Il 13 marzo la nostra Agenzia Stampa ha pubblicato l’articolo “Iniziative di solidarietà per affrontare l’emergenza coronavirus”, nel quale era presente un primo elenco di alcune iniziative popolari sparse sul territorio nazionale organizzate per fare fronte all’emergenza COVID-19. Questa emergenza infatti ha immediati effetti non solo sulla salute, ma anche sulla tenuta del tessuto sociale e sulla vita dei soggetti più deboli, che subiscono l’isolamento dovuto alle misure restrittive imposte dalle autorità.
Sono numerosi gli esempi di organizzazioni popolari all’opera in queste ore per garantire i beni e i servizi di prima necessità alle famiglie e alle persone sole con difficoltà, portando avanti attività di babysitting e aiuto compiti, spesa e altre commissioni necessarie al sostegno delle masse popolari. Uno dei tanti esempi positivi citati è Solidarietà Popolare, organizzazione che si è formata nella zona di Milano Sud per iniziativa di alcune comunità autogestite, in particolare Gratosoglio Autogestita – GTA e ZAM. Li abbiamo intervistati per vedere più da vicino cosa fanno e per mostrare un esempio su come è possibile mobilitarsi per portare un aiuto concreto e contemporaneamente non farsi annichilire nella stretta imposta con il pretesto del COVID-19.
Lanciamo l’appello a mettersi in contatto con loro e con le altre realtà già presenti e in formazione, a formarne altre e a partecipare alle loro attività, in particolare ci rivolgiamo ai tanti giovani e ai lavoratori che oggi si trovano a casa “intrappolati” dalla propaganda di regime, che incita a non interessarsi di ciò che gli succede intorno perché “ognuno di salva da solo” e perché “ognuno può essere un appestato e un pericolo”, spendendo le proprie giornate davanti alla TV aspettando che l’emergenza passi.
L’emergenza passa non per mano di chi ci governa, ma se ognuno di noi fa la sua parte per migliorare le condizioni in cui la classe dominante ci ha relegato!
Potete spiegarci in cosa consiste la vostra iniziativa di solidarietà popolare?
In questo momento di emergenza, come realtà autogestite di Milano Sud abbiamo deciso di non interrompere le nostre attività e coordinarci per portare solidarietà alle fasce di popolazione più vulnerabili al virus, aiutando anziani e immunodepressi per spesa e commissioni, vigilando nei supermercati sull’applicazione delle misure sanitarie. Inoltre, vogliamo confrontandoci con chi è colpito dalle problematiche economiche frutto dell’emergenza per capire come affrontarla.
Da
che esigenza nasce?
Nasce, innanzitutto, dai bisogni concreti delle fasce più colpite dalla emergenza. Questa emergenza è frutto della mala gestione del problema da parte di Governo e Regione, i quali ad oggi hanno preso misure efficaci solo a scatenare il panico, provvedimenti inadeguati ad affrontare la situazione che si è creata e a trovare delle soluzioni positive. Infatti, la cura degli anziani è del tutto lasciata alle famiglie, inoltre sono tante le persone che hanno perso il lavoro o che non percepiscono più uno stipendio e molte altre ancora, come i lavoratori dei supermercati, che devono continuare a lavorare, ma senza adeguate protezioni.
Che tipo di organizzazione vi siete dati, che iniziative avete iniziato a realizzare?
Per ora abbiamo elaborato un volantino da distribuire, creato una e-mail e un numero telefonico per i contatti, organizzato tabelle di lavoro su tre turni dalle 9 alle 15 dal lunedì al sabato, ci siamo anche confrontati con i commercianti di zona per la spesa a domicilio e con il prete locale che ha lanciato un iniziativa simile. Stiamo cercando di non limitare al nostro interno la partecipazione all’iniziativa e di coinvolgere anche altri ragazzi del quartiere. Dobbiamo ancora partire con il servizio vero e proprio e quindi capire quanto la questione sia sentita e quante persone possano averne bisogno.
Siete in rete con altri organismi e se sì, quali?
Ad oggi no, ma se nascono esperienze simili in altre zone sarebbe chiaramente opportuno mettersi in rete: per scambiare esperienze, raccogliere materiali, ecc.
Quali riscontri avete avuto?
Ad oggi, abbiamo avuto riscontri da alcuni commercianti della zona, ai quali serve aiuto per la spesa a domicilio (altrimenti dovrebbero portarla direttamente loro a casa dei clienti), dal prete di zona, col quale vogliamo coordinarci, e da alcuni ragazzi del quartiere che si sono detti disponibili a partecipare all’iniziativa.
Quali
difficoltà state affrontando? Problemi con polizia, carabinieri,
ecc.?
Per ora no. Le difficoltà principali sono organizzative, ma le stiamo affrontando mano a mano che si pongono. Speriamo che il nostro transito non sia ostacolato dalle restrizioni sulla mobilità, perché sarebbe un controsenso!
In che zone di Milano operate? Come è possibile sostenervi e prendere parte alle attività?
Operiamo nella zona 5 di Milano, principalmente sui quartieri Gratosoglio e Boifava. Ci potete contattare alla mail solidarietàpopolaremisud.gmail.com o al numero 3510202781, dando le disponibilità di giorni e orario o altro tipo di aiuto come mascherine, guanti, disinfettante o altro che serva.
Anche in zone diverse?
In zone diverse può essere più utile farsi promotori di iniziative dello stesso tipo. Invitiamo chi volesse farlo a confrontarsi con noi su come costruire l’iniziativa e a coordinarci insieme per portarla avanti.