Trasmettiamo di seguito la lettera agli operai SANAC che il Comitato di Partito “Aurora” del (n)PCI ha diffuso qualche giorno fa in merito alla vertenza della SANAC di Massa. Gli operai SANAC sono stati protagonisti negli ultimi mesi di numerose mobilitazioni, tra cui il blocco della via Aurelia.
Buona lettura.
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La battaglia degli operai Sanac
Affondare il colpo per salvare la fabbrica!
Operai della Sanac di Massa, siete protagonisti della azione politica nella vostra città. I padroni vi tengono in sospeso, i politici si spendono in promesse che mai mantengono, e se le fanno è per pressione vostra. Non è forse sempre più chiaro che se qualcosa si muove in questa società è perché gli operai si muovono? Quanti sono gli esempi che mostrano che gli operai in lotta costringono a muoversi sindacati, partiti e padroni? A Massa avete visto in azione gli operai della Rational: la loro lotta contro la chiusura della fabbrica è diventata il centro dell’attività politica in città, ha avuto risonanza in tutto il paese e solidarietà dalle più importanti fabbriche della Toscana e oltre. A Figline Valdarno la lotta degli operai per difendere la fabbrica che Pirelli pochi anni prima aveva venduto a Bekaert e che Bekaert chiudeva dall’oggi al domani, è stata centro di azione politica a livello regionale e oltre. Sia alla Rational come alla Bekaert come nel 2013 alla Ginori di Sesto Fiorentino gli operai hanno deciso loro la direzione e il ritmo dell’azione: hanno occupato la fabbrica ed è stata l’occupazione a farli protagonisti, a obbligare tutti gli altri a fare quello che loro volevano e anche a portarli alla vittoria, fino a quando è stata portata avanti con determinazione, come alla Ginori, dove la chiusura è stata impedita dagli operai in lotta.
Non è nemmeno necessario che guardiate tanto in là per comprendere che veramente gli operai ottengono ciò che vogliono e ciò che è giusto per tutti, quando si mostrano padroni della fabbrica e della città, come quando occupano le vie di comunicazione. Avete occupato la statale Aurelia ed ecco che ArcelorMittal ha subito dichiarato che proroga l’offerta di acquisizione dell’azienda fino al prossimo dicembre. Vedete come l’orecchio del padrone sente gli operai in lotta anche a mille chilometri di distanza. L’occupazione della fabbrica e del territorio è messaggio che arriva subito, perché mette paura: è segno del potere della classe operaia, il potere che porta alla società dove la classe operaia sarà dirigente, la società socialista. Arriva subito, mentre quando si mette in mano il messaggio ad altri, ai sindacati o ai politici locali perché lo portino a Roma, al MiSE, perché il MiSE lo porti ai padroni o arriva fuori tempo massimo o non arriva, e anche di questo non mancano esempi. Gli operai della Rational e quelli della Bekaert sono usciti dalla fabbrica rispettando la scadenza del padrone, e ora tutte e due le aziende sono chiuse. Hanno delegato l’azione a sindacati e a partiti e il risultato è che centri vitali di produzione, attorno ai quali orbitavano paesi e vallate, come nel caso della Bekaert, ora sono vuoti e ci crescono gli sterpi.
La Bekaert occupata era invece diventata luogo di pellegrinaggio: ci andò pure il cantante Sting e c’era fisso il responsabile della Fiom Calosi, c’erano la sindaca di Figline, il governatore della Regione Rossi, tutti i soggetti politici inclusi quelli nuovi come Potere al Popolo e Di Maio che è venuto e poi è pure tornato. Calosi a seguito della mobilitazione ha scritto un testo che il governo ha fatto decreto, e la misura decisa a salvaguardia delle centinaia di operai Bekaert (CIG per aziende chiuse) è diventata legge dello Stato valida per centomila e più operai nelle stesse condizioni. Non è questa una splendida dimostrazione della forza della classe operaia? Quale altra ragione c’è del vostro essere deboli se non il fatto che vi sentite tali? Vi sentite così perché sono tutti a cercare di convincervi che per la vostra salvezza vi dovete affidare a questo e a quello, e a presentarvi come gran cosa il fatto che il padrone vi farà la grazia di prestarvi attenzione quando lo riterrà opportuno. Quando invece vi ergete in tutta la vostra fierezza, ecco che tutti vengono da voi come si va a corte e fanno a gara a chi più si fa vostro paladino con la lingua e con la spada, come il tipo di Fratelli d’Italia, il consigliere comunale di Massa Amorese. Il primo ottobre dice: “Io se fossi un operaio Sanac oggi non ignorerei l’ipotesi, a un certo punto, di arrivare a occupare la fabbrica. Se questo dovesse succedere io credo che tutti noi dovremmo dormire la prima notte dentro la fabbrica.” Ecco un’altra dimostrazione della forza della classe operaia, che a uno di un partito di destra e che si richiama al fascismo in molti modi e occasioni strappa le parole “occupazione della fabbrica” e “mi impegno a dormirci anch’io”.
