Solidarietà internazionalista: Viva Cuba, avanguardia della ricerca e della sanità!

Riprendiamo
dall’Agenzia Stampa “Staffetta Rossa”.

“Per molto tempo
abbiamo assistito al “mantra” dell’eccellenza del sistema sanitario italiano
nel mondo. In effetti, così è stato per diversi anni dopo che le lotte dei
lavoratori hanno imposto la garanzia del diritto ad una sanità pubblica,
gratuita e accessibile a tutti e finché il movimento comunista, ancora forte
nel mondo e in Italia, ha tenuto alta la bandiera della lotta in difesa e per
l’estensione dei diritti delle masse popolari.

Con il declino del
movimento comunista, però, è iniziato il progressivo smantellamento della
sanità pubblica, proprio dietro al paravento dell’eccellenza italiana. (…) La
situazione è talmente grave che le autorità italiane sono state costrette a far
riferimento agli specialisti di uno dei migliori sistemi sanitari al mondo,
quello cubano, interamente pubblico e accessibile a tutti e all’avanguardia in
termini di competenze tecniche e ricerca scientifica: non era mai successo
prima d’ora che brigate di medici cubani avessero messo piede in un paese
imperialista come l’Italia per sostenere degli interventi in ambito sanitario e
sembra che una simile operazione sia in corso per sostenere l’emergenza
sanitaria anche in altri paesi imperialisti.

Ci si chiede come mai
il sistema sanitario cubano sia in grado di affrontare una emergenza sanitaria
come quella per il Covid-19, mentre un paese come l’Italia, nettamente più
sviluppato economicamente, non è in grado di farvi fronte se non con interventi
emergenziali.

Il sistema sanitario
cubano, nonostante l’embargo statunitense a cui collaborano gli altri paesi
imperialisti da oltre 50 anni, si basa sulla logica “socialista” della sanità:
l’estensione più ampia possibile dell’accesso alle cure mediche di ogni
livello, una importante politica di prevenzione promossa unendo interventi
economici, costruzione di strutture sanitarie di base e educazione di massa,
investimento nella ricerca e abolizione del brevetto sulle scoperte
scientifiche in campo sanitario.

In Italia già oggi
abbiamo le potenzialità tecnologiche e scientifiche, economiche, le competenze
tecniche e il personale qualificato, le strutture e le apparecchiature per
poter estendere il diritto ad una sanità gratuita ed efficiente a tutta la
popolazione. La differenza tra l’Italia e Cuba, e i primi paesi socialisti, è
l’orizzonte politico ed economico che la classe al potere persegue: il
benessere diffuso per la massa della popolazione oppure il profitto e
l’accumulazione di ricchezze per pochi. Per questo secondo motivo la sanità
pubblica in Italia è stata ed è tutt’oggi ambito di sciacallaggio, di
depauperamento delle risorse, campo di privatizzazioni. (…) Chi lotta oggi
per una sanità pubblica e gratuita di qualità deve prendere a modello queste
esperienze storiche per promuovere le proprie battaglie: dalla riapertura degli
ospedali alla requisizione della sanità privata, fino all’assistenza
territoriale e diffusa, alla prevenzione di massa (e non solo per i ricchi) e
all’accesso alle cure. Allo stesso tempo, lottare per una sanità pubblica e
gratuita oggi vuol dire lottare per una società socialista, una società che si basa
sulla partecipazione delle masse popolari alla gestione del paese: solo così ci
sarà garanzia che l’ambito sanitario non sia campo di arricchimento per pochi
ma strumento per curare il benessere di ogni individuo!

Viva Cuba, avanguardia
internazionale nella ricerca scientifica e nella sanità!”

Un inciso: oltre ai
medici cubani sono arrivati in soccorso delle masse popolari italiane anche
quelli cinesi e russi, aiuti materiali stanno arrivando anche dal Vietnam.
Nelle trasmissioni televisive e sui giornali di regime si susseguono
dichiarazioni preoccupate di politicanti e opinionisti borghesi per il “ritorno
della solidarietà internazionalista dei tempi dell’URSS”. Devono evocare lo
“spettro del comunismo” e della Guerra Fredda per cercare di rendere presentabile
la sottomissione dell’Italia alla NATO, alla UE e al Vaticano. “Alleati” che
aleggiano come avvoltoi sul nostro paese.