Abbiamo promosso l’appello alla costruzione della Settimana Rossa 25 Aprile – 1° Maggio con lo scopo di alimentare la più ampia confluenza di organizzazioni e partiti, circoli e gruppi di base del movimento comunista del nostro paese, per far sventolare la bandiera rossa in ogni luogo, per fare risuonare ovunque la denuncia dei responsabili del disastro, per propagandare le misure necessarie a farvi fronte, per organizzare la resistenza e la riscossa operaia e popolare.
In questi giorni sono iniziate ad arrivare le prime adesioni, come quella dei compagni di Movimento 48. Anche altre organizzazioni hanno risposto, come Proletari Comunisti, che ha declinato la proposta perché più interessata seguire l’appello promosso dal SI Cobas, e il PMLI che ci ha proposto di modificare il testo dell’appello in modo da renderlo per loro sottoscrivibile.
Ringraziamo gli uni e gli altri per le loro risposte e ne approfittiamo per precisare brevemente alcune questioni.
Ai compagni di Proletari Comunisti diciamo che il nostro appello non è in contrapposizione o in concorrenza con quelli promossi da altre organizzazioni o aree. All’opposto vuole essere uno strumento per alimentare l’unità d’azione dei comunisti per una celebrazione di lotta e riscossa nell’attuale situazione di emergenza sanitaria, economica, sociale e politica. Quindi ben venga chi aderisce, ma ben venga anche l’azione di chi pur non aderendo, contribuisce con proprie iniziative e attività alla più generale mobilitazione. In questo senso segnaliamo e sosteniamo le iniziative programmate da organizzazioni e aree che, pur non essendosi espresse sull’appello che abbiamo inviato loro, hanno perfettamente colto l’importanza di dispiegare la mobilitazione tra il 25 Aprile e il 1° Maggio. È il caso, fra gli altri, del SI.COBAS, che dando seguito a quanto emerso nella sua assemblea nazionale del 2 aprile sta promuovendo l’organizzazione di due giornate di lotta e mobilitazione nazionale per il 30 aprile e il 1° Maggio. E’ il caso di Eddy Sorge, dirigente nazionale del SI.COBAS che dalla sua pagina Facebook ha lanciato l’appello a organizzare nella settimana 25 aprile – 1 maggio, azioni e scioperi diffusi.
Quanto scritto in risposta a Proletari Comunisti vale anche per il PMLI, con l’aggiunta di una specifica esortazione, data la comune adesione (nostra e del PMLI) al Coordinamento per l’Unità d’Azione delle Sinistre di Opposizione.
Pratichiamo l’unità d’azione necessaria e possibile! Uniamoci nella pratica e sugli obiettivi immediati comuni che legano i comunisti variamente collocati, non su quella caricatura dell’unità d’azione che è la formulazione di piattaforme rivendicative “accontenta tutti” e di parole d’ordine che per essere unificanti finiscono con il degradare ruolo, compiti, obiettivi dei comunisti. Quest’ultima è una tendenza particolarmente dannosa per lo sviluppo dell’unità d’azione che ha ampiamente preso piede nel Coordinamento per l’Unità d’Azione delle Sinistre di Opposizione. Unità d’azione non è incartarsi in “piattaforme rivendicative comuni” e su “parole d’ordine unificanti”. Unità d’azione dei comunisti è andare alle masse per promuovere la formazione di organismi operai e popolari, per sostenere operai e masse popolari che resistono, per aiutarli a lottare con maggiore efficacia, per fornire l’esperienza e gli strumenti necessari a organizzarsi in maniera duratura. È questa l’unità d’azione dei comunisti di cui c’è bisogno e auspichiamo che i suoi fautori più sinceri e determinati all’interno del Coordinamento per l’Unità d’Azione sappiano trarre giuste lezioni dall’attuale stallo dell’organismo.
Un discorso analogo vale per i tanti compagni di base dei circoli del PC Rizzo, del PCI Alboresi e del PRC che in questi giorni ci hanno contattato, manifestando accordo e sostegno alla Settimana Rossa, ma anche le difficoltà causate dai veti delle dirigenze dei loro partiti all’adesione ad un appello lanciato dal P.CARC. A tutti questi compagni diciamo: se siete d’accordo con il contenuto della Settimana Rossa, ancor più importante di aderirvi è che vi attiviate e diate battaglia nel vostro circolo per non sottostare alla soppressione delle libertà costituzionali e organizzare iniziative e attività per fare delle celebrazioni del 25 Aprile e del Primo Maggio l’occasione per promuovere la riscossa della classe operaia e delle masse popolari. Bando ai formalismi, diamoci dentro con l’organizzazione della Settimana Rossa!
“Cosa fare nella settimana rossa e come farlo?” Questa è la domanda più frequente che ci è stata rivolta. Dobbiamo promuovere e svolgere iniziative in modo responsabile, per non aggravare la situazione creata dalla criminale gestione dell’emergenza sanitaria da parte della classe dominante, delle sue istituzioni e autorità, ma in modo risoluto, perché l’unica soluzione positiva viene dalla classe operaia e dalle masse popolari organizzate. Ne abbiamo indicate alcune di cui saremo promotori o di cui proponiamo la discussione e l’organizzazione nel Comunicato del 9 aprile a cui rimandiamo.
Compagni, il governo Conte con l’ultimo DPCM dell’11 aprile ha inanellato l’ennesimo baciamani a Confindustria che imperterrita pretende la riapertura delle attività produttive non essenziali. Solo alcuni giorni prima, offuscato dal successivo teatrino scatenato da Conte, Meloni e Salvini, il governo ha capitolato di fronte ai potentati dell’Unione Europea sottoscrivendo un intesa che, chiacchiere a parte, renderà il nostro paese ancor più succube ai diktat degli speculatori e dei finanzieri associati nell’eurozona e nelle sue istituzioni.
La mobilitazione operaia (sotto forma di scioperi, astensioni dal lavoro e messa in malattia) che all’inizio dell’emergenza è stata determinante per il blocco almeno parziale delle attività produttive non essenziali, torna ad essere fondamentale per stroncare le mire dei capitalisti di Confindustria, per imporre al governo Conte le misure necessarie a fare fronte all’emergenza, per fermare i suoi accordi con l’Unione Europea, per contrastare le operazioni repressive e di controllo sociale imposti con il pretesto del contagio, per far avanzare il movimento per la costituzione di un governo di emergenza popolare.
Compagni, perché la situazione dispieghi le sue potenzialità, c’è bisogno di comunisti che non si lasciano intrappolare nell’attesa del ritorno alla “normalità”, nel consigliare misure che l’attuale governo succube delle Larghe Intese non può attuare, nel rattoppare le cose con le opere di bene che consiglia Bergoglio. Facciamoci trovare ai nostri posti! Per una Settimana Rossa in cui la resistenza della classe operaia e delle masse popolari alla crisi sanitaria, economica e sociale trovi in ogni luogo l’orientamento dei comunisti, di cui oggi più che mai c’è bisogno!