[Modena] Un altro operaio è stato ammazzato: rilanciamo lo sciopero indetto dal SI Cobas!

La società è malata: non di Covid-19, ma di capitalismo e gli ultimi avvenimenti a Modena e provincia lo dimostrano, confermando la guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia muove contro i lavoratori e il resto delle masse popolari.

Alle misure sempre più restrittive che la classe dominante sta promuovendo con la scusa del Coronavirus (stato di polizia) fanno da contro altare le reali esigenze della popolazione, ovvero un lavoro utile e dignitoso per tutti che tuteli salute e diritti e un sistema sanitario pubblico e di qualità. Ecco l’emergenza in cui la borghesia, con la sua direzione e gestione della società, ci trascina: dobbiamo opporvi un nostro piano di guerra partendo dall’imporre, con l’organizzazione e la mobilitazione dal basso, subito la moltiplicazione dei posti letto normali e di terapia intensiva, assumendo nuovo personale medico e sanitario fino a requisire le strutture private!

Nel frattempo, si susseguono con forza ed estensione, spesso senza notizia nei grandi media, i blocchi e gli scioperi negli stabilimenti perché il virus si propaga anche in catena di montaggio: i veri untori sono i padroni che per fare profitti mettono a repentaglio le nostre vite!

Non solo, ma su quelle stesse catene di montaggio si continua a morire, come è avvenuto nelle scorse ore all’Italcarni di Carpi (MO): Samuel, operaio iscritto al SI Cobas, è morto stritolato tra gli ingranaggi. Alla sua famiglia e ai suoi colleghi e compagni va il nostro cordoglio e solidarietà.

A prescindere dalle veline che padroni e servi addurranno (erano ben noti i problemi di sicurezza in azienda), questo è un ennesimo omicidio padronale. Nonostante il Coronavirus, per la fame dei padroni, si continua a morire: gli stessi padroni che vengono puntualmente beccati con le “mani nel sacco” dell’evasione fiscale. Che si vadano a prendere da questi signori i soldi per comprare attrezzature mediche per combattere il Coronavirus!

Sante Levoni, il gran capo della Alcar Uno, dove per mesi i lavoratori sotto la bandiera del SI Cobas hanno lottato e oggi affrontano a testa alta la repressione nei Tribunali e senza dimenticare la montatura giudiziaria ai danni del Coordinatore Nazionale SI Cobas, Aldo Milani, ha evaso almeno 80 milioni di euro: quanti suoi stimati colleghi fanno lo stesso?

A tutto ciò fanno eco i nove morti (ad oggi accertati) rimasti al suolo al termine della rivolta esplosa nel carcere Sant’Anna di Modena nei giorni scorsi per denunciare le infami condizioni in cui i detenuti sono costretti a vivere, aggravati dalla paura (reale) del contagio per il Covid-19 [leggi il comunicato in solidarietà con la popolazione carceraria].

Una settimana di sangue a Modena e provincia a cui bisogna porre uno stop, una volta per tutte: è questione di lotta di classe, è questione di far valere i nostri interessi.

Il “sistema Modena” è stato scoperchiato, ora è tempo di costruire il sistema dei lavoratori. Per Samuel e per tutti gli altri.

Per queste ragioni è necessario mobilitarsi ora per la salute e la sicurezza, contro lo sfruttamento e lo stato di polizia: rilanciamo lo sciopero provinciale indetto dal SI Cobas a partire dalle ore 14:00 su tutto il territorio della provincia di Modena: “FERMARSI IN OGNI AZIENDA – Chi vuole può raggiungere il presidio davanti ai cancelli di Italcarni, Via Gustalla 21/A – Carpi (MO)” si legge nel comunicato dell’organizzazione.

Soprattutto in questa fase facciamo valere i diritti di sciopero, assemblea e manifestazione (assumendo le dovute misure di sicurezza igenico sanitarie).

Combattiamo uniti:

– Chiudere temporaneamente le aziende che fanno produzioni non indispensabili con garanzia di salario pieno per i lavoratori;

– Adottare misure di sicurezza nelle aziende che serve tenere aperte: il virus si trasmette anche in catena di montaggio!;

– Organizzare disoccupati, lavoratori di aziende chiuse, studenti di scuole superiori e università in squadre locali per dare informazioni, distribuire materiali di protezione individuale, consegnare cibo e medicine di base a chi non è autosufficiente, rilevare dati e segnalare urgenze, aiutare il personale sanitario!

Di fronte all’emergenza, ci vogliono misure di emergenza! O il governo fa gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari oppure fa gli interessi dei capitalisti e degli speculatori! Mobilitarsi subito e ovunque per costituire il Governo di Blocco Popolare!

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