[Milano] Fermare il consumo di suolo: una battaglia politica!

Fermare il consumo di suolo a Milano! Aderire al corteo per il Parco Bassini!

 

I fatti (dalla convocazione del corteo):

All’alba del 2 Gennaio 2020 il Rettore del Politecnico di Milano, con la complicità del Comune di Milano e dell’assessore Pierfrancesco Maran, ha fatto partire i lavori di abbattimento degli alberi del Parco Bassini.
Il Parco del Campus Bassini e le vie limitrofe sono state bloccate da quasi un centinaio tra celere e digos per consentire l’accesso dei mezzi di lavoro dell’impresa.

Studenti, docenti e residenti che stavano presidiando il Parco nulla hanno potuto contro la prova di forza messa in campo dal Politecnico e dal Comune di Milano.

Delle commissioni tecniche su impatto e compensazione – accolte da Pierfrancesco Maran in Commissione Ambiente il 6 Dicembre – non s’è più saputo nulla, e sempre a nulla sono valse le richieste del Comitato di sedersi attorno a un tavolo per discutere delle alternative.

Perché aderire?

La Sezione di Milano “Teresa Noce” del Partito dei CARC aderisce al corteo per il Parco Bassini e contro il consumo di suolo a Milano, che si terrà il 9 Gennaio alle h 17.30 da Largo Volontari del Sangue e chiama ad aderire le forze politiche e progressiste della città, i comitati ambientali, gli studenti che nei mesi scorsi hanno partecipato alle mobilitazioni del Fridays for Future, i lavoratori, i comitati di quartiere, per il diritto alla casa, alla salute e all’istruzione pubblica e di qualità, quanti hanno a cuore la tutela dell’ambiente, la salvaguardia delle aree verdi e la salute.

Quanto emerge dal racconto pubblicato dalle forze promotrici del corteo, è indicativo del vero volto della giunta che sta guidando Milano e delle volontà e scelte politiche di Sala e dei suoi assessori. Non ci sono opere di green washing e dichiarazioni che tengano di fronte all’evidenza: il PD è il partito del cemento e della speculazione edilizia, come tale si è comportato e si comporterà anche in futuro.

Ciò che è stato fatto al Parco Bassini, per interessi meramente monetari, è un assaggio di quello che il Comune di Milano si appresta a fare con il PGT, appropriandosi indebitamente di suolo per farne oggetto di profitto per privati.

Quello che è successo al Parco Bassini riguarda tutti, perché:

–        Attiene a come viene amministrato e governato un territorio. Esattamente come sono state disattese le promesse fatte ai comitati che si stanno battendo per il Parco Bassini e sono rimaste inascoltate le loro rivendicazioni e proposte di soluzioni alternative, così vengono disattese e rimangono inascoltate le rivendicazioni dei tanti comitati attivi su Milano (quelli dei quartieri periferici per risolvere i problemi di sicurezza e degrado, della sistemazione delle strade, quelli per il diritto alla casa, quelli per la difesa del trasporto pubblico ecc.);

–        Attiene a come viene amministrato il patrimonio pubblico e in generale le aree verdi: negli interessi dei cittadini e tutelando i beni comuni o negli interessi e a favore dei privati che possono trarne profitto. Anziché restaurare e rimettere in funzione edifici già esistenti Sala e la sua giunta preferiscono costruire “cattedrali nel deserto”, far marcire i vecchi edifici e crearne di nuovi, facendo del pubblico una macchina da soldi per speculatori, affaristi, cosche mafiose, amici degli amici. Una situazione che si ripete in ogni ambito (da Expo alle Olimpiadi, dalla gestione del patrimonio immobiliare pubblico agli scali ferroviari, in ATM e fino al PGT).

Fermare il consumo di suolo a Milano è quindi principalmente una battaglia politica, che riguarda tutti i comitati che si muovono a Milano, non solo quelli che si occupano delle questioni ambientali.

Fare della battaglia contro il consumo di suolo una battaglia politica significa: ampliare il fronte per il Parco Bassini e contro il consumo di suolo a Milano, coordinare le forze politiche e i comitati anche quelli che non si occupano direttamente di ambiente ma che hanno a cuore il futuro di Milano e gli interessi della collettività, dichiarare uno stato di agitazione permanente e far diventare la difesa dei beni comuni un problema di ordine pubblico. Costruire una mobilitazione che costringa il Comune a fare marcia indietro e che ponga i comitati coordinati fra loro come vera forza politica che decide su quello che deve essere fatto o meno in città, avendo come metro di misura la difesa e la tutela dei beni comuni, dei diritti e degli interessi delle masse popolari.

Per maggiori info, rimandiamo all’evento https://www.facebook.com/events/586742975203125/

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

La lotta per la formazione

La formazione è un pilastro dell’attività del P.Carc. Si...

Manuale di Storia contemporanea

La conoscenza della storia è uno strumento della lotta...

4 novembre in piazza: appello del Calp di Genova

Unire le lotte e le mobilitazioni contro la guerra...

Quando i sionisti attaccano hanno paura della verità

Liliana Segre e la denuncia all'attivista Cecilia Parodi