Il 15 Luglio gli aumenti delle tariffe di viaggio ATM voluti (e imposti) dal Consiglio comunale a guida PD sono diventati realtà, creando non pochi problemi e disagi agli utenti. Con una manovra e una propaganda tutt’altro che trasparenti sui benefici che gli aumenti avrebbero portato, Sala ha fatto – per ora – ingoiare un rospo amaro a chi tutti i giorni deve (e in certi casi preferisce) spostarsi con i mezzi pubblici. “Con l’aumento del biglietto a 2 € potrai viaggiare nei comuni limitrofi a Milano” Peccato che i limiti per gli abbonamenti urbani siano rimasti inviariati, nonostante gli aumenti! “Gli abbonamenti resteranno invariati!” invece sono passati da 35 a 39 l’abbonamento mensile ordinario, da 4,50 a 7 il giornaliero, da 11,30 a 17 il carnet settimanale. “L’abbonamento annuale resta invariato e si potrà rateizzare!” Ma solamente se si è in possesso di un contratto di servizio Telepass Family-Telepass Pay e quindi di un automobile.
Per parafrasare un adagio popolare, gli aumenti sono il dito, la privatizzazione è la luna. ATM è una delle rare aziende di trasporto pubblico locale (TPL) che in Italia godono di ottima salute, basti guardare gli utili degli ultimi due anni: nel 2017 39 milioni, nel 2018 18,6 milioni. Questi aumenti risultano quindi del tutto ingiustificati se non si considera il processo di privatizzazione in corso da anni: ATM è dal 2001 una S.p.A. con socio unico il Comune di Milano, è da qualche anno che si parla di mettere a gara l’azienda e da pochi mesi è emerso un progetto di consorzio fra sei aziende (una maxi impresa che mette insieme ATM, A2A, Bus Italia, Hitachi Rail, Commscon e IGPDecaux). Quando in ballo ci sono i privati la questione è chiara: tutto si muove per il profitto.
A chi giova la privatizzazione? Di certo non ai lavoratori che si vedono tagliare i tempi di riposo, aumentare i turni e gli orari di lavoro, devono addossarsi le procedure di sicurezza, devono guidare mezzi con uno scarso livello di manutenzione. Tanto meno agli utenti che devono fare i conti con scale mobili, tornelli e ascensori rotti in perenne manutenzione, che si vedono tagliare le corse e sono alle prese con continui ritardi, guasti di mezzi, tempi di attesa inaccettabili negli orari di punta. Privatizzare vuol dire trasformare un servizio di pubblica utilità in un campo di facili e lauti profitti! Vuol dire condannare Milano a restare una delle città più inquinate d’Italia (alla faccia delle mobilitazioni per il clima che stanno vedendo a Milano la partecipazione di migliaia di persone e la stessa adesione del PD metropolitano…).
Farsi passare addosso queste manovre significa accettare che un’azienda storica di Milano diventi un ulteriore problema per la qualità della vita delle persone, che vengano sviliti i diritti costituzionali, che peggiorino le condizioni di lavoro per i suoi dipendenti.
Che fare? Organizzarsi in comitati di utenti e lavoratori per contrastare la privatizzazione di ATM e gli aumenti è l’unica soluzione positiva a questa deriva.
Organizzarsi per cosa? Per un servizio di trasporto pubblico, efficiente, sicuro e gratuito! Un servizio che garantisca i diritti dei lavoratori (che tuteli sicurezza e salute, che migliori le condizioni contrattuali) e tuteli il diritto alla mobilità degli utenti (gratuità, efficienza e sicurezza delle linee), che sia strumento per tutelare l’ambiente e ridurre l’inquinamento (migliorare il parco mezzi e disincentivare l’utilizzo del trasporto privato).
Organizzarsi come? Anzitutto non è necessario essere in tanti per cominciare, l’importante è cominciare, se la strada percorsa sarà giusta e inizierà a dare i suoi frutti altri si aggregheranno. Organizzare inchieste fra gli utenti e fra i dipendenti dell’azienda sulla qualità del servizio e sulle tutele nel campo dei diritti dei lavoratori (attraverso questionari e assemblee territoriali); organizzare azioni di protesta (presidi, sit-in, flash-mob), campagne di disobbedienza civile e azioni collettive (trovando formule per promuovere il non pagamento collettivo dei biglietti, per esempio), estendere e promuovere la partecipazione.
Il contributo di ognuno è prezioso!
Puoi contribuire inviandoci via mail (carcsezmi@gmail.com) o portandoci a mano (presso Casa del Popolo via Padova 179 – aperta tutti i mercoledì dalle h 19 alle h 21.30 – tranne mercoledì 14 agosto) le risposte all’inchiesta sulla qualità del servizio ATM e sulla qualità del tuo lavoro se sei un dipendente ATM:
Che titolo di viaggio utilizzi? (indicare tipo di abbonamento o di biglietto)
Quante volte utilizzi i mezzi di trasporto in un mese?
Sei d’accordo con gli aumenti e perché?
Quali sono i problemi e le criticità che vivi da utente/dipendente?
Cosa miglioreresti?
Partito dei CARC – Sezione di Milano Nord Est Teresa Noce