[Internazionale] Mailbombing per sostenere il rientro degli italiani all’estero!

Mailbombing per fare pressione su Di Maio e i suoi collaboratori!

Da settimane la Farnesina, in via ufficiosa e mai ufficiale, promette fantomatiche soluzioni di rientro agli italiani all’estero, in attesa di rientrare in Italia con un volo umanitario o il primo “volo utile”.

Di fronte a questa situazione sono nati gruppi facebook di protesta dove cittadini italiani sparsi in tutto il mondo denunciano la malagestione di ambasciate e consolati nell’organizzazione del rientro, cercando anche di sostenersi a vicenda. La situazione è ben spiegata dall’interrogazione parlamentare del Senatore De Falco, che riportiamo integralmente, e che si può estendere alla maggior parte dei casi:

Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01465Atto n. 3-01465 (con carattere d’urgenza). Pubblicato il 1 aprile 2020, nella seduta n. 204

DE FALCO- Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -Premesso che:sarebbero circa 50.000 gli italiani in attesa di rientro in Italia, bloccati in varie parti del mondo dall’emergenza dovuta all’epidemia di coronavirus e, di questi, circa 300 solo in Honduras;si tratta di cittadini italiani in difficoltà, che non possono rientrare in Italia a meno che non paghino una cifra che si aggira intorno ai 1.500 euro, non avendo nemmeno il rimborso per il biglietto del rientro;risulta all’interrogante che la linea della Farnesina sarebbe quella di fare accordi con privati, coprire solo una parte del costo dei voli e mettere a carico degli italiani che devono rientrare il resto della spesa. Sembra che addirittura il Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale non si occuperebbe di coordinare i rientri, limitandosi a comunicazioni informali, non ufficiali. Se tale circostanza corrispondesse al vero, avrebbe il senso di un sostanziale disconoscimento di ogni responsabilità;si tratta, a parere dell’interrogante, di una situazione da appurare rapidamente, che, se confermata, sarebbe inaccettabile, anche in ragione del costo sostenuto dalla compagnia Alitalia per mantenere gli slot volo, ossia il diritto di volare sulla tratta, poiché il vettore italiano effettua a tal fine molti viaggi settimanali di andata e ritorno per gli USA,anche a vuoto, con evidente sperpero di risorse; senza considerare quanto lo Stato ha speso per la compagnia aerea e l’esborso che ancora dovrà sopportare in questi giorni;pertanto allo Stato italiano costerebbe poco o nulla organizzare per gli italiani un viaggio di ritorno, in particolare dall’Honduras, utilizzando la compagnia di bandiera che è impegnata in voli senza passeggeri;si deve tenere presente che a molti cittadini italiani scadranno i visti e che, se non rientreranno in tempi brevi,potrebbero avere problemi legali nei vari Paesi dove sono costretti a permanere anche contro la loro volontà, senza considerare che potrebbero perdere il lavoro in Italia, dato che in molti usufruiscono di ferie, permessi, congedi e chela situazione non può essere protratta ancora a lungo,si chiede di sapere quali iniziative urgenti di sua competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per dare garanzia ai cittadini italiani e per far rientrare coloro che sono bloccati all’estero, e segnatamente dall’Honduras, non perdendo ulteriore tempo e consentendo loro di non restare ostaggi di una situazione di cui non hanno alcuna colpa.”

Riportiamo a tal proposito in appendice anche un articolo dal blog “Giornalia”.

Per questi motivi, indichiamo a tutti i solidali con gli italiani all’estero in attesa di rientro, di fare pressione sui vertici della Farnesina e di partecipare alla mailbombing (l’invio di mail dalle proprie caselle di posta) di protesta e sollecito al Ministero degli Esteri, riportando il testo qui di segui integralmente e inviarlo agli indirizzi segnalati:

indirizzi

FOIA@esteri.it

urp@esteri.it

unita.crisi@esteri.it

OGGETTO: DI MAIO, RITORNA A BORDO DEL MINISTERO! PER L’IMMEDIATO RIENTRO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

All’attenzione del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio

PER IL RIENTRO IMMEDIATO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Salve Ministro Luigi Di Maio,

tramite l’interrogazione parlamentare del Senatore Gregorio De Falco (Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01465) sono venuto/a a conoscenza della vergognosa gestione da parte del Suo Ministero del rientro degli italiani all’estero, che, per cause non riconducibili alla loro volontà, sono impossibilitati a rientrare.

Ritengo vergognoso che si chieda agli italiani all’estero di rientrare a proprie spese, a seguito di enormi esborsi, quando Alitalia, nostra compagnia di bandiera, per mantenere gli slot-volo fa molti viaggi a vuoto “da e per” l’estero. Quanto ci costano? E perchè non vengono messi a disposizione i mezzi della nostra compagnia di bandiera, già lautamente sovvenzionata negli anni scorsi con finanziamenti pubblici, per far rientrare i nostri connazionali?

