In queste ultime settimane, le limitazioni dovute all’emergenza Coronavirus e le diverse condizioni della lotta di classe ci hanno imposto di esplorare tipi di attività per certi versi “nuove” o poco utilizzate, come le iniziative in diretta Facebook e i video di propaganda. L’attività dei comunisti non deve fermarsi e come Partito ci stiamo sperimentando nell’utilizzare al meglio anche i canali telematici e i social network. Così facciamo in modo che questi strumenti creati dalla classe dominante per intossicare e disinformare, diventino un’arma in più per portare un orientamento e un messaggio di riscossa alle masse popolari che ora più che mai hanno bisogno di organizzarsi per affrontare l’emergenza e soprattutto quello che verrà “dopo”.
Cecina (LI). Il 14 marzo la sezione ha tenuto il suo dibattito congressuale tramite una diretta Facebook. La neo-eletta segretaria Mariangela Nasillo ha introdotto l’iniziativa il cui tema era “Quale governo serve al paese?”, mettendo in luce il fatto che oggi il governo fa gli interessi dei capitalisti e della borghesia invece che quelli delle masse popolari: gli appelli all’unità nazionale sono solo un grande imbroglio, dal momento che le misure prese sono mirate a salvaguardare innanzitutto le banche e Confindustria. La soluzione è quindi l’organizzazione dal basso degli operai e delle masse popolari: solo un governo loro emanazione e da loro direttamente controllato potrà prendere misure realmente efficaci per contrastare la crisi e i suoi effetti peggiori. I compagni hanno riportato esempi di organismi locali mobilitati sulla questione sanitaria e ambientale (particolarmente sentita a Cecina, città vessata da decenni di incuria dei territori e inquinamento incontrollato delle industrie chimiche) come il Comitato di Salute Pubblica (di cui abbiamo già scritto su Resistenza 02/20 a proposito delle mobilitazioni contro il 5G), Seminando Futuro, Cecina Pulita e il Movimento Ambientalista Cecinese. Due compagni operai della sezione hanno parlato della necessità impellente di organizzarsi dentro le fabbriche ma anche fuori: per esempio la sezione si è fatta promotrice della costituzione di una Brigata di Solidarietà formata da operai che in questo momento sono a casa dal lavoro a causa del Coronavirus.
Milano. Mercoledì 18 marzo la sezione “Teresa Noce” ha tenuto un’iniziativa via Facebook dal titolo Corrispondenze Video dalla quarantena. L’iniziativa è stata pensata come un ponte per far conoscere e collegare le esperienze di organizzazione dal basso che si stanno dispiegando in questi giorni in Lombardia e in tutta Italia. Gli interventi dei compagni si sono concentrati sul mostrare come la lotta di classe in questa fase di emergenza non è sospesa, ma anzi si acuisce perché sono le misure stesse prese dal governo che evidenziano che le classi esistono e che borghesia e masse popolari hanno interessi opposti e inconciliabili. Tanti sono stati gli esempi di mobilitazioni operaie che hanno imposto le misure che il governo sta prendendo e hanno anche mostrato il senso di responsabilità e lungimiranza della classe operaia (operai che continuano a lavorare per produrre più bombole di ossigeno come alla Tenaris Dalmine, donazioni di sangue massicce degli operai Whirlpool di Napoli, donazioni di mascherine e disinfettanti dal Si Cobas di Piacenza, ecc.). È stato evidenziato come l’emergenza ha spazzato via le scuse che le autorità borghesi hanno accampato per decenni per non prendere misure a favore delle masse popolari: il ritornello “non si può fare, non ci sono i soldi, ecc.” è stato smentito dalla pratica. Il governo ha dimostrato che se le cose si vogliono fare, allora si possono fare, e anche con una certa velocità.
L’iniziativa si è contraddistinta per l’interattività con chi stava seguendo la diretta e chi nei giorni precedenti aveva inviato dei contributi alla discussione. I compagni hanno dato delle risposte o spunti per approfondire il dibattito, mostrando anche alcuni sbocchi pratici (proposta di mappature delle strutture sanitarie private, adesione alla campagna “Fazzoletti Rossi”, organizzazione di flash mob a livello di quartiere, ecc.). La sezione ripeterà questo appuntamento con cadenza settimanale, quindi invitiamo tutti a mettersi in contatto con essa e dare un contributo attivo all’iniziativa.
Videomessaggi
Il nostro segretario nazionale Pietro Vangeli ha registrato un videomessaggio in cui fa un’analisi generale della situazione e di cosa succederà “dopo”, evidenziando come il sistema capitalista abbia mostrato ancora più chiaramente i suoi limiti e ponendo la costruzione del socialismo come unica soluzione positiva per le masse popolari. Le sorti del paese e di tutti gli Stati del mondo dipenderanno non da quello che faranno i governi borghesi ma da come agiranno i comunisti e le masse popolari organizzate. Per questo dobbiamo alimentare sempre di più il lavoro tra gli operai e le masse popolari, spingendoli ad occuparsi della gestione dell’emergenza in tutte le sue forme per evitare “arraffa arraffa” e speculazioni e imponendo al governo Conte di prendere tutte quelle misure che servono per far fronte all’emergenza e di mantenere le più progressiste tra esse (assunzioni di personale sanitario, riduzione dell’inquinamento, blocco degli sfratti, ecc.) anche una volta sconfitto il Coronavirus.
Anche i segretari Federali della Toscana (Silvia Fruzzetti), Lombardia (Claudia Marcolini) e Campania (Igor Papaleo) hanno prodotto dei contributi video. Dall’ospedale di Careggi a Firenze e dal San Raffaele a Milano, le compagne hanno portato la loro solidarietà ai lavoratori della sanità costretti a lavorare in condizioni tutt’altro che dignitose ed esposti al pericolo del contagio a causa dell’inadeguata o mancata fornitura di dispositivi di protezione individuali; hanno denunciato i tagli alla sanità pubblica degli ultimi decenni e le mancate requisizioni degli ospedali e delle cliniche private, richiamando amministratori locali e governo alle loro responsabilità e doveri, facendo appello alle forze progressiste del paese, ma soprattutto alle masse popolari e ai lavoratori tutti a pretendere l’attuazione delle misure d’emergenza realmente utili a contrastare il Coronavirus.
Da Napoli il segretario Federale ha invece posto l’accento sulle tantissime e sempre più dispiegate mobilitazioni della classe operaia e delle organizzazioni popolari locali: dagli operai FCA, Whirlpool e del porto di Napoli, alle Brigate di Solidarietà attive in tutta la regione, ai comitati per il diritto alla salute e alla Consulta Popolare Sanità e Salute di Napoli. Sono questi esempi che indicano la strada al resto del paese e che illuminano la via anche per chi oggi non sa in che modo mobilitarsi per far fronte all’emergenza e alle sue conseguenze.
Il Segretario della Sezione di Reggio Emilia Andrea Scarfone si è rivolto direttamente ai lavoratori della regione, passando in rassegna le mobilitazioni operaie dei giorni precedenti e ribadendo la solidarietà agli operai del Si Cobas di Modena. Anche il compagno si è soffermato sulla situazione del sistema sanitario emiliano allo sbando, ribadendo la necessità di anteporre la salute collettiva alla proprietà privata di ospedali, posti letto e macchinari sanitari. Ha concluso anche lui con un appello all’organizzazione sui territori, parlando principalmente ai giovani che in queste settimane sono costretti a stare a casa e che hanno una sana spinta a mobilitarsi per i problemi della collettività (vedi l’articolo sulle Brigate di Solidarietà qui di seguito).