Nelle ultime settimane l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria ha fatto emergere con prepotenza quanto gli interessi della classe dominante siano contrapporsi rispetto a quelli della classe operaia e delle masse popolari. Nonostante la necessità di fermare temporaneamente le aziende e scongiurare così una carneficina, per Confindustria e i padroni la legge della concorrenza continua a venire prima di tutto, anche prima della salute degli operai che gli sono indispensabili per continuare la scalata verso il maggior profitto possibile.
La chiusura delle aziende non necessarie al superamento dell’emergenza è stata solo un tentativo maldestro da parte del Governo Conte 2 di gestire l’emergenza, posto che a distanza di 10 giorni tante aziende strategiche hanno riavviato la produzione previa decisione dei Prefetti prontamente invocati dai Padroni.
La soluzione dell’emergenza non va lasciata nelle mani del Governo e dei suoi mandanti perchè servono misure concrete ed urgenti che solo un Governo di Emergenza espressione della classe operaia e delle masse popolari è in grado di attuate, e servono subito. Si tratta di misure che oggi solo gli operai, organizzandosi e coordinandosi tra loro e con il personale sanitario in lotta per la tutela della salute e per un lavoro sicuro e dignitoso, possono e devono iniziare a prendere.
Far fronte all’emergenza da Covid-19 vuol dire che gli operai devono organizzarsi per:
- Mantenere chiuse le aziende non necessarie al superamento dell’emergenza fintanto che questa non sarà superata con garanzia di salario pieno;
- Garantire la sicurezza nelle aziende che serve tenere aperte, poiché necessarie, attraverso il rifornimento di DPI idonei e turnazioni ben studiate per evitare assembramenti;
- Riconvertire le aziende per produrre quanto necessario a superare l’emergenza (mascherine, respiratori ecc..);
- Mobilitarsi nei propri quartieri costruendo o collaborando con le brigate di solidarietà attiva per garantire i beni e i servizi essenziali a quella fetta delle masse popolari più esposta a rischi in caso di contagio (anziani, immunodepressi ecc..).
Rilanciamo il videomessaggio di Piero Azzoli, operaio FCA di Cassino (RM) e di Gianluca Marinai, operaio della Solvay (LI), entrambi militanti del Partito dei CARC. Riportiamo inoltre la mobilitazione organizzata sabato 4 aprile dal SOA, Sindacato Operai Autorganizzati del Molise: Cittadini “armati” di mestoli e pentole hanno protestato dai loro balconi per la sanità pubblica e contro le politiche della regione che ha provveduto nel tempo a chiudere reparti e interi Ospedali oltre che a ridurre il personale. Misure e mobilitazioni proposte e realizzate direttamente dagli operai che possono e devono moltiplicarsi ed estendersi fino a prendere in mano le sorti del Paese!
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Gianluca Marinai, operaio della Solvay e militande nella Sezione di Cecina del P. CARC
Piero Azzoli, operaio FCA di Cassino, militante della sezione di Cassino del P. CARC