Nel mese di luglio, a fronte della decisione del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca di non assumere i vincitori della selezione per i navigator (le figure professionali istituite per affiancare i Centri per l’Impiego nel seguire i beneficiari del Reddito di Cittadinanza nella ricerca di lavoro), è nato il Comitato Navigator Campania che attraverso la promozione di scioperi della fame, presidi e sit–in davanti ai palazzi della regione e dell’INPS si sta mobilitando rivendicare l’assunzione degli oltre quattrocento selezionati (vedi su www.carc.it l’intervista a Fabrizio Greco).
La battaglia dei Navigator è un esperienza esemplare di mobilitazione per imporre l’attuazione di una delle principali misure progressiste promosse dal governo M5S – Lega contro il tentativo di sabotaggio da parte delle Larghe Intese e dei poteri forti che comandano nel paese, di cui il boss del PD campano Vincenzo De Luca è un esponente di punta. Una mobilitazione che mantiene la sua continuità nonostante la fine del governo M5S – Lega e l’insediamento del governo M5S – PD, a dimostrazione di come il suo valore vada ben al di là dell’obiettivo di rivendicare a questa o quella forza politica il mantenimento delle promesse fatte, e di come essa costituisca un’opportunità di alimentare la lotta per la creazione dei posti di lavoro socialmente necessari, per la manutenzione e la messa in sicurezza dei quartieri, per la difesa e l’ampliamento della sanità e della scuola pubblica.
A settembre c’è stato un ulteriore sviluppo della lotta, con l’avvio di un coordinamento con il Movimento di Lotta – Disoccupati “7 novembre” di Bagnoli, attraverso il presidio unitario tenuto sotto la sede dell’INPS di Napoli.
Si tratta ora di alimentare questo coordinamento, di dargli continuità realizzando direttamente la “Fase 2” del Reddito di Cittadinanza (quella delle politiche attive per il lavoro, che dovrebbe far incontrare domanda e offerta di lavoro e far arrivare le proposte ai disoccupati) senza aspettare la Regione, il Governo o il Comune ma individuando i lavori che servono nei quartieri e mobilitando i disoccupati a farli subito, come avvio di un percorso che porti alla loro assunzione in pianta stabile e al loro impiego in attività di pubblica necessità.
La lotta dei Navigator campani è la lotta di tutti i disoccupati e precari che da un capo all’altro del paese si organizzano e danno battaglia per il diritto al lavoro per tutti: dagli insegnanti ancora in attesa che si sblocchino le assunzioni, agli infermieri che si mobilitano contro i concorsi truccati, fino ai precari di ANPAL, vittime peraltro di una guerra tra poveri con gli stessi Navigator.
Il P.CARC invita a prendere esempio da questa lotta e ad unire le forze per costruire, dal basso, la nuova governabilità delle masse popolari organizzate.