Chiedo il rientro immediato degli italiani all’estero, che rischiano oltre all’esposizione al Covid-19 e l’impossibilità di accedere ad eventuali cure adeguate se non a proprie spese, di perdere il proprio lavoro in Italia per colpa delle lungaggini del Ministero o peggio di incorrere in problemi legali nei paesi in cui si trovano per le scadenze di visti e permessi.

Ministro Luigi Di Maio, torni a bordo del suo Ministero e si assuma la responsabilità di far rientrare in Italia i nostri connazionali immediatamente e gratuitamente!

Data

Firma

***

Interrogazione parlamentare di De Falco: italiani dimenticati in Honduras.

La maggior parte de Los Olvidados prima di essere semplici turisti sono lavoratori che rischiano di perdere l’impiego

Nel silenzio dei media nazionali e del Ministero degli Esteri, l’unica voce che si alza è quella del Comandante De Falco. Infatti l’atto n. 3-01465 (con carattere d’urgenza) è l’Interrogazione Parlamentare pubblicata il 1 aprile 2020, nella seduta n. 204 richiesta da De Falco al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Nella nota si sottolinea che “sarebbero circa 50.000 gli italiani in attesa di rientro in Italia, bloccati in varie parti del mondo dall’emergenza dovuta all’epidemia di coronavirus” e sessanta di questi in Honduras. “si tratta di cittadini italiani in difficoltà”. Tra le altre informazioni risulta particolarmente evidente un’assonanza con la nostra intervista pubblicata domenica 5 aprile in cui l’intervistata afferma una cattiva gestione delle comunicazioni. De Falco infatti sottolinea: “sembra che addirittura il Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale non si occuperebbe di coordinare i rientri, limitandosi a comunicazioni informali, non ufficiali. Se tale circostanza corrispondesse al vero, avrebbe il senso di un sostanziale disconoscimento di ogni responsabilità”. Sostanzialmente il Comandante attribuisce al Ministero lo stesso atteggiamento di Schettino. Una mancanza all’adempimento dei propri doveri e responsabilità.

L’interrogazione inoltre mette in luce che gli italiani in Honduras e anche chi scrive ignorava “si tratta, a parere dell’interrogante, di una situazione da appurare rapidamente, che, se confermata, sarebbe inaccettabile, anche in ragione del costo sostenuto dalla compagnia Alitalia per mantenere gli slot volo, ossia il diritto di volare sulla tratta, poiché il vettore italiano effettua a tal fine molti viaggi settimanali di andata e ritorno per gli USA, anche a vuoto, con evidente sperpero di risorse; senza considerare quanto lo Stato ha speso per la compagnia aerea e l’esborso che ancora dovrà sopportare in questi giorni; pertanto allo Stato italiano costerebbe poco o nulla organizzare per gli italiani un viaggio di ritorno, in particolare dall’Honduras, utilizzando la compagnia di bandiera che è impegnata in voli senza passeggeri”.

La maggior parte de Los Olvidados (i dimenticati) prima di essere semplici turisti, sono lavoratori che rischiano di perdere l’impiego a causa di un mancato rientro.

“Si deve tenere presente che a molti cittadini italiani scadranno i visti e che, se non rientreranno in tempi brevi, potrebbero avere problemi legali nei vari Paesi dove sono costretti a permanere anche contro la loro volontà, senza considerare che potrebbero perdere il lavoro in Italia, dato che in molti usufruiscono di ferie, permessi, congedi e che la situazione non può essere protratta ancora a lungo, si chiede di sapere quali iniziative urgenti di sua competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per dare garanzia ai cittadini italiani e per far rientrare coloro che sono bloccati all’estero, e segnatamente dall’Honduras, non perdendo ulteriore tempo e consentendo loro di non restare ostaggi di una situazione di cui non hanno alcuna colpa”.

Dunque, chi scrive si chiede:

  • cosa sta facendo il Ministero degli Affari Esteri;
  • cosa stanno facendo i giornali nazionali, oltre a pubblicare improbabili quanto mediocri e parziali ricerche scientifiche sul covid che non fanno altro che diffondere ulteriore panico.

Per cui mentre la vecchia carta stampata fa a gara su chi ha lo starnuto più lungo o su quanti animali a quattro zampe sono stati contagiati dall’uomo-covid, nel mondo ci sono persone che rischiano di perdere il lavoro, e forse anche la vita, in paesi in cui il sistema sanitario (sembra impossibile ma è così) è più disorganizzato di quello italiano.

Sarebbe il caso di dare voce ai senza voce, magari qualche Ministro ritorna a bordo ca…!!!

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