Questa però, dalla destra estrema fino alla estrema sinistra, è tutta gente che fa marcia indietro veloce come la luce, Il Fratello d’Italia “fa ipotesi”, dice che si parte a “un certo punto” (quale?) e che se la cosa si fa lui “crede” che ci sarà. Parole e impegni dei politici valgono zero e lo insegna Matteo Renzi, quello che cambia linea a seconda di quale mangiatoia trova, così come valgono zero parole e impegni dei padroni, come i Bekaert che chiudono una fabbrica per la quale un mese prima si erano impegnati a presentare un piano industriale, come valgono zero parole e impegni di sindacalisti e politici che dicono di averci provato a difendervi e che se ora siete sul lastrico piangono assai ma non è loro la colpa, dicono.
Scrollatevi di dosso tutto questo. Organizzatevi subito come nucleo a difesa della fabbrica e della produzione. Non basta che il MiSE tra più di un mese dia udienza alle ragioni vostre che s’assommano a quelle dei lavoratori di altre centosessanta aziende, le centosessanta vertenze al MiSE tra le quali aspettano soluzione quella della ex Ilva di Taranto, quella della ex Lucchini di Piombino, o di Whirlpool, o di Alitalia, o di Bekaert, o della Blutec di Termini Imerese, o di Mercatone Uno, o di Auchan, o di ex Embraco, o di Almaviva, di Ex Eutelia, di ex Alcoa, di Sirti, di Stefanel, mentre si profilano le crisi delle aziende FCA e annessi. Organizzate presidio permanente alla fabbrica e per l’occupazione. Chiamatela “tenda per il lavoro” o come volete, ma che diventi punto di riferimento per voi e per gli operai della ex Pignone che sono lì di fronte a voi. Vedrete come diventerà punto di riferimento per tutti i cittadini e comitati che vogliono invertire e cioè dirigere per il verso giusto il corso delle cose. Diventerà punto di riferimento per la costruzione di un’amministrazione d’emergenza del territorio perché l’emergenza a Massa è trovare un lavoro utile e dignitoso per tutti, e non ciò di cui fantastica il cervellino del Benedetti, il fascistoide che presiede il Consiglio comunale con quei due o tre chierichetti stupidi che gli stanno attorno. Vedrete così come le cose al MiSE andranno meglio, e magari sarà il MiSE a venire da voi, come fece Di Maio. Sarete così un esempio per l’Italia intera, per le altre centosessanta vertenze, e tutti accorreranno da voi. Quello che intraprenderete sarà un cammino difficile, ma difficile era anche la strada per la montagna dei partigiani. Strada difficile, ma meglio che la “nessuna strada” di chi sta ad aspettare decisioni altrui, e cammino con il (nuovo)Partito comunista al vostro fianco, che è con voi fino alla vittoria.
Operai e lavoratori, arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano! Il primo movimento comunista italiano con il suo partito ha trasformato il paese e ci ha lasciato un patrimonio che nessuno potrà cancellare. Usiamolo come fondamento per costruire la rivoluzione socialista, per sognare, per pensare, per vedere oltre l’orizzonte della società borghese, con la libertà che la condizione clandestina consente al partito della classe operaia e che spiana il cammino verso la vittoria!
Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano
Per informazioni, vedere il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it, dove trovate anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP). Comunicazioni con il CdP Aurora al recapito theaurors@netcourrier.com.