Rilanciamo a seguire la risposta della Sezione ANPI ATM alla lettera aperta (del 15 aprile, ndr) con cui li invitavamo a prendere parte attivamente alla Settimana Rossa, a partecipare ad alcune nostre attività, con la volontà di valorizzare e approfondire il percorso che, dalla fine del 2019, ha avviato una reciproca conoscenza, per percorrere insieme un pezzo di quella strada di cui anche ANPI ATM parla: il futuro che abbiamo davanti ci chiamerà all’impegno e a una nuova Resistenza. Pur avendo le nostre organizzazioni obiettivi e caratteristiche differenti, si può lavorare insieme là dove ci sono finalità comuni, su cui è possibile avanzare e far avanzare la storia. Lenin diceva che la storia ha bisogno di una spinta. È sempre stato così, e l’esempio dei tranvieri (e di tutti gli altri lavoratori) che partecipando attivamente alla Resistenza ha cambiato le sorti del nostro paese, ha cambiato la storia! Oggi la situazione di emergenza sanitaria, economica e politica ci pone e ci porrà con impellenza di fronte alla necessità di scrivere un futuro differente per il nostro paese (e per il mondo intero!) che non quello di miseria, disperazione e morte che la classe dominante riserva ai lavoratori e ai loro figli. Né la Regione Lombardia né il governo Conte 2 hanno dimostrato di sapere far fronte all’emergenza, di averne le capacità e di averne la volontà politica. In tutto il paese da nord a sud invece, gli operai, i lavoratori della sanità, le Brigate di Solidarietà, i movimenti di lotta dei disoccupati e precari, i movimenti di lotta per il diritto alla casa, hanno indicato e stanno indicando le giuste soluzioni, le giuste modalità con cui affrontare l’emergenza senza lasciare nessuno indietro, da nessun punto di vista. È a loro che ci dobbiamo affidare, sono loro che dobbiamo sostenere, affinché un passo dopo l’altro avanziamo in ogni territorio, unitariamente fra organismi differenti, nella costituzione di un governo di emergenza popolare. Questo è il percorso su cui chiamiamo a collaborare per costruire il nuovo 25 aprile di cui c’è bisogno e in cui anche i compagni e le compagne della Sezione ANPI ATM possono avere un ruolo!
Due sono le esperienze storiche che vogliamo ricordare e che possono essere di insegnamento e di sprone per il presente, per dare forma reale di quello che può essere il nuovo 25 Aprile di cui abbiamo bisogno. L’esperienza dei Comitati di Liberazione Nazionale che misero insieme partiti che erano anche molto diversi fra loro, ma che si sono uniti in nome di un comune obiettivo la liberazione dalla dittatura terroristica: Il 9 settembre ’43, i sei principali partiti antifascisti (comunisti, socialisti, liberali, democristiani, azionisti, demo-laburisti) costituirono il Comitato di Liberazione Nazionale, un organismo centrale che aveva il compito di coordinare l’azione dei comitati già esistenti, promuovere la formazione di nuovi comitati, inserirli in un quadro nazionale. Il CLN agiva come governo alternativo del paese, in grado di contendere colpo su colpo il potere al governo ufficiale e alle sue istituzioni e dotato di proprie forze armate (le brigate partigiane) e non si è mai limitato solamente alla lotta armata ma, attraverso i CLN locali, svolse funzioni di nuovo potere (in particolare nelle zone di occupazione tedesca): organizzando scioperi, sabotaggi, riorganizzando la produzione, la requisizione e la distribuzione alla popolazione dei viveri in partenza per la Germania.
Il secondo esempio è quello dei tranvieri, che hanno saputo mettere in crisi il regime fascista, che hanno saputo gestire, riparare e salvaguardare i depositi e le linee tranviarie e mantenerle in funzione nonostante la guerra, nonostante l’occupazione. Questo è un punto di ripartenza anche oggi: nell’emergenza ci si può organizzare, meglio dei padroni, meglio di chi ci governa, perché gli interessi dei lavoratori non sono volti a ricavare profitti da un servizio come quello del trasporto pubblico, ma sono volti a difendere, rispettare e praticare i diritti della collettività.
Salutiamo, quindi, con piacere la decisione di organizzare dei momenti di celebrazione nei depositi e ringraziamo Rosario Comizzoli, presidente ANPI ATM, per il contributo inviatoci per le Corrispondenze video dalla quarantena, che di settimana in settimana diventano un raccoglitore di esperienze, di esempi, di legami fra situazioni diverse ma che hanno in comune la necessità e la volontà di essere presenti per cambiare il corso delle cose. Mettiamo, mattone dopo mattone, le fondamenta per alimentare la riscossa.
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Cari amici siamo a ringraziarvi per l’attenzione e l’importanza che attribuite al contributo profuso dai tranvieri durante la Resistenza che ha raggiunto il suo massimo negli scioperi del marzo 1944. Fu un clamoroso evento se lo pensiamo realizzato sotto la feroce occupazione nazifascista e ancora oggi è per noi fonte di orgoglio ed esempio.
Purtroppo la contingente situazione sanitaria con le limitazioni che porta con sé non ci consente lo svolgimento delle consuete Celebrazioni del 25 aprile e dei nostri martiri e tutto accade con il nostro più grande rammarico e contro ogni nostra volontà.
Pertanto al fine di celebrare questo evento così importante per la storia del nostro paese in un contesto di tale anomalia abbiamo predisposto un video, che vi ringraziamo di aver condiviso, e ci stiamo organizzando per portare un fiore o un simbolo alle lapidi presenti nei nostri depositi coinvolgendo gli iscritti da qui al 25.
Utilizziamo i social media come strumento di diffusione/informazione, ma riteniamo che il dibattito, la presenza laddove ci sono le contraddizioni, l’elaborazione condivisa tradotta nel concreto siano le linee guida del nostro operare. Preservando la nostra autonomia siamo aperti alle contaminazioni e attenti a ciò che si muove sul territorio ben sapendo che le prerogative della nostra Associazione non sono quelle di un partito politico e in questo solco ci muoviamo rispettando le appartenenze politiche personali dei nostri iscritti.
Ad una situazione socio economica da sempre connotata da diseguaglianza e sfruttamento si sommeranno le conseguenze catastrofiche, per l’economia globale, di questa pandemia. Il tutto in un sistema che si fonda sul profitto a scapito di persone e ambiente.
Saremo proiettati in un futuro che ci chiamerà all’impegno e a una nuova Resistenza e dovremo essere in tanti.
Un saluto guardando avanti.