[Lombardia] No alla chiusura della CNHI, mobilitarsi e organizzarsi per rigettare i piani del padrone e rilanciare la produzione

Ieri è stata annunciata la chiusura degli stabilimenti CNHI di Pregnana nel milanese e San Mauro a Torino, una ristrutturazione che comporterà centinaia di licenziamenti oltre che la chiusura delle aziende legate al loro indotto.

È questo il modo con cui i padroni “premiano” gli operai che si ammazzano per la produzione, obbligati a continui aumenti dei ritmi, salari da fame, giornate di cassa integrazione e insicurezza sui luoghi di lavoro come recentemente successo a Cassino. La stessa sorte è toccata e sta toccando agli operai dei vari stabilimenti del gruppo FCA, e alle aziende destinate a morte lenta o sotto attacco come Whirpool, Embraco, Bekhaert e molte altre .

Un tessuto produttivo di un intero paese che sta venendo smembrato e saccheggiato dagli speculatori a scapito dei lavoratori e della sovranità nazionale, con lo scopo di elevare la redditività della produzione e del profitto per spostare la forza lavoro in aree dove è più sfruttabile, per espandere oltremodo il business finanziario di questi capitalisti, ambito entro cui il capitale cerca e trova superiori livelli di profitti.

Questa è la coscienza sociale dei padroni; questo è il loro modo di concepire la crescita della produzione: crescita dei loro profitti e non crescita del benessere delle masse popolari con la produzione di beni e servizi utili al soddisfacimento dei loro bisogni.

Bisogna impedire questa operazione!

Gli operai devono fin da subito:

  • Mobilitarsi, e organizzarsi per salvare tutti i posti di lavoro e tenere aperte le aziende rispondendo agli attacchi del padrone con ogni mezzo, bene è stata l’ immediata proclamazione dello sciopero!

  • Costituirsi in comitati di lotta, allarmare la popolazione locale sugli effetti della chiusura dell’azienda anche sulle piccole attività produttive presenti sul territorio, coinvolgerla nella mobilitazione e legarsi ai movimenti popolari, facendo appello alle istituzioni, agli amministratori locali, e agli eletti che hanno a cuore gli interessi dei lavoratori affinché esprimano solidarietà, prendano posizione e si adoperino concretamente per impedire la chiusura.

  • Coordinarsi e legarsi alle lotte insieme agli operai degli altri stabilimenti del gruppo FCA e con tutti i lavoratori, anche degli altri settori, impegnati nelle mille vertenze che oggi sono in corso al MISE e nel paese dall’Ilva alla Sanac, dall’Alitalia alla Mercatone Uno .

  • Imporre al padrone e al governo un piano industriale elaborato dal basso grazie alle competenze di tecnici e lavoratori solidali presenti dentro e fuori dall’azienda, che metta al primo posto la salvaguardia dei posti di lavoro e la creazione di nuovi come hanno fatto gli operai della Fiat-Fca di Pomigliano o quelli della exLucchini di Piombino dove a fronte di un alto tasso di disoccupazione hanno elaborato un piano individuando centinaia di posti di lavoro.

Per vincere non servono le chiacchiere e gli annunci della dirigenza CNHI adatti solo a nascondere i reali obbiettivi dello smantellamento. Per vincere serve organizzazione! Questa è la forza della classe operaia che bisogna far valere per smascherare le menzogne e difendere, creare nuovi posti di lavoro per fermare la spirale che sta portando a morte lenta centinaia di aziende.

Organizzare le forze per farle valere, e imporre la soluzione operaia al governo e ai padroni!

Il Partito dei Carc è al fianco ed esprime la massima solidarietà a tutti i lavoratori CNHI.

Invita e sostiene tutti quegli operai e lavoratori che vogliono mettersi su questa strada a mettersi in contatto con noi .

Solo la costituzione, il rafforzamento delle organizzazioni operaie e popolari che agiscono come nuove autorità pubbliche nelle aziende e nei quartieri può dar vita ad un governo che faccia fronte agli effetti più devastanti della crisi in corso, un Governo di Emergenza Popolare, per avanzare così nella costruzione di una società Socialista.

Non sono i padroni ad essere forti, ma è la classe operaia che deve imparare a far valere la sua forza!

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