A Roma il 5 ottobre!

Il 20 settembre, con il Comunicato della Direzione Nazionale “Manifestazione del 5 ottobre: il P.CARC risponde all’appello del Partito Comunistail P.CARC ha pubblicamente aderito al corteo promosso dal PC a Roma.
Il comunicato è stato inoltrato all’Ufficio Politico del PC accompagnato da poche righe per rafforzare la richiesta di “
un incontro per confrontarci sul contenuto della politica da fronte tra le organizzazioni comuniste in questa fase”.
Il 27 settembre il Centro del P.CARC ha inviato un sollecito al PC per discutere anche delle questioni organizzative e logistiche della manifestazione (pullman, orari, ecc.).

Riconoscendo il valore della manifestazione promossa dal PC e l’opportunità che offre per avanzare concretamente nel processo di unità dei comunisti, ma in assenza di un qualunque riscontro da parte del PC, il P.CARC parteciperà al corteo con una piccola delegazione di compagni e compagne riconoscibile dalla presenza delle bandiere del Partito, di un volantino, del giornale Resistenza e di uno striscione che sottolinea lo spirito unitario della nostra partecipazione e, contemporaneamente, afferma i compiti dei comunisti in questa fase: sostenere, rafforzare, sviluppare le mobilitazioni della classe operaia e delle masse popolari con l’obiettivo di farle confluire nella lotta per la rivoluzione socialista.

Ai tanti compagni e alle tante compagne che nelle scorse settimane hanno contattato il Centro del Partito, le Segreterie Federali e le Sezioni per avere chiarimenti rispetto alla nostra partecipazione al corteo, per avere chiarimenti sulle differenze e le affinità fra P.CARC e PC, per comprendere la natura delle difficoltà di iniziative comuni diamo appuntamento il 5 ottobre alle h 15:30 in Piazza Santi Apostoli a Roma.

Il P.CARC è per l’unità tanto quanto affermano di esserlo molti altri partiti e organizzazioni che si rifanno al movimento comunista. L’unità dei comunisti che promuoviamo e perseguiamo è la combinazione di due fattori:

– la lotta ideologica (la lotta fra idee giuste e idee sbagliate) su quattro temi:

1. il bilancio del movimento comunista (perché nella prima parte del secolo scorso il movimento comunista non è riuscito a instaurare il socialismo in nessun paese imperialista, perché i primi paesi socialisti sono crollati o hanno cambiato colore, perché i revisionisti moderni sono riusciti a prendere la direzione del movimento comunista e a portarlo fuori strada),

2. la natura della crisi in cui siamo immersi (crisi ciclica, crisi finanziaria o crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale) e quindi le vie d’uscita da essa (politiche neokeynesiane, regolamentazione del mercato finanziario o instaurazione del socialismo),

3. il regime politico regime che caratterizza i paesi imperialisti (democrazia borghese, nuovo fascismo o regime di controrivoluzione preventiva),

4. la via all’instaurazione del socialismo (colpo di mano di una minoranza illuminata, rivolta che scoppia o guerra popolare rivoluzionaria) e il tipo di partito comunista che serve (promotore di rivendicazioni e liste elettorali o dirigente della guerra delle masse popolari contro la borghesia, partito di opposizione radicale o stato maggiore della classe operaia);

– la sperimentazione dell’attività pratica comune: la principale e accessibile a tutti è la promozione di organismi di lavoratori nelle aziende capitaliste e pubbliche, il sostegno alle lotte degli operai contro la morte lenta e la chiusura di aziende (a partire dalle 160 vertenze di aziende in corso al MISE e delle altre centinaia piccole e medie aziende) e il sostegno degli organismi popolari che lottano per la scuola, la sanità e altri servizi pubblici, contro la devastazione dell’ambiente e dei territori per rafforzarli e coordinarli; far assumere alle organizzazione operaie e popolari il ruolo di punto di riferimento della vita sociale del resto delle masse popolari.

Siamo consapevoli che l’unità dei comunisti è un risultato di un percorso di unità e lotta, che passa dalla loro azione cosciente, non può nascere dalla “necessità” e dal “bisogno” individuale o di gruppo.

Quanto e come i comunisti agiscono nella lotta di classe in corso è indice e dimostrazione dei passi avanti che i comunisti sapranno compiere nell’assunzione delle loro responsabilità storiche in questa fase.

Partecipiamo alla manifestazione del 5 ottobre a Roma per avanzare concretamente in questo senso.

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