessarie garantendo il pieno salario dei lavoratori
-
Abolizione dell’obbligo di fedeltà aziendale
Si utilizzino tutti i poteri a disposizione per impiegare le forze dell’ordine a effettuare i controlli nelle aziende ancora aperte, e nelle aziende sanitarie perchè è lì che c’è il maggior rischio di contagio!
Invitiamo tutta la cittadinanza, le associazioni, i comitati, gli organismi operai e popolari ad aderire all’appello e a mobilitarsi in occasione della Settimana Rossa (dal 25 aprile, festa della Liberazione, al 1 maggio, Giornata Internazionale dei Lavoratori), affinchè siano affermati i valori fondamentali della carta costituzionale scritta dai nostri padri partigiani.
Facciamo della Settimana Rossa, un nuovo 25 Aprile, in cui si mettano al centro gli interessi delle masse popolari a difesa della salute, della sanità pubblica universale, del diritto alla casa , della sicurezza e del lavoro.
Siano fatte sventolare ovunque a Sesto San Giovanni drappi rossi e le bandiere delle gloriose brigate Garibaldi, siano esposti striscioni, dai balconi delle case popolari, in prossimità degli ospedali, delle RSA, e siano posti fiori, coccarde, vicino ai cippi della memoria dedicati ai martiri sestesi.
Invitiamo a seguire e a partecipare alla diretta Fb che si terrà sulla pagina del Pcarc Sesto San Giovanni il 26 Aprile 2020 sugli insegnamenti della Resistenza partigiana e la nuova resistenza delle Organizzazioni Operaie e Popolari del territorio, e a partecipare alle iniziative dell’Anpi sui canti partigiani, diffondere musica e sostenere le iniziative simili a quelle promosse dall’Anpi Barona di Milano.
Facciamo vivere la Giornata della Liberazione e il Primo Maggio!
Prendiamo gli insegnamenti, dalle Repubbliche Partigiane e dal movimento operaio che con la dura lotta e gli scioperi riuscì a vincere il fascismo.
Costruire, promuovere, alimentare ovunque la rete del nuovo potere, quello degli operai e delle masse popolari organizzate, al fine di costituire un loro governo capace di far fronte agli effetti più devastanti di questa crisi il Governo di Blocco Popolare, che ponga le basi per un sistema che dia una soluzione definitiva a tutto questo marasma: La società Socialista.
Impariamo dalla Resistenza, organizzarsi ora per un nuovo 25 Aprile! Passare dalla difesa all’attacco!