Rilanciamo il saluto del compagno Ulisse, a nome del CC del (nuovo) Partito Comunista Italiano, al dibattito sull’Autunno Caldo organizzato dalla sezione del P.CARC di Reggio Emilia con la partecipazione di Pietro Vangeli, Segretario Nazionale del P. CARC. Vi aspettiamo sabato 25, ore 18 presso il Circolo ARCI Gardenia.
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25 gennaio 2020
Cari compagni,
anzitutto ringrazio il compagno Luigi D’Orsi e gli altri membri della sezione di Reggio del P.CARC che ci hanno invitato a intervenire a questo dibattito e ci danno la possibilità di esporre la lezione che noi abbiamo tratto dall’esperienza dell’Autunno Caldo.
L’Autunno Caldo con la parabola delle Organizzazioni Comuniste Combattenti e in particolare delle Brigate Rosse, la Resistenza 1943-1948, il Biennio Rosso 1919-1920 sono tre episodi della lotta di classe del nostro paese su cui i fondatori del nuovo PCI hanno riflettuto profondamente per arrivare alle conclusioni illustrate nel nostro Manifesto Programma a proposito della forma che dobbiamo dare alla rivoluzione socialista e quindi delle caratteristiche che deve avere il nuovo Partito comunista per promuoverla e condurre la masse popolari organizzate a instaurare il socialismo, la sola operazione con cui porremo realmente fine al catastrofico corso delle cose, alla deriva verso la nuova guerra mondiale e al disastro ecologico.
L’Autunno Caldo ci ha mostrato la forza delle masse popolari e in particolare della classe operaia aggregata nelle aziende capitaliste, quando si ribellano: la borghesia non è in grado di far fronte ad esse solo con la repressione. D’altra parte ci ha confermato che la borghesia di fronte alla ribellione ricorre ad altre manovre. Allora fu la strategia della tensione. Attualmente è la sfiducia delle masse popolari in se stesse. La borghesia e il clero approfittano della dissoluzione dell’Unione Sovietica e del disfacimento del vecchio glorioso movimento comunista cosciente e organizzato, nascondono le vere cause dei due avvenimenti, inventano calunnie di ogni tipo e denigrano in ogni modo. Gli esponenti della sinistra borghese assecondano in mille modi la manovra della borghesia e del suo clero, diffondono sfiducia e disfattismo, denigrazione, paura, calunnie, diversioni dalla lotta di classe, disperazione.
Noi dobbiamo basarci sulla realtà. Le conquiste che la borghesia sta eliminando, i diritti dei lavoratori, il diritto di ogni adulto ad avere un lavoro stabile e un salario decente, il sistema sanitario nazionale, il diritto di tutti alla casa e all’istruzione, il diritto alla pensione e mille altre conquiste, le abbiamo strappate quando l’Unione Sovietica di Lenin e di Stalin e il movimento comunista mondiale erano forti e la borghesia temeva la rivoluzione socialista. È una verità elementare che tutti hanno modo di constatare. Non c’era paese al mondo dove una parte importante delle masse popolari non fosse mobilitata per migliorare e non avesse fiducia di essere capace di farlo.
Per questo è importante oggi che ogni persona di buona volontà capisca le cause reali della svolta che c’è stata, dell’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria sollevata in tutto il mondo dalla vittoria della Rivoluzione d’Ottobre in Russia, dalla nascita e dai successi dell’Unione Sovietica di Lenin e di Stalin, dalla vittoria in Cina della rivoluzione guidata da Mao Tse-tung, che capisca cosa fare per porre fine al disastro che non fa che aggravarsi da quando la borghesia imperialista e il suo clero hanno preso nuovamente in mano la direzione dell’umanità.
È quello che abbiamo esposto nel Manifesto Programma del nuovo PCI, è quello che abbiamo tradotto in linea strategica e in linee tattiche e che cerchiamo di applicare e migliorare in ogni contesto particolare facendo leva sulle condizioni concrete. È quello che esortiamo ogni persona generosa e di buona volontà a studiare e a verificare nella pratica.
Oggi nel nostro paese vi sono mille focolai di resistenza al catastrofico corso delle cose. I comunisti devono legarsi a questi focolai, rafforzarli, farli diventare organismi che forti e coordinati costituiranno un governo effettivamente progressista che faranno ingoiare alla borghesia e al clero, un governo che farà fronte all’arroganza e all’aggressione della NATO, dell’Unione Europea e di tutti i gruppi imperialisti del mondo, che sarà aiutato da tutte le masse popolari in rivolta e che a sua volta le aiuterà, anche con la sola sua esistenza e resistenza. La borghesia e il clero non riescono a far fronte alle masse popolari che si ribellano, mentre manipolano e hanno manipolato M5S e Lega nonostante le mille promesse che avevano fatto e che ancora fanno. Noi non mettiamo in dubbio la buona volontà e le buone intenzioni di tante persone, ma mostriamo la realtà di quello che combinano. D’altra parte basta quello che avviene in Francia, i gilets gialli e la lotta contro la privatizzazione e la riduzione delle pensioni, contro l’equivalente francese della Legge Fornero, a confermare la forza delle masse popolari quando si ribellano, a confermare la lezione dell’Autunno Caldo.
Bando alla sfiducia. Lotta a ogni forma di disfattismo. Impariamo dall’esperienza come fare a fare la rivoluzione socialista. Possiamo vincere. Dipende da ognuno di voi. Il Partito insegna a ogni persona decisa a imparare e a fare, la sostiene.
All’opera compagni! Viva la rivoluzione socialista! Viva il comunismo!
Ringrazio i presenti per l’attenzione e auguro che questa riunione dia frutti rigogliosi. Non importa quanti si è quando si inizia: l’importante è avere una linea giusta!
Il compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI.