[Toscana] Organizzarsi nella sanità pubblica per il diritto ad un lavoro utile e dignitoso e un’assistenza di qualità

Pubblichiamo questa segnalazione di un lavoratore della sanità pubblica, giuntaci in forma anonima per non incappare nella repressione aziendale che negli ultimi anni è stata “rafforzata” da codici interni e obblighi di fedeltà aziendali, di fatto usati per non far trapelare i numerosi problemi, limiti e in questo caso discriminazioni che si presentano quotidianamente in questo delicato settore.

La guerra tra poveri viene alimentata anche in questi modi subdoli (si può immaginare chi beneficerà degli “aumenti selettivi”) mentre i reparti sono smantellati e la carenza di organico è cronica; va respinta al mittente promuovendo la costruzione di organizzazioni popolari nelle aziende pubbliche, in cui i lavoratori si coordinano a prescindere da tessere sindacali, categorie professionali e reparto di impiego per legare la lotta per condizioni di lavoro dignitose e una equa retribuzione al diritto allo studio dei tirocinanti, al diritto ad una assistenza di qualità agli utenti sanciti dalla Costituzione.

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L’ASL TOSCANA CENTRO DOPO IL TENTATIVO DI DEMANSIONARE 300 LAVORATORI, PROPONE UN SISTEMA D’INCREMENTO SALARIALE CHE UMILIA SEMPRE PIU’ MIGLIAIA DI LAVORATORI!

In data 01/07/2019 la più grande azienda sanitaria toscana ha elaborato un documento denominato Protocollo d’intesa sui criteri per l’attuazione delle progressioni economiche orizzontali (cosiddette FASCE) che ha successivamente presentato ai sindacati. Tale istituto costituisce un sistema di avanzamento economico all’interno di ciascuna categoria di lavoratori tramite l’assegnazione, dopo il trattamento tabellare iniziale (corrispondente attualmente alle categorie A0 – la più bassa –  B0-Bs0,C0, D0-Ds0 – la più alta), di successivi incrementi economici nell’ambito delle risorse disponibili (acquisibili mediante il successivo passaggio da A0 a A1, da A1 a A2, da A2 a A3   e così via, fino al raggiungimento della massima posizione economica all’interno della categoria di riferimento).

La progressione economica si realizza tramite l’applicazione di criteri che possono essere così sintetizzati: esperienza acquisita (che non è sinonimo di anzianità di servizio, bensì di maggiore capacità acquisita a seguito del servizio svolto – come lo si dimostra è un enigma), risultati ottenuti, prestazioni rese con più elevato arricchimento professionale, formazione, aggiornamento e qualità prestazione individuale.

Le progressioni economiche nel Comparto Sanità sono state istituite nel CCNL 7 aprile 1999 che all’art 17 stabilisce “criteri e procedure per i passaggi all’interno di ciascuna categoria”. Detta norma demanda i criteri di selezione, procedure e modalità di svolgimento alla contrattazione integrativa decentrata di secondo livello (quella cioè che avviene a livello aziendale sulla base del contratto nazionale). La successiva disposizione dell’art. 30 stabilisce che “nel periodo di permanenza del dipendente nella propria categoria, lo sviluppo economico si realizza mediante la previsione dopo il trattamento economico iniziale, di altre quattro fasce retributive”.

L’art. 35 sempre del CCNL 1998-2001 mentre rinvia la disciplina delle progressioni orizzontali alla competenza della contrattazione integrativa in base alle risorse finanziarie esistenti e disponibili nei fondi contrattuali, fissa invece i” criteri per la progressione economica orizzontale”, da integrare in sede di contrattazione di secondo livello,  stabilendo che la progressione avviene previa valutazione selettiva in base ai risultati ottenuti, alle prestazioni rese con più elevato arricchimento professionale, all’impegno e alla qualità della prestazione individuale. Ancora in materia di criteri per la progressione economica orizzontale va tenuto conto dell’art. 3 del CCNL 2006-09 che ha previsto, quale requisito indispensabile per l’accesso alle progressioni economiche orizzontali, un periodo di permanenza minimo di 24 mesi. ,

Dal 2009 non si può più tener conto delle sole norme contrattuali per la corretta individuazione della disciplina applicabile all’istituto delle progressioni economiche, essendo intervenute in materia le norme di cui all’art 23 del d.lgs n.150 del 27 ottobre 2009 (c.d. riforma Brunetta). Detta disposizione ha infatti previsto che” Le amministrazioni pubbliche riconoscono selettivamente le progressioni economiche di cui all’articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, sulla base anche di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali e integrativi di lavoro e nei limiti delle risorse disponibili; e che “le progressioni economiche sono attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata di dipendenti, in relazione allo sviluppo delle competenze professionali ed ai risultati individuali e collettivi rilevati dal sistema di valutazione”.

L’ultimo contratto 2016-2018 attesta come requisiti di accesso ai passaggi da una fascia economica a quella immediatamente superiore un certo numero di anni di anzianità per ammissione passaggio di fascia, la valutazione delle prestazioni e dei risultati da parte del superiore gerarchico di riferimento, l’assenza di sanzioni disciplinari e ribadisce che ogni progressione avviene per selezione.

L’ASL TOSCANA CENTRO, nella sua bozza di accordo che i sindacati devono discutere in RSU e trattare con l’azienda entro e non oltre il 31/12/2019, forte delle norme contrattuali e legislative anti-lavoratori sopra menzionate e dell’atteggiamento prono dei sindacati collaborazionisti, propone passaggi di fascia per categoria in percentuale attraverso 2 livelli selettivi: Lifeline di Servizio e Fascia Selettiva. Nel primo caso l’azienda emetterà un avviso cui potranno partecipare entro la data di scadenza soltanto i lavoratori che al 31 dicembre avranno maturato determinati requisiti di anzianità e avranno riportato una valutazione positiva della performance individuale. Attraverso questo sistema un dipendente del comparto potrà fare al massimo 4 fasce e solo dopo 35 anni di anzianità di servizio. Ma le fasce per tutte le categorie sono almeno 5 oltre la posizione iniziale zero (per la categoria D-Ds sono 6). Nel secondo caso, l’Azienda emetterà un bando con il quale pubblicherà la percentuale dei passaggi di fascia attribuibili per ogni dipartimento, profilo, categoria e fascia, cui gli interessati potranno partecipare entro la data di scadenza.  La selezione tra i dipendenti terrà conto dei seguenti criteri: 1. Esperienza professionale, sviluppo e certificazione delle competenze. 2. Valutazione della performance individuale (scheda di valutazione) 3. Ratifica da parte del dirigente della premialità per il passaggio o la motivazione della non ratifica.

Secondo i sindacati concertativi, a causa dei dieci anni di blocco legislativo che hanno impedito la rivalutazione dei fondi contrattuali decentrati, è oggi impossibile assegnare una fascia a tutti i lavoratori dipendenti della Asl Toscana Centro, come era consuetudine dopo ogni rinnovo contrattuale. Per loro non si può fare altro che accettare le selezioni per incrementi salariali di pochi spiccioli inadeguati al costo della vita!

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