Giovane deceduto per Covid 19 nel call center Gruppo Distribuzione di Roma.
Luogo di lavoro pericoloso anche prima del Corona Virus!
Raccogliamo la testimonianza di una ex dipendente di “Gruppo Distribuzione”, il call center di Roma (situato in via Faustiniana 28 nella zona industriale dellla Tiburtina) presso cui lavorava il giovane di 34 anni positivo al Covid 19, deceduto nella notte del 21 marzo.
“Era un luogo di lavoro pericoloso anche prima dell’emergenza da Corona Virus. Ho lavorato lì per un anno e sono stata malata per quasi tutti i mesi invernali. Ho preso addirittura la mononucleosi! Ho girato vari call center romani negli ultimi anni ma credo che Gruppo Distribuzione abbia un triste primato per quanto riguarda sovraffollamento e incuria nelle più elementari norme per la tutela della sicurezza dei lavoratori.”
Continua il racconto della lavoratrice “poi un giorno, cosi come se niente fosse, gira fra i colleghi la notizia che un ratto morto era stato trovato in un condizionatore. Da quanto tempo fosse li e come ci fosse finito non ci è mai stato detto. Nessuno dei dirigenti aziendali si pose il problema di capirlo. Qualcuno scatta una foto che mi arriva sul cellulare. Non ho cancellato la foto perché, anche se non lavoro più lì da diverso tempo, ho sempre temuto che prima o poi sarebbe successo qualcosa di grave in quell’azienda. Me ne andai perché non riuscivo più a tollerare le condizioni di lavoro e l’arroganza dei capi. “
L’edificio che ospita l’azienda è una vecchia struttura precedentemente occupata da uffici Telecom. All’interno dell’edificio, ci spiega la ex dipendente, tutto sembra rimasto come negli anni ’90, da quando Telecom appunto, ha lasciato la struttura.
Gruppo Distribuzione non deve riaprire prima di aver messo in sicurezza l’intera struttura! Non deve riaprire se non può garantire la salute e condizioni lavorative dignitose per i lavoratori! Deve garantire il salario pieno o il lavoro agile (smart-working) a tutti i lavoratori fin quando non avrà eseguito tutti i lavori necessari!
Dice ancora la lavoratrice “ai padroni dell’azienda che finora hanno guadagnato anche risparmiando sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori dico di vergognarsi! Da quanto sta emergendo l’azienda ha iniziato a muoversi per attuare le misure anti contagio in grandissimo ritardo, facendolo in maniera approssimativa e trascurando tantissime situazione a rischio (a quanto pare il bar aziendale che è di proprietà dell’azienda stessa ha continuato a rimanere aperto!). Proprio per via della situazione di sovraffollamento preesistente e delle palesi inefficienze del sistema di aereazione nella struttura, chi è a capo dell’azienda avrebbe dovuto attrezzarsi tempestivamente per attuare lo smart working e per chiudere tutto!
Questo andazzo dimostra che anche nell’attuale situazione di emergenza sanitaria, Michele Deledda, il padrone dell’azienda, non ha esitato a mettere davanti a tutto i profitti, a scapito della sicurezza dei lavoratori”.
Aggiungiamo alla giusta denuncia della lavoratrice che insieme a Gruppo Distribuzione, sono da condannare anche tutte le “prestigiose” aziende ed enti pubblici che gli affidano in appalto i loro servizi ma che non hanno in alcun modo, né ora né mai, vigilato sul trattamento riservato ai lavoratori.
Tra i servizi affidati a Gruppo Distribuzione ci sono anche il servizio 060606 del Comune di Roma e il servizio di assistenza clienti di Poste Italiane! La Sindaca Raggi che in televisione distribuisce parole di solidarietà per le condizioni dei lavoratori precari e a nero deve passare dalle parole ai fatti, intervenendo per imporre il passaggio in smart-working di tutti i servizi di assistenza telefonica che Gruppo Distribuzione gestisce, la garanzia dello stipendio pieno anche ai tanti dipendenti dei servizi outbound (che in maggioranza hanno contratti a progetto) e la chiusura immediata dell’azienda per effettuare tutti i lavori necessari a garantire la salute e la dignità dei lavoratori (nell’emergenza da Covid 19 ma anche dopo la sua fine).
Questa azienda continua ad essere attiva. Oggi ha riaperto e continuano ad essere attivi alcuni servizi!
Dalle aziende come Gruppo Distribuzione agli ospedali il corona virus uccide per la sete di profitto dei capitalisti che negli ultimi decenni, con l’avvallo delle forze politiche delle larghe intese, hanno ridotto in macerie il servizio sanitario nazionale e hanno fatto regredire le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro alla situazione precedente alle conquiste realizzate dal movimento operaio del nostro paese.
Andrà tutto bene con lavoratori e masse popolari organizzate per fare fronte all’emergenza sanitaria, economica e politica in corso. Il governo Conte balbetta di chiudere le attività produttive non essenziali ma in tutta Italia si continua a morire nei luoghi di lavoro per la non applicazione dei protocolli di sicurezza e per la sete di profitto di Confindustria e dei padroni senza scrupoli suoi affiliati (come Deledda di Gruppo Distribuzione):
Non lasciare la soluzione dell’emergenza in mano a chi ci ha generato questa situazione!
Organizzarsi e coordinarsi in ogni azienda per imporre la chiusura, a garanzia di salario pieno, delle attività produttive non essenziali, per imporre l’applicazione dei protocolli di sicurezza nelle attività produttive essenziali!